Lieve, sale la nebbia sui pendii
madreperlacei e sudati, di mascarpone.
Greve, la fallace lumaca zompa
qua e là, là e qua, su e giù,
tra un fior di robiola
e un umor di zebù.

Energia quantistica sogghignante, e tu
che sei metallizzata, ascolta la mia anima
traslucida, fosforescente, quasi come per dire
ma sì, lo sai, e io, e tu...
E allora mi sorridevi, lieta,
mentre il ruscello si pettinava.

Epistemologia
portami via
come un calesse
di poliedri.

Stanca, la zebra coi coriandoli nel petto
si rotolava nel dolore di un termometro.
Mercurio, come un lucano
che dalla vita non ha mai avuto nulla.
Fatti sto caffè,
lo digerisce pure il re.

Fiero, l'indomito cavallo zoppo
elabora dati con un pc di vaniglia.
Apotropaico, già... come quella volta
in cui ti diramasti tra un orecchino e una vespa.
E in tutto questo tempo ti ho pensato,
l'airone sale in macchina e muore.

Epistemologia
portami via
come un calesse
di poliedri.


Perchè sì, davvero, lo giuro,
mai Don Camillo si bevve il bromuro,
cantando le casse dell'Oregon Scientific,
solitario, in mezzo a fusilli in canottiera.

Luca Bertolli