Che tempi gli anni 40’!!!
Sembra un film, un sogno, rivivere la mia infanzia!
Fino a 14 anni dalle mie parti i maschi portavano i calzoni corti! in inverno!,ma corti,corti! sopra la metÃ* coscia!
E che inverni! Che gambe viola dal freddo!
L'acqua del bicchiere sul comodino gelata, al mattino!
I piedi intirizziti "sparati" nel forno della stufa a legna, al ritorno dalle elementari!
Il mattone scaldato sulla medesima stufa e tenuto sotto i piedi mentre si mangiava.
Il "gabinetto" fuori casa fatto con quattro asce di legno, con spifferi da vero "buran" che ti ibernavano il "pistolino"!;-)))
Il bagno del sabato nella tinozza di legno con l'acqua scaldata sulla stufa.
Io quì ero il più fortunato!: essendo il più piccolo dei fratelli ero il primo ad usare la stessa acqua che poi avrebbero usato i mei fratelli!
Furibonde battaglie a palle di neve, senza guanti, con frequanti intervalli per recuperare dolorosamente la sensibilitÃ* agli arti superiori, infilando le mani lì frÃ* la gambe, dove è sempre caldo!;-)))
Le slittate(da incoscienti, pericolosissime) a piè pari sulle superfici gelate di laghetti o stagni.
La goduria delle discese sulle nevi(allora frequenti) della collina Riminese, il Covignano!.
Si usavano scale a pioli, a gradini alternati il nostro sedile, e giù.....
Ma quando la scala s'"impuntava" i "bobbisti" venivano catapultati in avanti a formare una pittoresca ed urlante valanga umana.
Chi riusciva a "rimediare" qualche paraurti di auto per sistemare come appoggio "slittante" ad una vecchia sedia(coricata) era guardato con immensa invidia da noi "poveri cristi"!
Altra ambita soluzione era quella di "fregare" delle meravigliose "conchiglie" metalliche(rosse del diametro di circa 60 cm), fuori dai bar della pubblicitÃ* della Coca Cola.....era il Top!!!
Per non parlare delle nostre "leccornie"!
Il pane si prendeva al forno una volta alla settimana, su consistenti fette si strofinava dell'aglio, un pò di pepe e del sale(chi poteva un goccio d'olio!)!
Prosciutto? non si conosceva l'esistenza! Il lardo, tagliato a fettine sottili era il massimo!
E la buona fragrante mortadella(che costava 50 lire all'etto) era l'affettato dei "ricchi".
I tortellini in brodo( nel Riminese chiamati "cappelletti") si mangiavano solo a Natale e Pasqua. Che abbuffate!!! con i miei fratelli era gara a chi ne mangiava di più, si contavano e gustavano uno ad uno!
Colombe, panettoni, pandori, pasticcini vari.....sconosciuti!
Le mamme e le nonne per Pasqua si recavano al forno più vicino(qualche km) con farina, zucchero, uova, lievito, e lì impastavano la ciambella ed avevano anche l'uso del forno per la cottura, con soli pochi spiccioli.
La festa per noi bambini era il "piccioncino" che consisteva nella raschiatura del taliere dove veniva prima impastata la ciambella(ogni famiglia ne faceva una dozzina di "filoni" che "resistevano" sempre molto ambiti per una decina di giorni.), questa "raschiatura" veniva manipolata a mano fino a farne un lungo "serpente", spezzato in 2 o tre tronconi, si annodava a forma di piccione e veniva messo in forno. Era il "dolce" dei bambini!
I giochi: semplici e divertenti...
dal "nascondino", le "piastre", alla pista disegnata con il gesso sull'asfalto della "statale di S.Marino" con i tappi metallici delle bibite.
Si giocava per ore e capitava di spostarsi per far passare le rarissime auto solo 2 o 3 volte......
Sulla stessa Statale, ora ne transitano fino a 1000 all'ora!
Le tecniche messe a punto per "far razzia" di frutta nei campi vicini: ci si divideva in due bande, una facendo casino, faceva bella mostra di se, vicino agli alberi di pesche o susine, attirando l'attenzione del contadino, l'altra(dalla parte opposta del campo) libera da "vincoli" si "appropriava" di qualche succulento melone o cocomero.
La volta sucessiva......l'inverso!
Quella volta sul ciliegio mi andò bene!
Io e Mario quel pomeriggio avevamo addocchiato un bellissimo ciliegio carico fino all'inverosimile di frutti.
Bello alto, circondato dal grano in maturazione.
I primi rami erano alti almeno due metri e mezzo, dopo molti tentativi siamo sopra.
Pancia mia fatti cappanna!
Sul più bello secchi schiocchi di frusta sibilavano ai nostri piedi.
Il nostro "amico" contadino era sotto di noi e faceva sibilare il suddetto arnese.
Ne aveva ben donde per essere arrabbiato: avevamo, con il ns precedente calpestio, schiacciato a terra il grano circostante.
Dico a Mario: uno salta da una parte, e l'altro dall'altra....uno dei due si "salverÃ*" !
Arrivai a casa con una corsa da centometrista, con ancora nelle orecchie le grida di Mario sotto le frustate!
Questa la devo confessare:
Ero invidioso dei mie compagni di avventure, per questo motivo: i loro padri(allora tutti molto severi) lavoravano fuori casa(chi muratore, chi falegname.....), ed erano fuori per buona parte della giornata. Loro erano molto "liberi"!!!
Io al contrario, figlio di un sarto di campagna con laboratorio a casa, ero sempre sotto controllo! SarÃ* per questo che ne ho buscate tante, tante in più di loro!
Giorgio
![]()
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
Bei ricordi, che anch'io sento lontani.
In realtÃ* i 20 anni che ci separano (quelli tra il '40 e il '60) sono stati enormemente più densi di cambiamenti dei 20 (o forse dei 30, dei 40) successivi.
Esempio: l'acqua corrente nelle case (cesso burianico) ai tuoi tempi era un optional. Ai miei tempi l'avevano tutti: ricordo solo una cugina, in Val d'Aosta, che lo ebbe con enorme ritardo alla metÃ* degli anni'60.
La televisione per te non esisteva. Per me sì, e per quelli dopo figuriamoci.
Il telefono in casa. Non l'hai scritto ma certamente non l'avevi e chissÃ* quando l'hai avuto.
L'automobile per praticamente tutti
Un efficiente sistema di riscaldamento che prescindesse dalle solite carbonelle e legna...
Insomma: se io parlo con uno di 20 anni più piccolo di me trovo differenze, ma non gigantesche. Sono dettagli: io avevo la tele B/N e quello ha avuta a colori. Io avevo la TV dei ragazzi e lui aveva cartoni tutte le ore. Dettagli, insomma. Mentre invece se parlo con te si schiude un mondo.
Così come sono sicuro che se uno nato nel 1920 potesse parlare con te non troverebbe immani differenze (un po' come me e quello nato nell'80).
Sono stati decenni di ferro, quelli che vanno dal 1945 al 1970. Si chiamano del miracolo economico ma, in realtÃ* cambiò letteralmente un mondo...
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Grazie Giorgio
PS
ti hanno fatto bene quelle frustate![]()
Probabilmente, senza quelle, non avrei mai letto quello che hai scritto![]()
aveva un maglione da comunista con le tarme che cantavano bandiera rossa!
se tu hai una mela e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea,
e ce le scambiamo allora abbiamo entrambi due idee.(g.b.shaw)
Apro posito,ai riaprito laeroporto che son tutti incazzati come dei bepponi alla festa dell'unità? (Alby)
Me lo son riletto tre volte questo tuo messaggio, caro Giorgio.
In molte, moltissime cose mi ci sono ritrovato.
La stufa a legna (e pure il camino) comunque presto sostituita da quella a kerosene.
Il mattone scaldato mi ha fatto invece ricordare la cosidetta "monega" ovvero quella struttura in legno per tenere alzate le coperte con al centro il braciere riempito di braci appena tolte dalla stufa. Un modo per spostare il calore da un posto all'altro, come il mattone sotto i piedi.
Il bagno del sabato lo facevo invece nella vasca assieme a PapÃ* visto che anch'io ero il più piccolo della covata e il bagno in casa era stato edificato proprio nel 1960.
Non parliamone delle slittate lungo la discesa a fianco di casa mia. Pure io armato di scala a pioli sulla quale ci accomodavamo in quattro o cinque.
Come variante alle tue conchiglie metalliche della coca cola avevo il coperchio di un fornello a gas di un ripostiglio che regolarmente fregavo a mia Madre. Immaginabile la velocitÃ* che consentiva, stante la sua superficie smaltata, perfettamente liscia.
E le partite ad "hockey sul ghiaccio" sulle pozze ghiacciate del fiume sotto casa? Un bastone, un sasso e ci si sfidava in interminabili e scivolose partite, col rischio di fare un bagno fuori stagione!
Le leccornie... ah, come dimenticare pane e ciccioli? I ciccioli erano piccoli pezzi di cotenna, assieme a scarti di carne spolpata dal maiale appena ucciso. Una volta fritti li fornivamo al fornaio che ci rendeva appunto il pane con i ciccioli.
E i ravioli fatti a mano dalla Mamma per il Natale? Oppure il risotto con frattaglie di pollo?
Per quanto riguarda il panettone, all'epoca mia non mancava in casa, mai in numero inferiore di 5 o 6. Allora era d'uso distribuirlo ai propri dipendenti dai datori di lavoro come pure il panificio e la drogheria dove ci servivamo non ci faceva mancare il classico panettone natalizio.
Ah, come facevano bella mostra di sè quei panettoni sopra la dispensa in cucina. Motta e Alemagna , le marche che andavano per la maggiore allora.
E poi la tv in bianco e nero. Credo siamo stati una delle prime famiglie in paese a possederne una. Ai tempi credo ci fosse stato un solo canale, il 1°.
Di lì a poco arrivò il 2° e ricordo che quando uno dei due trasmetteva programmi di una certa importanza, una freccia lampeggiante in basso al teleschermo avvisava appunto che sull'altro canale stava andando in onda un bel film oppure la famosa "Canzonissima" ad esempio.
I giochi?
Il classico "nascondino" oppure le biglie erano i più gettonati.
Poi, vabbè... anche qui andava di moda il "furto" della frutta. Preso maggiormente di mira era l'adiacente convento dei frati che nel loro rigoglioso brolo coltivavano la vite nonchè ciliegie e pere.
Ed era un bel rischio per me semplicemente per il fatto che se mi riconoscevano erano guai (per modo di dire ovviamente) rappresentati dalla vicinanza di casa e dal fatto che ero un chierichetto e in seguito un cantore appunto della locale chiesa.
Insomma, con una punta di malinconia posso proprio dirlo: bei tempi!![]()
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Bei tempi davvero, anche io piu' o meno o vissuto alcune esperienze citate da Giorgio, tipo la mattonella nel letto ed il bicchiere d'acqua congelato al mattino. Quando andavo dai nonni per loro era la normalita'. Ricordo l'enorme casa dei nonni di Bassano, su due piani, con almeno dieci stanze, ognuna ricca di segreti e l'unica fonte di riscaldamento, la stufa economica in cucina. Il gabinetto....un metro per un metro a sbalzo sul Brenta....il lavandino in pietra del cucinino, sempre pieno di formiche. Per non parlare dei giorni di mercato: una festa di profumi, sapori e colori, sparpagliata per viuzze strette ed in salita. A Natale poi, ricordo il sacro rito dei tortellini in brodo con le nonne che li santificavano come fossero il piu' grande dono del cielo.Originariamente Scritto da Adriano 60
Siccome la lacrimuccia incombe, mi fermo qui. Mi piacerebbe riviverli, quei tempi.
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
:ZI:Originariamente Scritto da Tubular Bells
Chi di Zanichelli ferisce...
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
O cacchio... che mi succede..? Due volte in 24 ore...Originariamente Scritto da Adriano 60
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Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
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