Nel momento in cui molte amministrazioni europee passano a software opensource, l'Italia che fa?![]()
![]()
![]()
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tm...8&sezione=News
Credo che focalizzarsi sull'origine del SW sia sbagliato.
Il punto non SW o non open, in questo caso.
Il punto è il seguente.
"I tre Centri conteranno su un finanziamento di un milione di dollari da parte di Microsoft; inoltre, ogni Centro sarà focalizzato su uno specifico ambito tecnologico che diverrà area di eccellenza del rispettivo Centro."
Evidentemente nessun open era in grado di fare altrettanto ...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Alt... analizziamo il problema...
Un conto è se il governo finanzia centri MS...
Un conto se è la stessa MS che va a finanziare 3 centri di ricerca...
Le amministrazioni "che passano ai sistemi opensource" c'entra ben poco con questa notizia (o almeno lo spero...)...
Qui una (buona) notizia: http://lists.linux.it/pipermail/lug/...il/008297.html
ABBIAMO VINTO e dunque il risultato più evidente è che non verranno
spesi oltre 4,5 milioni di euro, derivati dai contributi dei cittadini
italiani, nell'acquisto di licenze di software proprietario senza aver
prima valutato tutte le possibili soluzioni tecnologiche adottabili e
tanto meno senza aver considerato la possibilità di utilizzare software
libero.
La pubblica amministrazione deve mettersi in mente che è NECESSARIO ricorrere a formati aperti per i documenti ad uso interno e, ancora di più , per documenti destinati ai cittadini.
I formati aperti (e parlo di formati di DATI, non di software) sono l'unica scelta che ne garantisca la proprietà e la fruibilità, indipendentemente dal volere di una multinazionale estera plurimultata dall'unione europea.
Poi, se vogliono anche commissionare un software dalle specifiche supersegrete e superprotette per leggere e scrivere file ascii (e, conoscendoli, non vedo perchè non farlo), che lo facciano pure.
Bene, non so perchè, ma questo accordo NON mi sembra che vada proprio in questa direzione.....
Ma ci manca solo quello.
Però le alternative sono 2: o si trova una "comunità" open che finanzia quanto o più di MS, oppure quei centri sarebbero costati "alla collettività" di più.
E in tal senso ci vedo proprio poche alternative.
Il dubbio, lecito, potrebbe essere "ma hanno cercato alternative" eventualmente.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Cosa faccia l'Italia non so... di sicuro io nel mio piccolo sto passando quasi completamente a soluzioni open.
Il pacchetto office ormai è definitivamente OpenOffice 2.x e non ho problemi ad aprire e/o a consegnare documenti in formato .doc ai clienti che utilizzano la suite MS.
Proprio in questi giorni sto sviluppando il firmware per un micro ARM7 utilizzando esclusivamente tool opensource: eclispe, GNU GCC + GNUARM per la compilazione, GTK+ per l'interfaccia dello strumento virtuale su PC, OpenOCD per il debug con JTAG, Kicad (o gEDA) per la creazione degli schemi elettrici.
Appunto...
Con Kikad sorgono i primi problemi.
Un cliente usa Protel, l'altro Orcad, l'altro PADS: nessuno di questi software può utilizzare un formato non proprietario, sia per le librerie sia per gli schemi.
La conseguenza è che uno schema creato con PADS è assolutamente illeggibile con Protel, se non grazie a qualche translator intermedio.
Di sicuro io non posso permettermi di acquistare tutti quei prodotti, perchè il meno costoso costa 4000 euro + IVA.
Cosa succede allora? Io stampo gli schemi e il cliente li ridisegna spendendo altre ore-uomo per rifare il medesimo lavoro.............
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
Segnalibri