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Discussione: Vota Comunista!

  1. #11
    Burrasca forte L'avatar di Alex
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    Citazione Originariamente Scritto da inocs
    Nella stessa misura in cui chi vota "questa" destra rifiuta continuamente i fatti e i dati concreti, quando, ovviamente, non li mistifica addirittura.

    Sulla tristezza, su quel tipo di tristezza, siamo daccordo tutti invece, ma anzichè intristirmi a casa mia preferisco andare a farlo al seggio elettorale...
    Ottio, quoto tutto
    Non votando penso che non si risolvino i problemi...
    Alex - l'unico meteofilo che aveva una stazione hippie
    Brezza di ponente, Alex molto caliente
    Vento, vento e ancora...vento!

    Dati on-line Rivoli: http://rivolimeteo.altervista.org/Cu...antage_Pro.htm


    Appartente al movimento dei "föhnati" e alla banda del buco.

  2. #12
    diego72
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    Citazione Originariamente Scritto da snowman
    La falce e il martello in campo bianco con la bandiera rossa dietro.... e sotto la scritta bianca, potente, risoluta, impositoria...
    VOTA COMUNISTA
    L'archeologia della politica.

    Potete capire la difficoltÃ* di un moderato a convivere con tale affiancamento?

    Forse non potete.....


    Andrea
    Capisco, capisco.

  3. #13
    Vento forte L'avatar di Ricky nibi
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    Citazione Originariamente Scritto da snowman
    Scusate ma devo essere provocatorio.
    Non posso non esserlo.
    E' più forte di me.
    Ma stasera, tornando a casa dall'ufficio, fermo in moto al semaforo, mi è cascato l'occhio sui cartelloni della campagna elettorale. Tra le tante faccie da slogan della campagna ,il mio sguardo è stato colpito da QUEL manifesto.
    Tutto Blu... con un cerchio al centro.... La falce e il martello in campo bianco con la bandiera rossa dietro.... e sotto la scritta bianca, potente, risoluta, impositoria...
    VOTA COMUNISTA

    Incredibile, mi sono detto nel mio animo di sempliciotto moderato poco illuminato rispetto alla cultura straripante di tanti eletti della sinistra. Sono passati 40 anni da che ho visto da bambino di 5 anni i primi cartelloni della mia vita. E quel cartello è ancora lì, UGUALE, FISSO, ANTISTORICO, RELIGIOSO, DITTATORIO, OBBLIGATORIO NELLA SUA IMPERATIVITA'.
    TOTALMENTE INQUIETANTE, non è cambiato nemmeno di una sfumatura!L'antimoderitÃ* fatta manifesto.
    Potete capire la difficoltÃ* di un moderato a convivere con tale affiancamento?

    Forse non potete.....


    Andrea
    mah, probabilmente ne hanno fatti stampare qualche milione negli anni 50' finanziati dalla Russia e devono ancora esaurure le scorte
    osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
    http://www.youtube.com/elnibi

  4. #14
    Brezza leggera L'avatar di Alejandro Keller
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    Citazione Originariamente Scritto da StefanoBs
    Anch'io ho la stessa avversione verso i fascisti .
    Purtroppo ora possono andare al governo.
    spero che dio mi ascolti...

    va in mona
    Provincia di Treviso: imbattibili per la pioggia con +1°

    Fantacalcio: VENEXIA F.C.

  5. #15
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    Citazione Originariamente Scritto da snowman

    Forse non potete.....

    Andrea
    Ci provo, ma cerca un po' di seguirmi.

    In Italia per una serie interminabile di ragioni, non si procede per flussi storici, ma per rotture storiche. Ogni 50 anni più o meno nasce una nuova Italia che, come primo atto di forza, cerca di eliminare il ricordo di quella precedente. E' successo nel 1870, è successo nel 1922 coi fascisti, è successo nel 1946 dopo la guerra e, da ultimo, nel 1994 con la prima repubblica. Ogni volta questo paese sembra voler ricominciare daccapo, rinascere, illudersi di ritornar vergine anche se si è *******.

    La storia del PCI in Italia è una storia lunga ed è una storia che sinceramente non butterei affatto via. Se entri nel sito della SPD tedesca, per dirne una, trovi questa frase : "Since 1863 the SPD has stood for policies that look beyond the country's borders. We set great store by cooperation with our partners in the world."

    Ora, cosa fosse la SPD nel 1863 (quando ancora non era uscito il III libro del Capitale di Marx) spero che tutti lo immaginino: il movimento comunista allo stato puro, nascente. Qualcosa di sinceramente assai diverso da quello che poi fu ed è la Socialdemocrazia tedesca. Eppure, giustamente, vanno fieri di una storia così lunga.

    In Italia, dopo il crollo del muro la sinistra ha liquidato, in fretta e furia, un pezzo importante della sua storia, col risultato che a parlare di PCI non sono gli ex, ma gli ex avversari. Con la triste conclusione che se ne parla sempre male (da un lato) o sempre a cavolo (dall'altro).

    E allora, tanto per capirci: il PCI è stato il partito socialista d'Italia, il partito dei lavoratori, il Partito che più di ogni altro ha contribuito al progresso materiale e politico degli straccioni. Non è stata affatto, a mio modo di vedere, una storia degnere e degenerata. Anzi.

    Solo che è stata (part. PASSATO) una, appunto, storia. Che sarebbe dovuta confluire, anche visibilmente (come nella SPD) nella sinistra di oggi. Invece qui ci troviamo di fronte a due atteggiamenti: la negazione e la cristallizzazione. La negazione da parte di coloro che di quella storia sono stati parte e ora pare se ne vergognino o, comunque, non lo sbandierano e la cristallizzazione da parte di altri (più Diliberto che Bertinotti, anche per il fatto che Bertinottinel PCI non c'è mai stato) che prendono di peso parole simboli dal freezer della storia e li scongelano al sole del 2006.


    Manca, insomma, l'evoluzione. Di questa cosa io soffro particolarmente. Perché mi sembra indecente che un Gramsci possa venir dimenticato così facilmente, che migliaia di lavoratori che hanno patito sofferenze di ogni tipo (leggersi, se uno non l'ha mai fatto, le lettere dei condannati a morte della Resistenza) possano venir cancellati con un colpo di spugna. La loro memoria chi la raccoglie?

    E quindi vengo al tuo post: se il fastidio che provi è quello verso la cristallizzazione di cui parlavo, comprendo. Ma se il tuo fastidio è verso quel pezzo di storia patria, non ti seguo più. Perché quel pezzo di storia, comunque e dovunque sia confluito, appartiene (o dovrebbe appartenere) alla storia d'Italia, quindi a tutti. Questo Paese, nel bene o nel male è stato forgiato dal PCI come dal PSI o dalla DC. Mai stato DC, io. Ma la storia della DC è anche la "mia" storia, e alcuni personaggi della DC sono persone che la memoria storica contribuisce a illuminare di luce diversa.

    Quindi, per finire: se vedo un VOTA COMUNISTA, sorrido. Ma non provo fastidio epidermico.
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  6. #16
    Brezza tesa L'avatar di meteobuccellato-LU
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    Bellissima risposta Jadan, a me è venuto in mente questo pezzo di teatro-canzone del grande Giorgio Gaber. E' bellissimo racchiude tutto e in contrario di tutto...


    Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.

    Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papÃ*. ... la mamma no.
    Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.
    Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
    Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.
    Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche... lo esigevano tutti.
    Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
    Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
    Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista.
    Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.
    Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
    Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
    Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
    Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
    Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
    Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
    Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
    Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
    Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
    Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe...
    Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
    Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI TRE.
    Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
    Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
    Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
    Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.
    Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia.
    Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
    Qualcuno era comunista perché c’era il grande partito comunista.
    Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista.
    Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
    Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa.
    Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda.
    Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.
    Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera...
    Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
    Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
    Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro.
    Qualcuno era comunista perché sognava una libertÃ* diversa da quella americana.
    Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
    Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessitÃ* di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno; era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
    Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come... più di sé stesso. Era come... due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
    No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare... come dei gabbiani ipotetici.
    E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
    e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito. Due miserie in un corpo solo.

  7. #17
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    Citazione Originariamente Scritto da meteobuccellato-LU
    Bellissima risposta Jadan, a me è venuto in mente questo pezzo di teatro-canzone del grande Giorgio Gaber. E' bellissimo racchiude tutto e in contrario di tutto...


    Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.

    Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papÃ*. ... la mamma no.
    Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.
    Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
    Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.
    Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche... lo esigevano tutti.
    Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
    Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
    Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista.
    Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.
    Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
    Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
    Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
    Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
    Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
    Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
    Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
    Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
    Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
    Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe...
    Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
    Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI TRE.
    Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
    Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
    Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
    Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.
    Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia.
    Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
    Qualcuno era comunista perché c’era il grande partito comunista.
    Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista.
    Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
    Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa.
    Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda.
    Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.
    Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera...
    Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
    Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
    Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro.
    Qualcuno era comunista perché sognava una libertÃ* diversa da quella americana.
    Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
    Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessitÃ* di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno; era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
    Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come... più di sé stesso. Era come... due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
    No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare... come dei gabbiani ipotetici.
    E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
    e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito. Due miserie in un corpo solo.
    bellissima
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  8. #18
    Vento moderato
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    come la solito Jadan ha dato una bellissima ed esauriente risposta,e come al solito mi ha tolto le parole dalle dita della tastiera,cosa di cui son ben contento perchè non sono in grado di argomentare al suo livello.Posso solo aggiungere come esperienza diretta che chi ha qualche annetto come me ricorda bene come il pci sia stato dagli inizi degli anni 70 assieme al sindacato(tutto,di sinistra e non)uno strenuo baluardo al diffondersi del terrorismo brigatista e dell'estremismo in genere,con un no secco,senza dubbi e senza tentennamenti nei confronti di facinorosi,violenti e terroristi.E che sempre negli ann 70 partecipò anche se dall'esterno a governi dc,questo per dire che le paure di quelli che vedono nel fatto che una minoranza comunista partecipi al governo come il pericolo dell'instaurarsi di "un regime comunista"sono semplicemente ridicole.
    Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.

    "nel fango affonda lo stivale dei maiali..."

  9. #19
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    Citazione Originariamente Scritto da meteobuccellato-LU
    Bellissima risposta Jadan, a me è venuto in mente questo pezzo di teatro-canzone del grande Giorgio Gaber. E' bellissimo racchiude tutto e in contrario di tutto...


    Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.

    Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papÃ*. ... la mamma no.
    Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.
    Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
    Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.
    Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche... lo esigevano tutti.
    Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
    Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
    Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista.
    Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.
    Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
    Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
    Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
    Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
    Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
    Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
    Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
    Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
    Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
    Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe...
    Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
    Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI TRE.
    Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
    Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
    Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
    Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.
    Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia.
    Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
    Qualcuno era comunista perché c’era il grande partito comunista.
    Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista.
    Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
    Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa.
    Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda.
    Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.
    Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera...
    Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
    Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
    Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro.
    Qualcuno era comunista perché sognava una libertÃ* diversa da quella americana.
    Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
    Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessitÃ* di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno; era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
    Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come... più di sé stesso. Era come... due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
    No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare... come dei gabbiani ipotetici.
    E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
    e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito. Due miserie in un corpo solo.

    Grande citazione di Giorgio Gaber
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

  10. #20
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Vota Comunista!

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan
    Ci provo, ma cerca un po' di seguirmi.

    In Italia per una serie interminabile di ragioni, non si procede per flussi storici, ma per rotture storiche. Ogni 50 anni più o meno nasce una nuova Italia che, come primo atto di forza, cerca di eliminare il ricordo di quella precedente. E' successo nel 1870, è successo nel 1922 coi fascisti, è successo nel 1946 dopo la guerra e, da ultimo, nel 1994 con la prima repubblica. Ogni volta questo paese sembra voler ricominciare daccapo, rinascere, illudersi di ritornar vergine anche se si è *******.

    La storia del PCI in Italia è una storia lunga ed è una storia che sinceramente non butterei affatto via. Se entri nel sito della SPD tedesca, per dirne una, trovi questa frase : "Since 1863 the SPD has stood for policies that look beyond the country's borders. We set great store by cooperation with our partners in the world."

    Ora, cosa fosse la SPD nel 1863 (quando ancora non era uscito il III libro del Capitale di Marx) spero che tutti lo immaginino: il movimento comunista allo stato puro, nascente. Qualcosa di sinceramente assai diverso da quello che poi fu ed è la Socialdemocrazia tedesca. Eppure, giustamente, vanno fieri di una storia così lunga.

    In Italia, dopo il crollo del muro la sinistra ha liquidato, in fretta e furia, un pezzo importante della sua storia, col risultato che a parlare di PCI non sono gli ex, ma gli ex avversari. Con la triste conclusione che se ne parla sempre male (da un lato) o sempre a cavolo (dall'altro).

    E allora, tanto per capirci: il PCI è stato il partito socialista d'Italia, il partito dei lavoratori, il Partito che più di ogni altro ha contribuito al progresso materiale e politico degli straccioni. Non è stata affatto, a mio modo di vedere, una storia degnere e degenerata. Anzi.

    Solo che è stata (part. PASSATO) una, appunto, storia. Che sarebbe dovuta confluire, anche visibilmente (come nella SPD) nella sinistra di oggi. Invece qui ci troviamo di fronte a due atteggiamenti: la negazione e la cristallizzazione. La negazione da parte di coloro che di quella storia sono stati parte e ora pare se ne vergognino o, comunque, non lo sbandierano e la cristallizzazione da parte di altri (più Diliberto che Bertinotti, anche per il fatto che Bertinottinel PCI non c'è mai stato) che prendono di peso parole simboli dal freezer della storia e li scongelano al sole del 2006.


    Manca, insomma, l'evoluzione. Di questa cosa io soffro particolarmente. Perché mi sembra indecente che un Gramsci possa venir dimenticato così facilmente, che migliaia di lavoratori che hanno patito sofferenze di ogni tipo (leggersi, se uno non l'ha mai fatto, le lettere dei condannati a morte della Resistenza) possano venir cancellati con un colpo di spugna. La loro memoria chi la raccoglie?

    E quindi vengo al tuo post: se il fastidio che provi è quello verso la cristallizzazione di cui parlavo, comprendo. Ma se il tuo fastidio è verso quel pezzo di storia patria, non ti seguo più. Perché quel pezzo di storia, comunque e dovunque sia confluito, appartiene (o dovrebbe appartenere) alla storia d'Italia, quindi a tutti. Questo Paese, nel bene o nel male è stato forgiato dal PCI come dal PSI o dalla DC. Mai stato DC, io. Ma la storia della DC è anche la "mia" storia, e alcuni personaggi della DC sono persone che la memoria storica contribuisce a illuminare di luce diversa.

    Quindi, per finire: se vedo un VOTA COMUNISTA, sorrido. Ma non provo fastidio epidermico.
    ****
    Anche io sorrido, ma mi vengono alla mente i 100.000.000 di morti che quel simbolo ha prodotto!
    Quello stesso simbolo che rivedo uguale identico oggi!
    """"""In Italia, dopo il crollo del muro la sinistra ha liquidato, in fretta e furia, un pezzo importante della sua storia, """""
    Liquidiamolo pure il pezzo IMPORTANTE della sua storia!!!
    una storia che fra qualche decennio porrÃ* a pari dignitÃ* almeno i morti! a prescindere dal numero, e che a provocarli siano stati sia quelli dal pugno chiuso o quelli dal saluto romano-
    Sorrido, ma un sorriso che non può essere sereno....
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

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