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  1. #1
    Tempesta violenta L'avatar di bufera87
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    Predefinito 3636 italiani beccati per emule

    P2P, identificati quasi 4mila utenti italiani

    Un discografico tedesco ha individuato numerosi file che ritiene siano diffusi abusivamente sulle reti del peer-to-peer. Ed ora il tribunale di Roma costringe Telecom Italia a fornire i nomi corrispondenti agli indirizzi IP rilevati online


    Roma - Sono 3.636 i nominativi che Telecom Italia dovrà fornire entro 15 giorni alla società discografica di Hannover Peppermint Jam Records Gmbh, nomi di utenti Internet italiani e clienti Telecom che, secondo l'azienda tedesca, tramite le piattaforme di sharing hanno posto in condivisione un gran numero di brani musicali protetti da diritto d'autore e senza autorizzazione.

    La consegna dei dati è stata decisa da una ordinanza del Tribunale di Roma (procedimento n. 81901/2006) con cui si è ribaltata una precedente sentenza che avrebbe invece consentito a Telecom di evitare il passaggio di quelle informazioni. I dati raccolti da Peppermint consistono sostanzialmente nel numero IP degli utenti che, ponendo in condivisione i propri file tramite piattaforme come eMule o BitTorrent, sono stati "intercettati". A svolgere questo lavoro di individuazione dei file abusivi è stata la svizzera Logistep, da tempo già impegnata anche in altri paesi per conto di produttori non solo di musica ma anche di film, videogame e via dicendo.

    "Analizziamo tutte le più note piattaforme - spiega il direttore generale di Logistep Richard M. Schneider a Punto Informatico - come eMule, eDonkye o BitTorrent, non ci occupiamo di chi scarica perché ci focalizziamo su chi pone in condivisione materiale abusivo. In questo caso possiamo dire che mediamente abbiamo rilevato tra i 20 e i 30 file caricati e messi a disposizione di tutti dagli utenti".

    "È la prima volta che tante persone in Italia vengono individuate - spiega a Punto Informatico l'avvocato Otto Mahlknecht, che per conto di Logistep-Peppermint ha seguito il caso - ed accade perché la direttiva europea cosiddetta IP enforcement ha aumentato i diritti dei danneggiati. In Italia è stata recepita ed ora per i provider diventa obbligatorio fornire i dati personali degli utenti" in caso di contestazione da parte dei detentori dei diritti.

    L'ordinanza nei fatti riconosce queste novità e stabilisce una sorta di dovere di collaborazione degli ISP, un dovere che in precedenza i provider avevano solo rispetto all'intervento delle forze dell'ordine o di pubbliche autorità, e che ora invece è esteso anche a soggetti privati come, appunto, i discografici.

    Il caso Peppermint, scaturito da una denuncia dello scorso settembre, rigettato a fine novembre ed ora invece promosso a pieni voti dal Tribunale romano, è stato istruito sulla base del lavoro di scouring di Logistep: collegandosi con i propri software scovafile alle maggiori reti di sharing, i tecnici dell'azienda hanno individuato una quantità di file che ritengono corrispondenti a musica Peppermint.

    "Un'operazione - spiega Mahlknecht a PI - del tutto legittima sotto il profilo della privacy, come esplicita peraltro l'ordinanza stessa. Le persone che si collegano a quei circuiti e mettono in condivisione la propria cartella con i file, di fatto autorizzano che questa venga utilizzata da altri utenti", o da software come quello Logistep. "Un software - sottolinea il legale - che opera in modo del tutto diverso a certi altri programmi utilizzati negli USA, non invade in alcun modo il PC e non lede alcun diritto", semplicemente registra la tipologia e quantità dei file e l'indirizzo IP corrispondente. "Per verificare che si tratta di un file abusivo - aggiunge Schneider - si esegue un download di test, si verifica il valore hash del file. I nostri sistemi di verifica, già collaudati in diversi paesi, come Germania, Austria o Polonia, permettono di individuare con assoluta certezza quale sia l'origine del file."

    Ma cosa accadrà ai 3.600 e rotti utenti italiani? Logistep-Peppermint, confida il legale a Punto Informatico, non è intenzionata ad aggredire questi utenti, piuttosto intende sfruttare quanto accaduto per inviare un messaggio alla comunità dello sharing e del peer-to-peer, che i discografici vorrebbero sensibilizzare ad un uso più consapevole degli strumenti di condivisione. L'idea dei produttori è quella ripetuta come un mantra da anni dall'intero settore, ovvero che l'uso abusivo delle piattaforme P2P si traduce in enormi danni per l'industria e per gli autori.

    "Le persone - spiega Mahlknecht - riceveranno una diffida e una richiesta di cancellazione dei file. Inoltre dovranno promettere (con una scrittura privata, ndr.) che non metteranno più a disposizione opere protette da diritto d'autore". Tutto qui? Non proprio: verrà anche loro chiesto di versare quella che il legale definisce "modesta somma", un quantum nell'ordine delle centinaia di euro, denari che saranno utilizzati per compensare il lavoro tecnico e quello legale dietro l'iniziativa di Peppermint. "Non sono cifre - sottolinea il legale - equiparabili a quelle che richiedono ad esempio negli Stati Uniti", come a dire che sì, una punizione ci vuole ma che sia più che altro una sanzione simbolica, una sorta di avvertimento.

    La legge italiana sul diritto d'autore, come noto, consente di procedere penalmente e civilmente contro chi pone in condivisione opere protette ma è una strada, assicura l'avvocato di Peppermint, che l'azienda prenderà in considerazione solo se qualcuna delle persone individuate non vorrà accettare la via indicata dal discografico tedesco.

    --------------------------------------------------------------------------------------------------------------

    io non ho mai condiviso nessuna cartella...

    Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).

  2. #2
    Brezza tesa L'avatar di LR
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    Predefinito Re: 3636 italiani beccati per emule

    Il problema è che le major dicono che si ha un grande danno nel condividere questi file.... non ritengo sia così però come sempre vincono i potenti.
    A fronte di una valanga di files copiati fa seguito anche un aumento dei file venduti legalmente, dato che molti utenti quando trovano qualcosa di loro VERO gradimento lo acquistano, e grazie al P2P ne vedono molto di più di materiale.
    Il fatto di intimidire la gente dal tenere cartelle condivise limita in effetti la potenza del P2P.... Il problema è che un futuro digitale assoluto comporterà l'assoggettarsi ai prezzi che le major imporranno. Alla fine venderanno molto meno e allenteranno la presa, insomma una sorta di onda epocale come in molte cose gestite dall'uomo.
    LR
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  3. #3
    Burrasca L'avatar di inocs
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    Predefinito Re: 3636 italiani beccati per emule

    Citazione Originariamente Scritto da bufera87 Visualizza Messaggio
    "Un'operazione - spiega Mahlknecht a PI - del tutto legittima sotto il profilo della privacy, come esplicita peraltro l'ordinanza stessa. Le persone che si collegano a quei circuiti e mettono in condivisione la propria cartella con i file, di fatto autorizzano che questa venga utilizzata da altri utenti", o da software come quello Logistep.
    Questo (al di là del fatto che prevedere responsabilità penale, anche se non so se qualcuno sia mai stato condannato o mai lo sarà, è assurdo) è un aspetto interessante.

    E' ovvio, seguendo quel ragionamento, che se esistesse un sistema di scambio anonimo, o con dati crittografati, non potresti sapere che io trasmetto dei precisi dati se non violando la mia privacy, poichè se uso quel sistema vuol dire che non voglio condividere con altri il fatto che io condivida un qualcosa, che fino a prova contraria potrebbero essere solo le foto del mio compleanno (fatta salva l'autorizzazione dell'autorità giudiziaria, come in ogni altro ambito; ma le Major non potrebbero informarsi su quello che faccio senza quella autorizzazione: pena la denuncia per violazione della privacy, appunto).

    A quando un tale sistema? Ricordo di aver letto qualcosa tempo fa, poi mi sono ritrovato con un 56k e ho perso interesse nella cosa...
    I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.

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  4. #4
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    lampo Re: 3636 italiani beccati per emule

    Tutti in galera andiamo tutti in galera....
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  5. #5
    Uragano L'avatar di Davide1987
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    Predefinito Re: 3636 italiani beccati per emule

    ahia

    ma sti germanici farsi i cazzi loro no ?
    Quando questo mondo ti sta crollando addosso..
    La vita non si ferma con una diagnosi di Sclerosi Multipla..

  6. #6
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    Predefinito Re: 3636 italiani beccati per emule

    http://81.3.15.208/default.php?nid=3&lang=en

    Non conosco nessuno di questi artisti.......

  7. #7
    Uragano L'avatar di C.R.
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    Predefinito Re: 3636 italiani beccati per emule

    Citazione Originariamente Scritto da merto Visualizza Messaggio
    http://81.3.15.208/default.php?nid=3&lang=en

    Non conosco nessuno di questi artisti.......

    Beh,....Mousse T è un discotecarolo dj abbastamza famoso (chiedi a Wizard)
    ...ho sentito nomminare anche " Warren G."

    Non ascolto quel tipo di Musica, e cmq non ho nemmeno Emule...al limite
    giro l'articolo ad amici, nn so nemmeno se lo usano...

    ...Non ho capitto se intendono solo Abbonati Telecom o anche altri
    Provider.

    Poi, sarebbe carino sapere se riescono a tracciare un IP che sta dietro a
    un NAT (es. : Fastweb...)

    Cl.


    Cl.
    Ultima modifica di C.R.; 16/03/2007 alle 01:33
    "S'è la notizia fossi confermata sarò zio."

  8. #8
    lost_soul
    Ospite

    Predefinito Re: 3636 italiani beccati per emule

    merda , merdaaa! va a finire che ci sto pure io

  9. #9
    lost_soul
    Ospite

    Predefinito Re: 3636 italiani beccati per emule

    .....
    Ultima modifica di lost_soul; 16/03/2007 alle 15:26 Motivo: doppio invio

  10. #10
    Vento moderato L'avatar di neeno
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    Predefinito Re: 3636 italiani beccati per emule

    Orka di Mousse T. ho un album originale e ho contemporaneamente scaricato lo stesso album da Emule perchè non avevo voglia di ripparlo.
    Emma Lanford era la voce in "is it cause I'm cool", Warren G. esiste ancora???

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