Il GHB in fascia C mi fa strano, però.![]()
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L'ho sempre dette e pensate ste cose ma per un milione di motivi, tra cui il fatto che lo Stato fa cassa con alcool e sigarette (per rispendere risorse in spese mediche per curare tumori al polmone e cirrosi epatiche, etcc....) si fa sempre molta demagogia. Addirittura l'utilizzo di sostanze estratte dalla cannabis a scopi antidolorifici ha fatto storcere il naso a molti, come se le centinaia di migliaia di principi attivi che ci propinano come farmaci e che assumiamo nella nostra vita siano acqua fresca. Poveri noi.....
Brutte cose l'ignoranza, l'incoerenza e la mancanza di onestà intellettuale.
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Ultima modifica di Conte; 29/05/2007 alle 21:36
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Occhio a non fare la sua fine: http://en.wikipedia.org/wiki/Andrew_Luster
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lo stato ha ben altri doveri nei confronti della salute dei cittadini,prova a farti un giro nelle campagne fra Taranto,Brindisi e Lecce,x fornire energia a mezza Italia ci stiamo beccando tumori ad oltranza,i contadini sono disperati x i loro prodotti(carciofi su tutti)contaminati.
prova a chiderli se preferirebbero fumarsi una cannetta!
sai cosa comporta la sanzione amministrativa?ti rovinano la vita x uno stupido spinello!
dovrebbero fare lo stesso x un cocktail o x una sigaretta,sempre di droga si tratta.
anche la vigna produce un frutto che da effetti allucinogeni ma nessuno ne ha mai vietato la coltivazione,eppure la canapa avrebbe tantissime funzionalità in più di una semplice bevanda da tavola![]()
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Intanto a Torino sono scattate un paio di retate in alcune scuola. Queste le polemiche scaturite:
Il preside Giorgio Maccagno, che stamattina tutta la sua scuola festeggerà al parco Ruffini perché a fine anno andrà - malvolentieri - in pensione, descrive il mercoledì nero dei carabinieri al «Boselli» come «una retata da Porta Palazzo, scene che mi hanno riportato ai tempi della Repubblica di Salò, quando c’erano i rastrellamenti dei renitenti alla leva». Nel bagaglio di ricordi - insieme alle feste per le sue Cenerentole debuttanti, ai viaggi con alunni e docenti, agli orologi regalati ai candidati all’esame di Stato - Maccagno metterà anche questi: «L’irruzione dei militari metà in borghese e metà in divisa come per arrestare una banda di mafiosi, i ragazzi con le mani sopra la testa nel cortile, il prodigarsi della vice preside per convincere i militari ad accompagnarli in palestra, la perlustrazione delle aule per prendere altri studenti, i professori tenuti lontani dalla scena delle operazioni, impediti di informare le famiglie. Addirittura, non ci sono stati forniti i nomi dei minori prelevati come delinquenti e portati in caserma».
Quella «sconfitta» della scuola di cui parlavano i suoi colleghi di fronte all’annuncio del ministro Livia Turco - i carabinieri contro la diffusione degli spinelli - e dopo il «caso Copernico», il preside Maccagno l’ha vista concretizzarsi. «Per mesi i carabinieri hanno filmato: in tutto quel tempo - riflette il professor Massimo Serra - avrebbero e avremmo avuto il tempo di trovare una soluzione diversa, meno traumatica. Se i comportamenti erano perseguibili, allora perdere tanto tempo ha esposto i ragazzi ad altri rischi. Le famiglie sono rimaste stupite». E aggiunge: «Se si fosse trattato di un liceo frequentato da figli di avvocati, imprenditori e gente che conta, le modalità sarebbero state le stesse?».
E proprio sulle modalità e sul fatto che la scuola sia stata tenuta all’oscuro di tutto, «tanto che ciò che sappiamo lo abbiamo appreso dai nostri studenti», e che «sia stata completamente calpestata, tanto da non permetterci di informare le famiglie» il preside ha scritto due lettere riservate al questore. Ma nessuno aveva notato niente? «Nell’intervallo il cortile si riempie, moltissimi escono a fumare sigarette. Certo, ci sono stati casi - aggiunge Serra - in cui abbiamo osservato comportamenti non convincenti: abbiamo parlato con i ragazzi e convocato le famiglie. Parallelamente, da sempre, c’è un’opera continua di informazione e prevenzione su più fronti. I carabinieri sono venuti a parlare anche quest’anno... Di traffici così come vengono descritti, di spaccio tra studenti, nessun docente s’è mai accorto».
Il preside è triste e indignato: «Una ragazza che non ha mai fumato e che è stata portata in caserma mi ha detto che non si sente più la stessa. Ma questa è una scuola, un luogo dove ogni individuo deve essere rispettato per avere delle chance di diventare un buon cittadino...».
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