Bolzano è la citta più indebitata d'Italia,i consumatori si fanno attirare dalle compere a rate,ma con i stipendi non si riesce ad arrivare a fine mese,mancando i pagamenti ratei, gli interessi schizzano in alto,hanno intervistato un commerciante di elettronica e conferma questo trend.
Ma tutti vogliono il telefonino,la bellissima auto ,la moto e le vacanze,ma quante cose in negli ultimi anni fanno parte della nostra vita.Ecco sul giornale di ieri.
Roma - In Italia crollano gli stipendi - In coda tra i Paesi dell’Ocse, ci batte anche la Grecia
Crolla il potere di acquisto degli stipendi degli italiani: nella classifica Ocse, il livello delle nostre buste-paga scivola quasi in coda alla classifica. Siamo al 23º posto tra i 30 paesi industrializzati, dietro non solo a Germania, Francia, Giappone, Usa ma anche a Spagna e Grecia. L’organizzazione di Parigi ha calcolato la media annuale delle retribuzioni per una persona single senza figli. I salari, calcolati sia al lordo che al netto, sono espressi in dollari e valutando la paritÃ* del potere di acquisto. Traducendo i salari in euro (tabella a fianco), un italiano guadagna al netto mediamente 16.242 euro all’anno, circa 1.350 euro al mese compresa la tredicesima, il 42,1% meno dei coreani, che spiccano in vetta con gli inglesi. La differenza con la busta-paga di un tedesco è del 23,5%, con quella di un francese del 17,6%. Ma davanti agli italiani in questa classifica troviamo anche spagnoli, greci, irlandesi. Per non parlare dell’area scandinava, di Usa e Canada, o di Paesi in cui da sempre gli stipendi sono più sostanziosi, come in Svizzera e in Giappone. I soli 7 Paesi dove, a paritÃ* di potere d’acquisto, i salari risultano inferiori a quelli italiani sono: Portogallo, Turchia, Repubblica Ceca, Polonia, Messico, Slovacchia, Ungheria. Nella media Ocse lo stipendio è maggiore del 12,4%; più elevato se si considera l’Europa a 15. In questo caso le nostre buste-paga sono più basse del 18,7%.
ma no, va tutto bene, comunista che non sei altro!![]()
Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
cretini quelli che prendono a rate cose non di stretta necessitÃ*.
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
La Grecia![]()
Eccone un'altra,ma si sa, sono tutte balle.....Originariamente Scritto da roby4061
Roma - Risparmio delle famiglie crollato del 40% - 2001-2005: situazione aggravata dai costi bancari. Il Censis sulla casa: boom di pagamenti in contanti grazie all’evasione fiscale
L’Eurispes: «Parmalat, Cirio e bond Argentina hanno bruciato 26,5 miliardi»
Crolla il risparmio annuo delle famiglie italiane. Tra il 2001 e il 2005 - secondo una ricerca dell’Eurispes - il risparmio complessivo accantonato ogni anno è passato da 106 miliardi a 64 con una riduzione del 40%. La diminuzione sul reddito è ancora più evidente passando dall’8,9% del Pil del 2001 al 4,8% del 2005. Il motivo principale è la contrazione del reddito reale (gli aumenti dei prezzi non sono stati compensati dagli incrementi salariali), che ha costretto il ceto medio a dedicare la gran parte delle entrate ai consumi per mantenere inalterato il tenore di vita.
La contrazione ha avuto anche cause finanziarie come i crack Parmalat e Cirio, e la crisi Argentina che hanno bruciato 26,5 miliardi. Una cifra con cui si sarebbero potuti finanziare non uno ma cinque ponti sullo stretto di Messina». Ad allontanare gli italiani dal risparmio è stato anche il crollo dei tassi di interesse (il rendimento dei Bot a tre mesi si è dimezzato: dal 4,13% al 2,04%), che ha portato a una riduzione dello stock dei titoli a breve, pur con ampie oscillazioni, dai 26,8 miliardi del 2001 ai 10,9 del 2005. Le famiglie - sfiduciate nei confronti della Borsa e poco propense a investire nei Bot - hanno deciso di trattenere maggiore liquiditÃ*. Infatti, la liquiditÃ* è aumentata del 31,2% (da 640 miliardi a 839,7). In particolare è aumentato del 42% lo stock dei biglietti e dei depositi a vista, mentre gli altri depositi hanno registrato un +16%. L’Eurispes sottolinea come il conto corrente sia stato un boomerang per l’effetto dell’inflazione e dei bassi tassi. «Ogni anno sono stati bruciati dai 6,4 ai 9,63 miliardi per un totale di 38,2 miliardi. Il calcolo riguarda i depositi a vista senza tenere conto delle spese. Se si calcolano anche queste, la perdita dei risparmiatori raggiunge 61,8 miliardi». Cresciuti anche i costi dei servizi bancari «aggiungendosi come un’ulteriore tassa sul giÃ* bistrattato risparmio». I servizi bancari costano in media 113 euro l’anno. Per l’Adiconsum «sono molte di più le famiglie a rischio di sovraindebitamento e usura». Il sottosegretario al lavoro, Sacconi, definisce i dati «balle, balle, solo balle».
CASA. Italiani sempre più proprietari di casa, sempre meno in affitto ma soprattutto con tanti risparmi: il 38,3% l’ha comprata cash negli ultimi 5 anni, senza ricorrere a nessun tipo di finanziamento. È la fotografia del Censis sugli italiani e la casa, presentando il 7º Rapporto Casa Monitor sul mercato 2001-2005. «La crescita dell’evasione fiscale ha prodotto forti risorse in contanti - spiega il direttore Giuseppe Roma - un fenomeno di forte liquiditÃ* che riscontriamo dal 2002-2003, l’Italia è seconda solo alla Grecia».
Quelle: Alto Adige vom 04.04.2006
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