E hai ragione. E condivido le tue preoccupazioni, perché vedo che il virus del berlusconismo (leggi: politica spettacolo, personalizzazione della politica, assenza di partecipazione ecc.) attecchisce un po' dappertutto.Originariamente Scritto da phisician
In parte, però, è il discorso dell'uovo e della gallina: cioè il Berlusconismo ha determinato la politica spettacolo? O la politica spettacolo giÃ* c'era e il Berlusconismo ne è stata l'espressione suprema?
Vedremo. Attualmente la cosa che più mi spaventa è una politica in mano ad un ceto di qualche centinaio di persone più o meno cooptate dal medesimo ceto. Una specie di club, abbastanza impermeabile, nel quale si è ammessi per conoscenze e al quale è difficile accedere.
La domanda che dovremmo cominciare a porci è: come si seleziona il gruppo dirigente di un Paese? Prima c'era un cursus più o meno simile: si cominciava sui banchi di scuola, poi all'universitÃ*, poi entravi in un partito (o in un'Associazione parapartitica come le Acli, i sindacati ecc.) e poi, di grado in grado, salivi.
Oggi? Nelle scuole non si fa più politica. Nei posti di lavoro nemmeno. Come "cresce" il futuro dirigente politico di domani? Con quali esperienze? Chi è?
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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