
Originariamente Scritto da
Pietro Calabrese
Dieci milioni di automobilisti rischiano di rimanere senza assicurazione RC auto se l'Italia sarÃ* obbligata dall'Unione Europea a eliminare l'obbligo a contrarre. Sarebbero a rischio, tra gli altri, i giovani sino a 25 anni, quelli che vivono in zone ad alto tasso di sinistrositÃ* (per esempio, Napoli, Bari o Bologna) e quelli che percorrono decine di migliaia di chilometri l'anno.
L'allarme arriva dall'Adiconsum: la Ue ha ritenuto carenti le motivazioni fornite dal governo italiano a giustificazione della normativa vigente, che prevede per le Compagnie l'obbligo di stipulare una polizza a chiunque ne faccia richiesta. Quindi, è scattato il periodo di 60 giorni previsto per il deferimento alla corte di Giustizia europea entro cui il Governo deve fornire risposte più esaustive, pena l'avvio della procedura d'infrazione.
Una situazione imbarazzante per il nostro Paese, a elezioni appena finite e con un nuovo esecutivo che difficilmente s'insedierÃ* in tempi brevi; il rischio di essere bacchettati da Bruxelles è più che alto. E le conseguenze non devono essere sottovalutate: le assicurazioni, avendo la possibilitÃ* di scegliersi i clienti, lascerebbero senza polizza milioni di automobilisti. Questi ultimi, in mancanza di alternative, avrebbero due possibilitÃ*: lasciare ferma l'auto oppure circolare senza copertura, soluzione che, almeno in alcune zone d'Italia, rischia di diventare la più gettonata. Oggi, invece, chiunque voglia stipulare una polizza non può vedersela rifiutare, in virtù dell'obbligo a contrarre che esiste per le Compagnie.
"Occorre che anche da noi s'inizi a parlare di una Compagnia che tuteli gli automobilisti che non vorrebbe nessuno", avverte Fabrizio Premuti, responsabile del settore assicurativo dell'Adiconsum, "una sorta di 'Bad Company' sul modello francese, il cui onere ricada non solo sullo Stato, ma anche sulle assicurazioni che respingono i clienti. Si eviterebbe così che gli assicuratori scarichino sulla collettivitÃ* i costi che non vogliono assumersi. Il pericolo c'è e sarebbe opportuno che il Governo, prima di formulare l'ennesimo parere, sentisse consumatori, Compagnie e Isvap".
FONTE: QUATTRORUOTE
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