I VERTICI DEL CALCIO IN ASSISE
«Più italiani in campo e più spettatori»
Troppi stranieri e scarso pubblico: si corre ai ripari. Le nuove idee
Milano. Dal calo degli spettatori al numero ridotto di giocatori italiani: il presidente del Coni Gianni Petrucci, il presidente della Figc Franco Carraro, il presidente della Lega Calcio Adriano Galliani, il presidente dell’AutoritÃ* Garante della concorrenza e del mercato Antonio CatricalÃ* si sono confrontati a Milano su tutti i problemi del mondo del calcio in un convegno organizzato all’interno di Expogoal.
Calo spettatori. «Un calcio senza spettatori è un calcio snaturato», è stato l’allarme lanciato da Petrucci, che ha invitato i presidenti delle societÃ* a coniugare due obiettivi legittimi: «Guadagnare e portare pubblico negli stadi con iniziative intelligenti sui prezzi». Carraro e Galliani hanno però ribadito che «il problema principale del calcio sono gli stadi inadeguati alle esigenze degli spettatori» ed è quindi sugli impianti che si deve lavorare subito. «Ma tutti i presidenti vogliono essere liberi di fissare i prezzi che vogliono - ha spiegato Adriano Galliani - come deciso all’unanimitÃ* in assemblea. Ricordo che abbiamo i prezzi dei posti popolari più bassi che altrove, mentre sono alti i costi dei posti migliori».
Ripescaggi. Galliani ha proposto una nuova idea per i ripescaggi: »In A sono salite squadre che non ne avevano titolo sportivo. Se devo fare un cadeau a un signore arrivato sesto in classifica, diciamo che posso valutare il suo sesto posto con 50 punti, ma poi prendo in considerazione punteggi per lo stadio, il bacino d’utenza, la storia e gli scudetti. Perchè se la mia squadra arriva decima e davanti ci sono nove societÃ* fallite, non è sicuro che sia io a dover essere promosso«.
Stranieri. Petrucci ha ribadito la volontÃ* di far aumentare il numero di giocatori italiani «non solo nel calcio, ma in tutti gli sport». «Nella nostra delibera - ha spiegato - abbiamo detto che vogliamo arrivare al 50 % di giocatori di scuola italiana e stiamo verificando che cosa questo significhi, se con passaporto italiano o se cresciuti sportivamente nel nostro paese».
Diritti tv. La vendita attuale dei diritti televisivi è gestita soggettivamente dalle squadre di calcio, in base a quanto ha stabilito una sentenza dell’Antitrust nel 1999, ma lo stesso presidente CatricalÃ* ha spiegato che non c’è da parte dell’organo da lui presieduto alcuna opposizione nel tornare alla vendita collettiva.
dopo mesi si accorgono che c'è sempre meno gente allo stadio...meglio tardi che mai...anche se è proprio questo che vogliono, a favore delle loro "care" pay-tv di merxa.
capitolo ripescaggi: dire subito che l'anno prossimo ripeschiamo napoli e genoa no?
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