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Discussione: Il cuneo fiscale

  1. #51
    Burrasca L'avatar di inocs
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    Predefinito Re: Il cuneo fiscale

    Citazione Originariamente Scritto da Massimo Bassini
    Il dire che la restituzione del cuneo fiscale è diverso se entra nel nuovo sistema di aliquote oppure è fuori sarebbe equilibrato?
    Massimo, il fatto che è diverso è diverso dal punto di vista meramente "formale", fermo restando che il cuneo fiscale è determinato, ovviamente, anche dalle imposte e non solo dai contributi e dunque se agisci sulle imposte, comunque lo fai, 2+2 fa sempre 4, o quasi diciamo... Ma il problema è che bisognerebbe spiegarlo a fondo, questo sì, parlarne chiaramente e possibilmente senza tentennamenti e senza usare 10 voci diverse, io stesso ammetto il problema profondo di comunicazione, enorme. Che poi qualcuno ci faccia leva maliziosamente è un altro discorso, cui siamo abituati. Che qualcun'altro si aspetti la manna dal cielo (magari pure per tutti???) in queste condizioni è invece del tutto assurdo e fuori luogo, e qui stento a capire...

    Ciao
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  2. #52
    Banned L'avatar di pio
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    Predefinito Re: Il cuneo fiscale

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan
    Sono invece contrario. L'esperienza di nazionalizzare l'abbiamo fatta, ed è finita in disastro. Non mi sto riferendo all'URSS. ma all'Enel, all'Efim, all'IRI ecc. ecc. Lo Stato non ha capacitÃ* manageriali, né può averne. Ma non perché siano fessi, ma solo perché hanno altre prioritÃ*.

    Il profitto, per esempio, è visto sempre con sospetto, una specie di sottrazione indebita (plusvalore sottratto, diceva Carletto Marx) al lavoro. Lasciamo perdere se sia vero o no, ma il profitto è innanzitutto Ricavi meno Costi. Ora, se io ho due aziende, entrambe che producono (cioè hanno ricavi per) 1000, ma una ha profitto e l'altra no, vuol dire che la prima riesce a produrre le stesse cose della seconda con costi minori. Cioè, in parole poverissime, è più efficiente.

    Il capitalismo, con il suo profitto è un eccezionale selezionatore di efficienza. Lasciamo anche qui perdere se sia giusto o meno, il fatto è che tende e privilegiare l'efficiente (nel senso sopra detto) rispeto al non efficiente. (Parentesi: dov'è che casca l'asino? Per esempio quando alcuni costi, mettiamo quelli del riscaldamento globale, non entrano nei costi aziendali. Per cui può capitare che un'impresa sia efficiente, generi profitto, pur scassando il pianeta ed essendo quindi una perdita secca per l'umanitÃ*. Ma è un lungo discorso...).

    Lo Stato ha come sua prioritÃ*, sovente, la difesa dell'occupazione. La quale occupazione è un costo. Ora, se compito di un'impresa efficiente è quella di ridurre i costi, questo non potrÃ* mai essere fatto da uno Stato che ha, come obiettivo, il mantenimento dell'occupazione, e quindi dei costi, indipendentemente dal resto. Perciò che è praticamente impossibile che un'impresa statale riesca ad essere efficiente quanto una capitalistica.

    L'intervento dello stato, in realtÃ*, ci deve essere. Ma di altra natura. Un economista americano, parlando dei rapporti stato imprese, prendeva ad esempio una vecchia trireme che aveva rematori e nocchieri. Lo Stato, diceva l'economista, non deve fare il rematore, ma il nocchiere. Cioè, non deve essere lui a gestire le imprese (per esempio acqua e gas) ma deve lasciarne la gestione ad altri con un controllo molto serrato. Come? Contratti di servizio, penali per chi sgarra ecc. ecc.

    Oggi come oggi la cosa, in teoria funziona. Il Comune della cittÃ* X stipula un contratto di servizio con la Municipalizzata Y che si impegna (la Municipalizzata) a fornire un servizio in cambio di un corrispettivo. Nel caso la Municipalizzata sgarrasse scatterebbero le sanzioni.

    GANZO!

    Peccato che, essendo la municipalizzata proprietÃ* del Comune, qualora dovesse (la municipalizzata) pagare una penale sarebbe, di fatto, lo stesso Comune (in quanto proprietario) a pagarla a se stesso. Ergo....

    Come vedi per me nazionalizzare non è affatto un tabù. Parliamone. Ma, sinceramente, non credo che risolverebbe granché. Anzi.
    la gestione fallimentare da parte dello stato dell'enel iri etc e' stata fallimentare secondo me per la semplice ragione che amministratori e controllori facevano parte della solita lobby.mi spiego chi doveva controllare non ha controllato e chi ha amministrato male sapeva di essere intoccabile.per non ripetere certi errori andrebbe cambiata la mentalita' della nostra classe politica oppure cambarla tramite elzioni(i furbacchioni pero' ultimamente compilano loro le liste elttorali,quindi nuovi personaggi che vogliono cambiare le cose si trovano la porta chiusa).quando dici che lo stato finisce per privilegiare l'occupazione a scapito dei profitti e' vero,ma credo che una via di mezzo con gente capace e che ha a cuore le sorti del paese non sia utopia.ps con l'ossessione di far tornare i conti stiamo perdendo di vista la priorita' di una societa' cosiddetta civile:il benessere dei cittadini...........

  3. #53
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Il cuneo fiscale

    Citazione Originariamente Scritto da inocs
    Massimo, il fatto che è diverso è diverso dal punto di vista meramente "formale", fermo restando che il cuneo fiscale è determinato, ovviamente, anche dalle imposte e non solo dai contributi e dunque se agisci sulle imposte, comunque lo fai, 2+2 fa sempre 4, o quasi diciamo...
    Hai detto bene quasi.
    Oggi Visco, quindi il governo, risponde all'editoriale di ieri sulle stesse pagine. Spiegando la misura e perchè 2+2 può anche fare meno di 4.
    Visione di parte? Essendo il Governo che parla può essere.

    Il problema è che parla di conti; e penso che il "lettore medio" dopo 3 righe si sia giÃ* stancato; e non per colpa dell'articolo


    http://www.repubblica.it/2006/10/sez...nto-visco.html
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

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