Torino2006 sta dimostrando la solita italietta anche nei grossi eventi.
Smantellamento dei siti olimpici: attualmente tutte le strutture temporanee sono ancora al loro posto. Semplicemente non ci sono i soldi per smantellare.
«Ci siamo costituiti nel "Comitato creditori di Consortium" perché vogliamo tutelare i nostri diritti - spiega Egidio Conte, amministratore delegato di «Stage System», una delle 200 aziende coinvolte nel disastro economico legato all'allestimento e alla rimozione delle strutture temporanee nei siti olimpici di Cesana, Sestriere e Pragelato -. Come indicato nella lettera indirizzata ieri al Toroc, chiediamo un incontro urgente con il Comitato organizzatore e la Consortium per cercare una soluzione al problema che rischia di mettere in crisi centinaia di imprese e oltre 1000 lavoratori piemontesi». L'appalto affidato dal Toroc al gruppo «Consortium Mfp», di cui fanno parte la «Mostre fiere» di Nichelino e la «Pico» di Hong Kong, ammontava inizialmente a 21 milioni di euro. Impossibile dire se poi i costi siano lievitati, o quali siano oggi gli effettivi debiti di Consortium nei confronti delle tante societÃ* impiegate in subappalto: «E' prematuro parlare di cifre e importi complessivi - taglia corto Conte -. Possiamo solo dire che il comitato di creditori è partito da nove societÃ*, quelle che hanno emesso fatture per oltre un milione di euro a testa, e si è allargato via via. Oggi rappresentiamo il 70 per cento dei creditori». Oltre alla «Stage System», che ha allestito le impalcature su cui sono state montate le tribune, nel comitato ci sono l'azienda «Mit» di Bruno Ulivi, specializzata in impianti elettrici, e la «Expo Rent» di Alfio Bilotta: i tre portavoce del gruppo. E poi, tante altre imprese, in parte artigiane o a carattere individuale. Tutte unite dalla speranza di porre fine in modo positivo alla difficile vertenza Toroc-Consortium. «Sia chiaro - sottolinea Conte -: l'ultima cosa che vogliamo è il fallimento di Consortium. Cerchiamo una via d'uscita non traumatica per nessuno, che ci permetta di incassare quanto dovuto per i lavori realizzati nei siti olimpici». Anche il Toroc confida in una soluzione «soft», che scongiuri il fallimento: «La "Pico" ha operato per le Olimpiadi di Atene, per quelle di Torino ed è in corsa per Pechino 2008. E' una grossa realtÃ*, ed è evidente che non ha interesse a venire coinvolta in un fallimento - spiega il direttore generale del Comitato organizzatore, Cesare Vaciago -. Spiacerebbe anche veder fallire un'importante azienda come "Mostre fiere". Speriamo quindi che si possa arrivare ad un accordo per far ripartire i pagamenti». In attesa che tutto si aggiusti, però, «abbiamo le mani legate - ammette Vaciago -. Siamo preoccupati per i lavoratori e le imprese in difficoltÃ*, ma non possiamo versare altri soldi ad un'azienda che, a quanto ci risulta, ha più debiti che crediti». E quindi? «Il gruppo di fornitori di Consortium ci ha scritto per sollecitare la nostra azione - conclude Vaciago -, ma al momento non possiamo che aspettare. Non si può nemmeno pagare direttamente fornitori e subappaltatori. Possiamo soltanto attendere il fallimento di Consortium o il raggiungimento di un concordato tra le parti».
Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre. W.Churchill
Federico Rubagotti
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