Ciao Filippo.Originariamente Scritto da altropianeta
ti dirò che ho scritto Etnie volontariamente proprio perchè mediamente, alcuni popoli hanno un tasso di "delinquenza" più alto. Fermo restando che tutto dipende dalla singola persona, e su questo non ci piove. Però l'influenza sociale di alcuni popoli rimane. Quindi potrei citarti, Rom, albanesi, Romeni, peruviani, messicani, cubani, senegal ed altri ancora, marocchini ecc.
E credo che tra un Albanese e un senegalese c'è una bella differenza. Dopo, che queste differenze dipendano dalla razza o educazione oppure dalla condizione di povertÃ* del paese di provenienza e quindi dallo stato di bisogno , è tutto da discutere. In ogni modo restano le differenze.
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Capisco quel che tu dici.Originariamente Scritto da Gdr
Mi immagino questa brava persona e mi immagino il dispiacere.
Ma cosa centra l'approccio normativo?
Mettiamo tutti in regola?
Pensiamo piuttosto al suo paese dal quale è scappata..è li che le cose
devono migliorare.
Non possiamo pensare di risolvere il problema accogliendo di stato in stato.
Io sono il primo che dinanzi ad un bimbo che soffre,ad una famiglia in
difficoltÃ* farebbe carte false...però,a mente fredda,non è questo il modo.
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...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
il discorso sembrerebbe un po' razzista, ma sono piu o meno d'accordo.Originariamente Scritto da Viscardi
always looking at the sky
Ciao Tub!
Ti cito ( da wikipedia) la definizione di razzismo:Originariamente Scritto da Za
Ora, dimmi come il mio messaggio può essere ritenuto razzista.Ciò che comunemente viene definito razzismo è un insieme di atteggiamenti più o meno marcati, di azioni più o meno manifeste, di pregiudizio negativo e/o discriminazione su base etnica e/o razziale. Comunemente il razzismo è un'ideologia che professa la superioritÃ* di una razza rispetto ad un'altra e giustifica un eventuale discriminazione e/o oppressione di coloro i quali sono considerati inferiori.
ho solo fatto i doverosi distinguo realistici tra vari popoli di tutto il pianeta, e ho solo scritto delle differenze oggettive di comportamento, visto che sono sotto gli occhi di tutti. Ma senza affermare superioritÃ* o inferioritÃ* di sorta, ciao!
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infatti ho scritto Sembrerebbe. Non è. spesso il buonismo spinge a considerare razzismo il semplice riconoscere le varie diversita.Originariamente Scritto da Viscardi
io ero comunque abbastanza d'accordo con la tua affermazione.
always looking at the sky
Ciao Tub!
Più che altro il tasso di violenza non è insito in una persona, un senegalese e un turco presi da bambini sono uguali.
Il tasso di violenza dipende dal background, è normale che una persona che vive in un paese degradato sia più violento di uno che ha vissuto nel burro. Poi bisogna fare diversi distinguo.
Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre. W.Churchill
Federico Rubagotti
MeteoNetwork
giustoOriginariamente Scritto da fedex
always looking at the sky
Ciao Tub!
Ovviamente il "mettiamo tutti in regola" è un approccio sbagliato nei termini, nella sostanza, dei presupposti eccetera e mai mi sognerei di ipotizzarlo, mi spiace se inavvertitamente ho messo in discussione qualche norma di legge che tu ritieni perfetta, dunque intoccabile.Originariamente Scritto da Gianluca Musto
Quel che voglio dire è che secondo me il "problema" dell'immigrazione è relativamente nuovo per questo paese e sono sicuro che le norme che ne regolano molti aspetti potrebbero subire ampie migliorie se solo avessimo una classe politica scevra da provincialismi e partitismi che ne rendono i prodotti legislativi mediocri, quando non deleteri.
Questo discorso temo si potrebbe applicare anche a molti "problemi" vecchi, figuriamoci dunque a quelli nuovi.
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Non ritengo la legge intoccabile...la legge è spesso parziale,ingiusta.Originariamente Scritto da Gdr
Concordo con te sul fatto che ci troviamo dinanzi ad un fenomeno non dico
nuovo(si emigra da oltre 100 anni) ma quanto meno mal gestito.
Purtroppo quanti mali ci sono al mondo?
Sono incredibilmente tanti e fa male vedere che nel piccolo e nel grande
sembra tutto difficilmente risolvibile...eppure il cuore e la mente dell'uomo
sono così grandi,possono in potenza esserlo,tali da risolvere molte problematiche.
...when the night has come
and the land is dark
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In base alla definizione di razzismo tratta da wikipedia citata da Viscardi (che saluto cordialmente), ciò che comunemente viene definito razzismo è un insieme di atteggiamenti più o meno marcati, di azioni più o meno manifeste, di pregiudizio negativo e/o discriminazione su base etnica e/o razziale.
Di conseguenza (la definizione mi sembra piuttosto eloquente), purtroppo, è chiaro che fare distinzioni su base etnica è un atteggiamento che in una certa misura può essere considerato razzista. Di esempi di razzismo ne abbiamo sotto gli occhi di continuo, in questi giorni. Dire, come ha fatto il nostro ex premier Silvio Berlusconi al convegno di Cielle, "l'Italia appartiene agli italiani cattolici" è ASSOLUTAMENTE RAZZISTA, è una cosa che manco Bush si sognerebbe di dire in America... ma in Italia sembra normale, sembra una frase dettata dal buon senso, mentre è assolutamente grave. Ed è scandaloso che passi quasi inosservata.
Certo, non è grave come dire "bruciamo gli ebrei", ci mancherebbe, ma c'è poco da fare: è un campanello di allarme che pochi riescono a cogliere, perchè l'italiano medio vive intorpidito nella propria ignavia anzichè prodigarsi affinche queste pericolose forme di razzismo allo stato embrionale non si affermino nel senso comune (la nascita del nazismo dovrebbe averci insegnato qualcosa). Attenzione, il mio non è buonismo gratuito: se girando per strada un ragazzo di colore fa apprezzamenti sulla mia ragazza per me è un cafone così com'è cafona una signora italiana che mi passa davanti quando siamo in fila alla posta: il problema è che io provo lo stesso senso di disagio di fronte a questi due episodi, mentre altra gente li percepisce diversamente, e a mio avviso in questo ha giocato un ruolo fondamentale certa televisione e certa stampa che io disprezzo.
Altro esempio per farvi capire che il mio non è buonismo, ma semplice obiettivitÃ*: io non dò l'elemosina per principio, specie ai giovani che mi chiedono moneta per strada, ma a loro dico sempre, con estrema educazione "mi spiace, sei giovane: vai a lavorare". Ma glie lo dico facendo appello alla loro dignitÃ* di esseri umani, senza considerare il fatto che siano mendicanti di origine balcanica, o zingari, o neri. Lo dico anche a dei mendicanti italiani (e qui a Trento ce ne sono una cifra).
Insomma, dire che un albanese è predisposto alle coltellate, o che un marocchino di solito spaccia per vivere, così come dire che un senegalese è mediamente più buono, ha un grande senso del ritmo ed è predisposto a suonare il tam tam, o affermare che un napoletano è predisposto a giocare d'azzardo, così come dire che un brasiliano è predisposto a giocare a calcio è di fatto RAZZISTA nella misura in cui in qualche modo si è convinti che determinate predisposizioni siano legate alla natura di un individuo e non al contesto in cui quest'individuo è cresciuto. In sostanza, la scienza dimostra che chiamare in causa il DNA in questi casi è sbagliatissimo, oltre che estremamente pericoloso. Bisogna prestare estrema attenzione a come ci si esprime in merito perchè l'argomento è molto più delicato di quanto si possa immaginare. Al limite si può chiamare in causa la sociologia, e considerare più pericolosi coloro che provengono da situazioni più disperate: questo non è razzista, ma comprensibile. Ma parlare di etnie o peggio ancora di razze, è estremamente pericoloso: le conseguenze di questi atteggiamenti le abbiamo viste nelle periferie parigine qualche mese fa.
La presunzione di guardare dall'alto verso il basso determinate minoranze etniche sconvolge l'equilibrio di una societÃ* che è destinata a trasformarsi (la demografia parla chiaro): dÃ* fastidio, fomenta odio, crea problemi di integrazione... è come quando andiamo all'estero e ci danno dei mafiosi (ricordate la satira tedesca contro di noi nel periodo dei mondiali?).
Insomma, qualunque tipo di generalizzazione è pericolosa: un delinquente è un delinquente, sia chiaro, ma a me della sua provenienza geografica non me ne può fregar di meno. E se le statistiche dicono che chi delinque spesso è un immigrato, io sono del parere che la soluzione -come in tutte le cose- è a monte, non a valle. In sostanza, come diceva una famosa pubblicitÃ*, prevenire è meglio che curare, e in questo caso la cura si chiama integrazione, non certo repressione o inutile giustizialismo. RealtÃ* come il Canada dimostrano che la convivenza tra culture diverse è possibile, bisogna solo dare tempo al tempo e crescere INSIEME: non si cambia la mentalitÃ* di un immigrato in due o tre anni. Dopo avergli garantito il benessere e avergli garantito istruzione e cultura, lentamente avverrÃ* la piena integrazione. E nel frattempo si porta pazienza, amici, perchè gli squilibri economici mondiali che determinano il flusso migratorio dal Terzo Mondo verso casa nostra li abbiamo creati noi occidentali. E chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Bisogna rimboccarsi le maniche e prepararsi all'accoglienza, altre soluzioni non esistono.
Ultima modifica di MrPippoTN; 27/08/2006 alle 15:25
Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
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