Una casa in regalo

[Tubular]

«Regalo casa» Ma nessuno se la prende Cavargna, l'offerta di un uomo generoso «Non mi serve, la dono a chi ha bisogno»
L'abitazione che Giorgio Belleni vuole regalare. È arredata e in buono stato

CAVARGNA “Regalo casa”. Il cartello con tale annuncio è affisso da oltre un anno in bella vista su un'abitazione di Cavargna, ma nessun interessato si è ancora fatto vivo col proprietario, Giorgio Belleni Borsa. «Evidentemente pensano tutti che si tratti di uno scherzo - dice l'interessato - . Posso assicurare, invece, che non ho affatto intenzione di prendere in giro alcuno. Si tratta della casa lasciatami da mio padre, che ho deciso di donare a chi ne ha effettivamente bisogno». Il papà si chiamava Luigi Borsa ed era conosciuto in paese col soprannome di “Tumiami”. All'inizio degli anni '90 i due furono al centro di una vicenda tanto incredibile quanto paradossale. Nonostante tutti, in paese, sapessero che Giorgio era un figlio avuto da Luigi in seguito a una relazione irregolare, l'interessato ne prese coscienza a 41 anni suonati e poté abbracciare finalmente il padre dinanzi alle telecamere della Rai. Il “Tumiami” è venuto a mancare negli anni scorsi e ha lasciato la propria abitazione a quel figlio riconosciuto ufficialmente con tanto ritardo. «Due anni fa, visto che l'immobile andava in deperimento, mi sono dato da fare e, un po' con le mie braccia, un po' investendoci dei soldi, l'ho rimesso in sesto e reso accogliente - dichiara Belleni Borsa - . Io possiedo già una mia casa e le mie due figlie non sono interessate a un immobile a Cavargna. Ecco allora che ho pensato a chi è in difficoltà e non ha un tetto sotto cui stare con la propria famiglia». L'abitazione si trova lungo il tratto di strada fra il municipio e la chiesa parrocchiale, accanto al piazzale della ex scuola, e il cartello che campeggia da più di un anno sulla facciata recita testualmente: “Giobebo regala casa”. «Giobebo è il nomignolo che richiama le prime lettere del mio nome e dei due cognomi - spiega l'interessato - . L'abitazione, del tutto arredata, è composta da un'ampia sala, cucina e ben quattro camere, oltre che da cantina e lavanderia; dal balcone, inoltre, si gode una vista invidiabile». L'estate scorsa, a dire il vero, qualcuno ha notato il singolare annuncio e l'ha preso sul serio, trattenendosi nella casa, tuttavia, solo per un breve soggiorno: «Una signora sudamericana ha trascorso assieme ai suoi figli un mese nell'abitazione - dice Belleni Borsa - . In paese si sono subito scatenate le malelingue: secondo i maligni, insomma, il sottoscritto avrebbe concesso ospitalità a quella donna in cambio di determinati favori. Non mi interessa cosa pensa la gente - aggiunge “Giobebo” - . Confermo la volontà di cedere gratuitamente la casa di mio padre a chi ne ha bisogno, qualunque siano la provenienza e il colore della sua pelle. Consiglio di astenersi, invece, a chiunque pensasse di approfittare dell'occasione per trarne ingiustamente profitto.



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Articolo tratto dalla ''Provincia di Como'' di oggi. Servo tre clienti giornalmente nella zona e conosco tante altre persone che mi han parlato spesso di questa cosa. Sembra incredibile, ma e' tutto vero.

Certo, la zona e' un po' scomoda e fuori mano...pero'...

[Valgerola]

«Regalo casa» Ma nessuno se la prende Cavargna, l'offerta di un uomo generoso «Non mi serve, la dono a chi ha bisogno»
L'abitazione che Giorgio Belleni vuole regalare. È arredata e in buono stato

CAVARGNA “Regalo casa”. Il cartello con tale annuncio è affisso da oltre un anno in bella vista su un'abitazione di Cavargna, ma nessun interessato si è ancora fatto vivo col proprietario, Giorgio Belleni Borsa. «Evidentemente pensano tutti che si tratti di uno scherzo - dice l'interessato - . Posso assicurare, invece, che non ho affatto intenzione di prendere in giro alcuno. Si tratta della casa lasciatami da mio padre, che ho deciso di donare a chi ne ha effettivamente bisogno». Il papà si chiamava Luigi Borsa ed era conosciuto in paese col soprannome di “Tumiami”. All'inizio degli anni '90 i due furono al centro di una vicenda tanto incredibile quanto paradossale. Nonostante tutti, in paese, sapessero che Giorgio era un figlio avuto da Luigi in seguito a una relazione irregolare, l'interessato ne prese coscienza a 41 anni suonati e poté abbracciare finalmente il padre dinanzi alle telecamere della Rai. Il “Tumiami” è venuto a mancare negli anni scorsi e ha lasciato la propria abitazione a quel figlio riconosciuto ufficialmente con tanto ritardo. «Due anni fa, visto che l'immobile andava in deperimento, mi sono dato da fare e, un po' con le mie braccia, un po' investendoci dei soldi, l'ho rimesso in sesto e reso accogliente - dichiara Belleni Borsa - . Io possiedo già una mia casa e le mie due figlie non sono interessate a un immobile a Cavargna. Ecco allora che ho pensato a chi è in difficoltà e non ha un tetto sotto cui stare con la propria famiglia». L'abitazione si trova lungo il tratto di strada fra il municipio e la chiesa parrocchiale, accanto al piazzale della ex scuola, e il cartello che campeggia da più di un anno sulla facciata recita testualmente: “Giobebo regala casa”. «Giobebo è il nomignolo che richiama le prime lettere del mio nome e dei due cognomi - spiega l'interessato - . L'abitazione, del tutto arredata, è composta da un'ampia sala, cucina e ben quattro camere, oltre che da cantina e lavanderia; dal balcone, inoltre, si gode una vista invidiabile». L'estate scorsa, a dire il vero, qualcuno ha notato il singolare annuncio e l'ha preso sul serio, trattenendosi nella casa, tuttavia, solo per un breve soggiorno: «Una signora sudamericana ha trascorso assieme ai suoi figli un mese nell'abitazione - dice Belleni Borsa - . In paese si sono subito scatenate le malelingue: secondo i maligni, insomma, il sottoscritto avrebbe concesso ospitalità a quella donna in cambio di determinati favori. Non mi interessa cosa pensa la gente - aggiunge “Giobebo” - . Confermo la volontà di cedere gratuitamente la casa di mio padre a chi ne ha bisogno, qualunque siano la provenienza e il colore della sua pelle. Consiglio di astenersi, invece, a chiunque pensasse di approfittare dell'occasione per trarne ingiustamente profitto.



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Articolo tratto dalla ''Provincia di Como'' di oggi. Servo tre clienti giornalmente nella zona e conosco tante altre persone che mi han parlato spesso di questa cosa. Sembra incredibile, ma e' tutto vero.

Certo, la zona e' un po' scomoda e fuori mano...pero'...

La cosa ha dell'incredibile!, strano non sia arrivata ai media oltre provincia!, se non avessi avuto casa a Rasura sarei andato al volo........

[Valgerola]

«Regalo casa» Ma nessuno se la prende Cavargna, l'offerta di un uomo generoso «Non mi serve, la dono a chi ha bisogno»
L'abitazione che Giorgio Belleni vuole regalare. È arredata e in buono stato

CAVARGNA “Regalo casa”. Il cartello con tale annuncio è affisso da oltre un anno in bella vista su un'abitazione di Cavargna, ma nessun interessato si è ancora fatto vivo col proprietario, Giorgio Belleni Borsa. «Evidentemente pensano tutti che si tratti di uno scherzo - dice l'interessato - . Posso assicurare, invece, che non ho affatto intenzione di prendere in giro alcuno. Si tratta della casa lasciatami da mio padre, che ho deciso di donare a chi ne ha effettivamente bisogno». Il papà si chiamava Luigi Borsa ed era conosciuto in paese col soprannome di “Tumiami”. All'inizio degli anni '90 i due furono al centro di una vicenda tanto incredibile quanto paradossale. Nonostante tutti, in paese, sapessero che Giorgio era un figlio avuto da Luigi in seguito a una relazione irregolare, l'interessato ne prese coscienza a 41 anni suonati e poté abbracciare finalmente il padre dinanzi alle telecamere della Rai. Il “Tumiami” è venuto a mancare negli anni scorsi e ha lasciato la propria abitazione a quel figlio riconosciuto ufficialmente con tanto ritardo. «Due anni fa, visto che l'immobile andava in deperimento, mi sono dato da fare e, un po' con le mie braccia, un po' investendoci dei soldi, l'ho rimesso in sesto e reso accogliente - dichiara Belleni Borsa - . Io possiedo già una mia casa e le mie due figlie non sono interessate a un immobile a Cavargna. Ecco allora che ho pensato a chi è in difficoltà e non ha un tetto sotto cui stare con la propria famiglia». L'abitazione si trova lungo il tratto di strada fra il municipio e la chiesa parrocchiale, accanto al piazzale della ex scuola, e il cartello che campeggia da più di un anno sulla facciata recita testualmente: “Giobebo regala casa”. «Giobebo è il nomignolo che richiama le prime lettere del mio nome e dei due cognomi - spiega l'interessato - . L'abitazione, del tutto arredata, è composta da un'ampia sala, cucina e ben quattro camere, oltre che da cantina e lavanderia; dal balcone, inoltre, si gode una vista invidiabile». L'estate scorsa, a dire il vero, qualcuno ha notato il singolare annuncio e l'ha preso sul serio, trattenendosi nella casa, tuttavia, solo per un breve soggiorno: «Una signora sudamericana ha trascorso assieme ai suoi figli un mese nell'abitazione - dice Belleni Borsa - . In paese si sono subito scatenate le malelingue: secondo i maligni, insomma, il sottoscritto avrebbe concesso ospitalità a quella donna in cambio di determinati favori. Non mi interessa cosa pensa la gente - aggiunge “Giobebo” - . Confermo la volontà di cedere gratuitamente la casa di mio padre a chi ne ha bisogno, qualunque siano la provenienza e il colore della sua pelle. Consiglio di astenersi, invece, a chiunque pensasse di approfittare dell'occasione per trarne ingiustamente profitto.



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Articolo tratto dalla ''Provincia di Como'' di oggi. Servo tre clienti giornalmente nella zona e conosco tante altre persone che mi han parlato spesso di questa cosa. Sembra incredibile, ma e' tutto vero.

Certo, la zona e' un po' scomoda e fuori mano...pero'...

Eh ieri sera studio aperto è arrivato a Cavargna.
Appena visto il servizio!.

[grigna]

Azz, ma chi volete che vada ad abitare in quell'orribile paese?

[Valgerola]

Azz, ma chi volete che vada ad abitare in quell'orribile paese?

Mai stato....l'è inscì brut.

[grigna]

Mai stato....l'è inscì brut.

mamma se l'è brut......non c'è una casa che si integra con il paesaggio circostante.Garage di lamiera, casot, insomma, nulla a che vedere coi paesini di montagna.