Editoriale di Massimo Giannini su Repubblica
La sorpresa del cuneo
di MASSIMO GIANNINI
DAL CILINDRO magico della Legge Finanziaria esce ogni giorno una sorpresa nuova. Sparisce l'imposta di successione, travestita da tassa di registro, e poi ricompare. Compare l'esenzione del bollo per le auto ecologiche, accoppiata alla stangata sui Suv, e poi sparisce. Si materializzano massicce assunzioni di precari nella scuola, e poi svaporano col taglio di 50 mila insegnanti. Dire che c'è confusione, a questo punto, è un puro eufemismo.
Ma tra le mirabilie più sgradevoli della manovra, per il vasto e giÃ* scontento pubblico dei contribuenti, ce n'è una finora mediaticamente poco nota, anche se politicamente dolorosa. Il famoso "cuneo fiscale", sul quale Prodi ha felicemente scommesso durante la campagna elettorale. Solo ora, a poco più di due settimane dal varo della Finanziaria, il sindacato si sta rendendo conto che, della promessa riduzione dell'odiato "cuneo", gli oltre 18 milioni di lavoratori dipendenti non intascheranno un solo euro.
Certamente non una novitÃ* imprevista: nascosta tra le pieghe dei testi approvati c'era scritta fin dall'inizio. Ma sicuramente una veritÃ* amara: nel dibattito pubblico è stata taciuta, molti italiani non l'hanno ancora capita, Epifani, Bonanni e Angeletti avranno molte difficoltÃ* a farla digerire alla loro "base". Secondo il programma dell'Unione, l'abbattimento degli oneri tributari, sociali e contributivi (che generano l'enorme differenza tra la retribuzione lorda che le imprese pagano per ciascun lavoratore e lo stipendio netto che quest'ultimo incassa in busta paga) doveva essere di 5 punti in un solo anno. SarÃ* invece (e almeno questo è noto) spalmato in due tranche (a febbraio e a luglio 2007) e sarÃ* diviso tra le imprese (che beneficeranno del 60% della riduzione totale) e i lavoratori (ai quali andrÃ* il restante 40%).
Il vantaggio per il sistema industriale è chiaro, ed è stato ampiamente spiegato dal governo. Le imprese, attraverso l'introduzione di nuove deduzioni dalla base imponibile dell'Irap connesse con il costo del lavoro, risparmieranno 2,5 miliardi di euro nel 2007 e 4,4 miliardi di euro nel 2008. Il corto-circuito, mediatico e fiscale, riguarda invece i lavoratori. In cosa si traduce, concretamente, la riduzione del cuneo fiscale per i dipendenti? La Finanziaria non l'ha indicato, il governo non l'ha spiegato, Cgil-Cisl-Uil non l'hanno chiarito. Per un motivo semplice, quanto impopolare: per i lavoratori dipendenti i benefici del cuneo coincidono (e non si aggiungono) con la riforma dell'Irpef varata da Visco. La riduzione degli oneri sociali e fiscali in busta paga, cioè, viene interamente assorbita dalla rimodulazione delle aliquote, dalla trasformazione delle deduzioni in detrazioni e dall'aumento degli assegni familiari, giÃ* previste dal governo come piatto forte dell'operazione di "redistribuzione del reddito a favore dei ceti medio-bassi".
Poco importa che questa presunta o pretesa "manovra neo-keynesiana" sia giÃ* stata equamente contestata da destra e da sinistra, che non comporti significativi sconti d'imposta dai 40 mila euro di reddito in su, e che anche per le fasce di reddito più basse contenga patenti anomalie e stupefacenti disparitÃ* di trattamento. Sia tra settori di lavoro (per esempio impiegati o operai), sia tra tipologie di famiglia (per esempio single e nuclei con figli). Resta il fatto che proprio questa riforma, presentata con tutt'altro "titolo", è la palingenetica "riduzione del cuneo". Lo si capisce, indirettamente, non dalla Finanziaria, ma solo dalla Relazione previsionale e programmatica che l'accompagna, come meritoriamente si è accorto solo il Manifesto di qualche giorno fa: "La riduzione del carico fiscale sui lavoratori - si legge a pagina 28 - viene realizzata nell'ambito di un più ampio intervento di riforma Irpef che interessa non solo i lavoratori dipendenti, ma tutti i contribuenti".
Dunque, chi spera in una "manna" fiscale con le buste paga del prossimo anno resterÃ* deluso. Quello che gli spetterÃ* è giÃ* contenuto nella nuova Irpef rimodulata. In molti casi si tratterÃ* di un risparmio di qualche decina di euro al mese. In qualche caso si tratterÃ* di un aggravio di qualche centinaio di euro al mese. Il danno, per tutti, è che non c'è nient'altro da risparmiare. La beffa, per molti, è che con la riduzione del cuneo c'è addirittura da perdere, invece di guadagnare. Forse questo paradosso giÃ* basta a spiegare i silenzi di Palazzo Chigi, insieme al cupio dissolvi del sindacato.
È l'ennesimo equivoco di questa manovra, sulla quale Prodi e la sua squadra palesano vistose carenze di comunicazione mediatica, ma anche pericolosi deficit di gestione politica. Il centrodestra non può alzare il dito: in cinque anni, e con una maggioranza parlamentare di 138 seggi, Berlusconi premier ha imposto sulle sue Finanziarie ben otto voti di fiducia. Ma la fiducia appena annunciata anche dal governo Prodi, che dovrebbe essere decisa oggi alla Camera e non solo al Senato, è un pessimo segnale. Per la maggioranza, molto più che per l'opposizione, se è vero che sulla manovra licenziata da Palazzo Chigi il 29 settembre giÃ* pendono la bellezza di 254 richieste di modifica avanzate dagli stessi ministri che l'avevano approvata nemmeno venti giorni fa. Non può essere un caso che l'ultima rilevazione effettuata ieri dall'Ipr per Repubblica. it fotografa un tracollo di consensi per l'esecutivo unionista. Non si governa con i sondaggi, come pretendeva di fare il Cavaliere. Ma non si governa neanche con l'improvvisazione, come sa bene anche il Professore.
Buon editoriale. Questo governo palesa grande confusione e indecisione, oltre che a una clamorosa mancanza di comunicazione mediatica.![]()
L'alba del 29 Dicembre 2005...
...questa meraviglia della natura, colori che sembrano dipinti da una mano divina...questa alba è un soffio che ti entra nell'anima e non può che farti respirare felicità.
Non ho capito una cosa: è una critica alla questione del cuneo o alla strategia di comunicazione?
Cioè: se i "vantaggi" del calo del cuneo sono inclusi "nella riforma delle aliquote" o sono a parte cambia qualcosa?
Quanto alla "manna": non so chi se la aspettasse dai 2 punti di taglio sul costo del lavoro; è il classico segnale simbolico; positivo, indubbiamente, ma tale.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
come mai riportate articoli di repubblica? non era un giornale di regime?![]()
Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
Sai com'è; ci sono persone che sono in grado di scegliere i commenti politici più equilibrati senza scartare preconcettualmente fonti ritenute - a torto o a ragione - di parte. Repubblica talvolta riporta articoli che sono la negazione dell'obiettivitÃ*, ma è una moda diffusa in italia, lo fanno in tanti. Bisogna saper scegliere, il buono ed il cattivo sono ovunque.Originariamente Scritto da roby4061
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...dei simbolismi francamente non ne vedo l'utilita'...forse non ce ne accorgiamo ma questo paese sta' invecchiando,ci vogliono misure concrete per risollevarne le sortiOriginariamente Scritto da Massimo Bassini
Digitos, mi hai anticipato
ma io avevo un'altra notizia:
da un articolo del Daily Telegraph, Fitch sembrerebbe che voglia declassare il rating dell'Italia da AA ad AA-, asserendo che non trova veri tagli alla spesa nella nuova finanziaria e, nonostante sia lodevole l'intervento, non si riuscirÃ* a trovare molti soldi in breve tempo.
Però questo mi fa pensare anche altre cose... vediamo se qualcuno comprende COSA..........................
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
E risollevare le sorti cosa vuol dire?Originariamente Scritto da pio
Risanare i conti pubblici vuol dire risollevare le sorti? O risollevare le sorti vuol dire raddoppiare lo stipendio base e dimezzare le tasse a tutti?
Nello stesso articolo c'è scritto anche che a regime per l'industria italiana il taglio del cuneo vuol dire 4.4 miliardi di euro risparmiati.
Eppure sono "andati in piazza" lo stesso .........
Tu non vedrai l'utilitÃ* dei "simbolismi" ma senza quelli, stante una finanziaria COMUNQUE da più di 30 miliardi, la situazione sarebbe peggiore.
Di poche decine di euro al mese per i fortunati (cit.), ma peggiore.
Era meglio il contrario? Credo che si possa negoziare individualmente .......
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Premetto che non l'ho compresa.Originariamente Scritto da Fabio68
Però intanto ne fa pensare una a me: che dopo averla denigrata in diretta TV quale una sorta di piccolo ufficio di sconosciuti quando era governo adesso sono certo che l'opposizione correrÃ* a citarne l'autorevolezza.![]()
Non nascondo la preoccupazione per questa valutazione (molto più che per i "sondaggi"); trovo però contraddittoria la motivazione: "non si riusciranno a trovare i soldi che servono così in fretta"; e contestualmente critica i pochi tagli; mi risulta che per racimolare soldi con i tagli (che sono misure a più lungo termine) di tempo ce ne voglia di più; almeno di solito.
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...........i 4.4 miliardi sono senz'altro un risparmio significativo,ma bisogna incidere maggiormente sulle voci che pesano quotidianamente sulle tasche degli italiani.ad esmpio le splendide accise sulla benzina(sappiamo che alcune sembrano frutto piu' della fantasia che reali)oppure mettere un tetto sui costi delle assicurizione delle autoOriginariamente Scritto da Massimo Bassini
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