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Istat. La sinistra dissesta i conti
A questo punto Prodi e Padoa Schioppa almeno le scuse le devono a Berlusconi e Tremonti. L’Istat ha comunicato che il rapporto deficit-pil del 2006 si è fermato a quota 2,4%. E che solo attraverso gli appesantimenti operati da questo governo (onere della sentenza Ue sull’Iva auto e costi dei mutui Fs), il dato ufficiale sale al 4,4%. Se il livello ufficiale è il peggiore dal 1996 ad oggi, dipende esclusivamente dalle scelte operate da questo governo, che lo ha appesantito per un punto esatto di pil avendo scaricato sul disavanzo dello scorso anno spese e costi che potevano essere tranquillamente scaglionati in dieci esercizi.
Un deficit al 2,4% fa entrare l’Italia fra i Paesi che - tecnicamente - possono essere considerati "virtuosi" dalla Commissione europea.
Ed il merito è tutto del governo precedente. Per stessa ammissione del ministro dell’Economia, l’attuale esecutivo ha corretto i conti pubblici del 2006 per un misero 0,1% del pil con il decreto di luglio.
Il governo Berlusconi, quindi, non ha dissestato i conti pubblici: tesi cara alla sinistra. Al punto da essere riuscito - pur in presenza di una congiuntura negativa - a migliorare l’andamento del deficit e a gettare le basi per una ripresa economica. Tant’è che la crescita del pil del 2006 è stata dell’1,9%.
Il dato è particolarmente positivo se si ripensa alle prese di posizione del presidente del Consiglio e del ministro dell’Economia contro la politica economica seguita nella precedente legislatura; e tutte tese a giustificare una legge finanziaria da 40 miliardi di euro del tutto ingiustificata, visto l’andamento dei conti pubblici.
Per giustificare questa strategia, l’attuale governo avviò anche una verifica dei conti pubblici ereditati con una due diligence. Una ricognizione che stimò il deficit del 2006 oscillante fra una forchetta compresa fra il 4,1 ed il 4,6%. Un errore paradossale, oltre ogni logica dell’errore statistico.
A determinare il buon andamento della finanza pubblica sono state soprattutto le entrate aggiuntive (che a dire il vero, nemmeno il governo precedente aveva stimato così positive).
Sul fronte delle previsioni, infatti, il governo precedente aveva previsto un deficit per lo scorso anno al 3,8%.
Il maggior gettito, pari ad un punto di pil (15 miliardi) avrebbe abbassato il deficit al 2,8%. Il resto (lo 0,4% che manca) lo ha fatto il contenimento delle spese (sono scese anche quelle sanitarie).
Insomma, Berlusconi e Tremonti hanno lasciato la finanza pubblica in ordine. Ed oggi l’Istat lo ufficializza, a dispetto di tutte le menzogne di Prodi e Padoa Schioppa.
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