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Discussione: Islam di casa nostra

  1. #1
    Vento moderato L'avatar di djordj
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    Predefinito Islam di casa nostra

    Quanti saranno i musulmani in Italia?
    Parecchi.

    Quanti di questi faranno parte della schiera dei fanatici e degli estremisti?
    Spero pochi.

    Tuttavia mi sembra chiaro che i centri di aggragazione delle comunitÃ* islamiche (moschee) siano completamente in mano a quei pochi estremisti di casa nostra.

    Spero che le autoritÃ* e il popolo italiano sappiano prendere atto di questa periocolosissima situazione, smettendola di nascondersi dietro alla solite frasi di circostanza e cominciando a prendere di petto questi individui che dicono attualmente controllano il 95% delle moschee italiane.

    «Lei è un’ignorante, è falsa», peggio ancora «lei semina l’odio, è un’infedele ». L’accusa pesantissima, che in termini coranici si traduce con la condanna a morte, è diretta all’onorevole Daniela Santanchè di An. A scagliarla è Ali Abu Shwaima, imam della moschea di Segrate, appena conclusa una giÃ* rovente puntata di «Controcorrente» negli studi milanesi di Sky sulla questione cruciale del velo islamico. Nel corso della trasmissione condotta da Corrado Formigli e andata in onda venerdì sera, la Santanchè aveva sostenuto che «il velo non è un simbolo religioso, non è prescritto dal Corano».
    Ciò in risposta all’affermazione della giovane Asmae Dachan, figlia del presidente dell’Ucoii (Unione delle comunitÃ* e organizzazioni islamiche in Italia), secondo cui «il velo è un atto di fede come la preghiera e l’elemosina, è un fattore di adorazione di Dio». La replica di Abu Shwaima è stata impietosa eminacciosa: «Non è vero che nel Corano non ci sia l’obbligo del velo. Io sono un imam e non permetto a degli ignoranti di parlare di islam. Voi siete degli ignoranti di islam e non avete il diritto di interpretare il Corano ». Successivamente, rivolto all’altra ospite negli studi di Sky a Roma, Dunia Ettaib, rappresentante dell’Unione delle donne marocchine in Italia, tenacemente contraria al velo, Abu Shwaima ha sentenziato con un italiano approssimativo (quasi la dimostrazione della difficoltÃ* di integrarsi per un integralista che risiede da circa 40 anni nel nostro Paese ma che coltiva l’ambizione di convertire gli italiani all’islam): «Il velo è una legge che Dio ha mandato. È Dio che lo dice, l’uomo non può negarlo. Se uno crede nell’islam lo segue. Senza essere uno che non crede, di dire che non lo deve portare».
    A questo punto Dunia chiede lumi (questo scambio di battute non è però andato in onda): «E quelle che non portano il velo non sono musulmane?». Secca la risposta di Abu Shwaima: «Il velo è un obbligo di Dio. Quelle che non credono in questo non sono musulmane». Quindi le musulmane che non portano il velo sarebbero delle miscredenti e delle apostate, altra accusa che si trasformerebbe nella condanna a morte. È un nuovo episodio che dovrebbe spingere gli italiani a guardare in faccia la realtÃ* per quella che è e non per quella che immaginano che sia o sperano che diventi, partendo dal vissuto dei suoi protagonisti e affrancandosi dai filtri ideologici, culturali e religiosi che portano alla mistificazione della realtÃ*. E la questione del velo islamico va considerata per il significato che le danno coloro che in Italia si ergono a rappresentanti dei musulmani. Prendiamo atto del fatto che Abu Shwaima, autodesignatosi imam della moschea di Segrate, nonché «emiro del Centro islamico di Milano e Lombardia», è sia fondatore e membro del «Consiglio dei saggi» d e l - l’Ucoii, sia responsabile della Da’wa, ovvero della propaganda islamica, della Fioe (Federazione delle organizzazioni islamiche in Europa), che è la cornice unitaria delle organizzazioni affiliate ai Fratelli musulmani nel nostro continente.
    Prendiamo atto del fatto che Asmae Dachan è portavoce dell’Admi (Associazione delle donne musulmane in Italia), creatura dell’Ucoii. Ebbene per entrambi il velo è un obbligo islamico, con la conseguenza esplicita della condanna, implicitamente anche a morte, delle donne che non lo indossano o si schierano contro il velo perché sarebbero delle infedeli, miscredenti e apostate. Questa è la realtÃ* di cui dovrebbero finalmente rendersi conto i politici di sinistra e di destra che hanno legittimato il velo islamico sulla base del «buonsenso» (una versione islamicamente corretta di equidistanza o equivicinanza tra il velo integrale e il capo scoperto), o se ne sono addirittura innamorati perché sarebbe esteticamente bello, i magistrati che hanno accreditato nel nostro codice laico con una sentenza definitiva il velo come una prescrizione islamica, i religiosi cattolici che dicono sì al velo islamico purché non si metta in discussione il sì al crocifisso nella sfera pubblica, le donne italiane che risultano indifferenti alla sorte delle musulmane.
    Prendano atto che il velo è lo strumento principale di penetrazione sociale dei Fratelli musulmani perché porta alla sottomissione della donna e alla formazione di una «comunitÃ* islamica» forgiata dalla sharia. Mobilitiamoci pertanto per salvaguardare il diritto delle musulmane a non portare il velo, per sostenere una maggioranza di musulmane che oggi è sostanzialmente laica e liberale, per difendere l’Italia dall’ideologia oscurantista e totalitaria che si nasconde dietro al velo. Prima che sia tardi.


    PS: ho visto diverse liceali salutare i genitori e togliersi il velo appena girato l'angolo e raggiunte le compagne di classe, segno che comunque quando c'è integrazione non c'è imam che tenga.
    Sia chiaro che rispetto chi decide autonomamente di portare il velo (altrimenti dovrei protestare anche contro le religiose cattoliche), ma quando questo diventa un'imposizione nei confronti di una figlia di 12 anni...
    Stefano Giorgetti
    always looking at the sky

  2. #2
    Vento fresco L'avatar di strauch67
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    Predefinito Re: Islam di casa nostra

    Con lo "stomaco" risponderei "che si fottano", razionalmente riconosco sarebbe una risposta superficiale e gretta.
    Ok, io non vedo nessun problema per il velo che copre i capelli, anzi. Assolutamente inconcepibile, e quindi contrario, al burka e al quello che lascia solo una fessura per gli occhi.

    io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)

  3. #3
    Bava di vento L'avatar di tognaka
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    Predefinito Re: Islam di casa nostra

    Io vicino casa mia ho diversi mussulmani. Qualche famiglia.
    Non so dirti da quale paese vengano, ma vedo che girano tutti vestiti tranquilli e beati come noi, donne comprese.

    Alla fine come per tutte le cose ci sono gli estremisti e quelli che interpretano la religione ma rimanendo laici.

    Poi è normale che esistano i vari skizzati tipo Adel Smith che rompono i marroni per vere stupidaggini... credo che alla fine l'unica via sia il dialogo.
    E vedrai che pian piano i vari Smith e compagnia bella verranno isolati e spariranno.

  4. #4
    TT-chaser L'avatar di alby65
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    Predefinito Re: Islam di casa nostra

    Citazione Originariamente Scritto da tognaka
    Io vicino casa mia ho diversi mussulmani. Qualche famiglia.
    Non so dirti da quale paese vengano, ma vedo che girano tutti vestiti tranquilli e beati come noi, donne comprese.

    Alla fine come per tutte le cose ci sono gli estremisti e quelli che interpretano la religione ma rimanendo laici.

    Poi è normale che esistano i vari skizzati tipo Adel Smith che rompono i marroni per vere stupidaggini... credo che alla fine l'unica via sia il dialogo.
    E vedrai che pian piano i vari Smith e compagnia bella verranno isolati e spariranno.
    Ah si ,detto anche " l'accendifuoco diavolina"

    Lipomo(CO) alture 400 m. slm

  5. #5
    Moderatore "Al Bar dello sport" L'avatar di Tubular
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    Predefinito Re: Islam di casa nostra

    Intanto la Signora in questione e' sotto scorta...
    Come se fosse antani...


    always looking at the sky

    ''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
    Vasco.

    come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
    (Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)

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