Dopo un abboffata vacanziera di ozio e sfizi, tornato a casa ho avvertito l'esigenza impulsivo-compulsiva di prendere un libro in mano...e trovo una splendida, a mio parere, definizione dell'arte:

"La funzione dell'arte sta nel ritrovare, nel riaffermare, nel farci conoscere quella realtà da cui siamo lontani, da cui ci scostiamo sempre più via via che acquista maggior spessore e impermeabilità la conoscenza convenzionale che le sostituiamo. L'arte dunque, distrugge la crosta delle convenzioni, delle idee e dei pregiudizi che ci proibiscono l'accesso a quella che la nostra vita è stata realmente. E, a tal scopo, lo scrittore si serve della memoria involontaria, la quale, provocata da qualche fatto all' apparenza insignificante, disgrega la superficie della coscienza- fatta di conoscenze utili alla vita- e spontaneamente travolgendo le convenzione di un tempo lineare e di uno spazio controllabile ai fini della sopravvivenza, ci riporta alla ricerca del tempo perduto, della vita cioè sepolta dall'oblio cui ci obbliga la vita di ogni giorno"
Mi colpisce soprattutto l'idea della memoria involontaria, cioè del fatto che l'arte quando ci colpisce evoca nel nostro inconscio una sorta di ricordo sepolto, un sentimento dimenticato.
Cos'è e cosa fa per voi l'arte??