Davide87 e' quell'uno su tre...
Il petrolio potra' anche finire ma credo che all'epoca si saran trovate fonti di energia alternative e meno inquinanti, ma l'acqua e' insostituibile. Da questo articolo appare evidente che la grossa sfida stia nel riuscire a catturarla per meglio redistribuirla. Ad esempio, quanta acqua caduta abbondantemente in questo periodo qui al nord e' finita direttamente in mare scivolando via sul terreno e magari facendo anche dei danni? Penso troppa.![]()
SETTIMANA MONDIALE DELL'ACQUA, CONFERENZA A STOCCOLMA STOCCOLMA
- Un abitante su tre soffre, sul pianeta, di mancanza d'acqua, secondo uno studio che sarÃ* presentato alla 'Settimana mondiale dell'acqua', la Conferenza che si apre oggi a Stoccolma. Per questo si invocherÃ*, nella capitale svedese, una trasformazione radicale della gestione del prezioso liquido, in modo che il problema in futuro non diventi ancor più drammatico, coinvolgendo percentuali crescenti della popolazione del globo.
Paradossalmente - e si è sottolineato anche in Italia di recente a proposito degli sprechi - il problema dell'acqua è legato più alla gestione che alla disponibilitÃ* in natura della vitale risorsa.
Per il direttore generale della gestione dell'acqua (International Water Management Institute, Iwmi) Frank Rijsberman, che ha curato lo studio 'Valutazione completa della gestione dell'acqua per l'agricolturÃ*, cui hanno collaborato 700 esperti internazionali, ci sono due tipi di penuria: quella dove le risorse idriche sono eccessivamente sfruttate, con l'effetto di far abbassare il livello delle falde acquifere e prosciugare i fiumi, e quella nei Paesi privi di mezzi tecnici o finanziari per 'catturare' l'acqua (delle piogge, dei fiumi), che si trova in abbondanza. Complessivamente, dice all'Afp Rijsberman, la penuria d'acqua è dovuta per il 98% a cause umane, per il 2% a cause naturali. L'agricoltura - dice lo studio - utilizza non meno del 78% della disponibilitÃ* mondiale dell'acqua, mentre l'industria ne usa il 18% e le municipalitÃ* l'8 per cento.
E' stato calcolato che oggi per produrre gli alimenti necessari al consumo di una sola caloria ci vuole un litro d'acqua; ne servono 10 mila litri invece per produrre un chilo di carne. Ciò significa che nel 20050, quando la popolazione mondiale aumenterÃ* (dagli attuali 6,1 miliardi di abitanti) di 2-3 miliardi di unitÃ*, le politiche di gestione dell'acqua dovranno essere completamente riviste. E dovrÃ* cambiare sia la mentalitÃ* abitudinaria dei cittadini che quella antiquata dei governi. Questa è l'appassionante e inevitabile sfida per il futuro, questo è lo scenario su cui si muoveranno, per la maggior parte, gli interventi dei partecipanti alla Conferenza di Stoccolma.
(tratto dal sito Ansa.it)
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come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
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