A proposito di famiglia
http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...ti_figli.shtml
http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...no_figli.shtml
mi piacerebbe sentire il parere di chi ha figli soprattutto donne.
Io non posso giudicare pienamente non avendo figli, ma senza estremizzare secondo me questa scrittrice pone considerazioni per niente banali.
Bene!
io a 25 anni avevo già 2 figli!
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Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
Devi avere una casa e un lavoro
Mi dirai.."che scoperta" ma è così
Non dare retta alla Maier..I figli sono parte di te stesso,la piu' grande soddisfazione della vita,e sono un collante tra i partner..
[URL="http://www.capracottameteo.it"]www.capracottameteo.it[/URL]
se ti senti così, buon per te, ognuno ha i suoi tempi e i suoi desideri...io credo che a me questa voglia non verrà mai invece, o di sicuro non a breve...
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always looking at the sky
Ciao Tub!
Madonna, quante caxxate in poche righe !
Il solito libretto balneare.
1) Il parto è una tortura
questo è vero
2) Diventerete dispensatrici ambulanti di cibo
Ogni donna spero sia consapevole di ciò
3) Lotterete per continuare a divertirvi
Sono scelte, ed uno quando fa figli lo deve mettere in conto sin da subito
4) Perderete i contatti con gli amici
che cazatta
5) Dovrete imparare un linguaggio da veri idioti per riuscire a
comunicare con i vostri figli
cazatta
6) I figli uccideranno il vostro desiderio
Può essere vero, ma ci sono tanti casi opposti
7) I figli suonano la campana a morto della vostra vita di coppia
parzialmente vero, ma non assolutamente
8) Fare figli è da conformisti
Cazatta
9) I figli costano
Verissimo, ma vale la risp. 3
10) Verrete ingannati pensando che non esista niente come un figlio perfetto
vale sempre la risp. 3. E poi basta partire con un profilo basso
11) Sarete inevitabilmente delusi dai vostri figli
Cazatta
12) Tutti si aspetteranno che voi siate una madre prima che una professionista e una donna
Non necessariamente vero
13) Le famiglie sono un incubo
Non sempre, ma può essere
14) I figli mettono fine ai vostri sogni dell’infanzia
Maledettamente vero
15) Non smetterete di desiderare la completa felicità per la vostra prole
mi sembra giusto
16) Stare a casa a badare ai figli è incredibilmente noioso
Vale la risp. 3
17) Dovrete scegliere fra maternità e carriera
Cazatta, anche se in parte vera
18) Quando arriva un figlio, di solito scompare il padre
Cazatta
19) Ci sono già troppi bambini sul pianeta
questo è vero, non disdegnerei l'adozione
20) I figli sono pericolosi: vi portano in tribunale senza pensarci un secondo.
Beh di sicuro sì ai genitori come Lei
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Aggiungo
Signora Maier rimpiange davvero di avere due figli?
"Ci sono dei momenti in cui mi chiedo se ho fatto la scelta giusta e comincio a pensare a cosa avrebbe potuto essere la mia vita senza figli. Mi rendo conto insomma che certe scelte implicano certi sacrifici... Quindi sì a volte mi pento".
E lo sanno i suoi figli? Ha detto loro, citando il suo libro, che sono dei "parassiti"?
"Certo che lo sanno e non credo che sia così drammatico, sono abbastanza grandi per capire che magari uno non ha voglia di essere sempre lì sull'attenti quando si svegliano al mattino, di pianificare tutta una vita in funzione dei loro bisogni... di fare da domestica...".
Ma non è distruttivo far capire a un figlio che è di troppo?
"Se ne dicono tante di cose... Le faccio una domanda: crede che sia sano proiettare sui figli tutti i nostri desideri e le nostre aspirazioni?".
Si spieghi.
"Oggi gli adulti proiettano un'infanzia ideale sui figli, viziandoli senza responsabilizzarli. Nel contempo, ci si aspetta così tanto da loro in termini di socievolezza, di risultati scolastici, di eccellenza, di successo che i genitori saranno per forza delusi e i figli schiacciati dal peso della pressione".
È per questo che lei dice che le persone felici sono quelle alle quali non è stato chiesto nulla?
"Ripeto: non credo che esista una ricetta miracolosa per far crescere degli individui felici e realizzati ma sono convinta che meno ci si aspetta dai figli e maggiori saranno le sorprese positive. Perché non ci sarà la pressione del risultato. Dai miei non aspetto nulla".
Lei stigmatizza la costruzione dell'immagine dei figli contemporanea.
"Schematizzo: in passato i figli erano pensati in termini utilitaristici. Nelle classi alte servivano alla trasmissione del titolo, del patrimonio, dei valori. A rinnovare le élite e a forgiare le alleanze. Nelle classi povere erano delle braccia, forza lavoro e - caricaturando - il bastone della vecchiaia. Oggi sono un'altra cosa ancora".
Infatti scrive che nella nostra società il bambino è re: come lo spiega?
"È una questione interessante. Certamente, nella nostra società completamente votata al consumismo, i figli sono un oggetto ricercato e prezioso. Un oggetto meraviglioso che dovrà colmare i tanti vuoti della solitudine contemporanea, un oggetto che dovrà realizzare i sogni del genitore. E poi il figlio riempie il vuoto lasciato da un desiderio forte che non abbiamo il coraggio di realizzare".
Infatti nel libro lei dice che spesso usiamo il pretesto dei figli per non fare certe cose.
"Sì, si guardi intorno: la coppia che non divorzia "per il bene dei figli" e vive una relazione miserabile, o le persone che si privano di un certo tipo di vita, di carriera, di avventura con la scusa dei figli, ma in fondo perché non hanno il coraggio di affrontare e realizzare i propri desideri".
Secondo lei carriera e figli sono aspirazioni inconciliabili.
"È una questione complessa ma osserviamo ad esempio la situazione francese: lo Stato promuove una forte politica natalista con un sistema abbastanza efficiente di sussidi, asili nido e doposcuola. Eppure anche se le donne vengono spinte a lavorare rimangono in posti subalterni".
Perché?
"Perché è troppo faticoso! Stando alle statistiche in Francia le donne hanno il primo figlio a 30 anni. Non sono ancora all'apice della carriera e quindi non guadagnano ancora a sufficienza per pagare una tata a tempo pieno. Devono lavorare il doppio di un collega maschio e la carriera ne risente".
Nel suo caso lavorava 70 ore alla settimana: 40 in ufficio e 30 con i figli...
"È sfiancante. Con ritmi così non si ha più energia. Altro che far carriera! Credo davvero che l'unico modo per essere felici con dei figli è di essere ricchi".
Ecco perché lei dice che per Madonna e Angelina Jolie è facile circondarsi di bambini.
"Sarebbe assurdo negarlo: con dei mezzi economici importanti ci si può permettere una governante e uno stuolo di super nanny. Semplifica la vita".
Le donne sono coscienti degli ostacoli che incontreranno, eppure continuano a coltivare il desiderio di maternità.
"Mi sta dicendo che tutte le donne desiderano avere un figlio? Non credo proprio".
Diciamo che ci sono poche donne che e-sprimono un chiaro desiderio di non procreare. Come lo spiega?".
"Penso che sia una costruzione sociale, una pressione fatta sulle donne".
Nei Paesi dove è stato imposto il controllo delle nascite non è stato sradicato il desiderio di procreare.
"Continuo a pensare che oggi un figlio sia un puro oggetto capitalistico. Ma è chiaro che ci sono anche fattori più profondi quali un certo modo di ripagare un debito verso i propri genitori procreando e una certa idea d'immortalità espressa attraverso la prole. Aggiungo che i figli sono un importante elemento di integrazione sociale e, per dirlo con termini freudiani, sono un fallo ambulante, un oggetto magnifico che ci riempie".
Un oggetto che faciliterebbe la carriera politica. Perché?
"Perché un capo di Stato senza figli è sospetto. A livello inconscio la nostra società giudica in modo negativo una persona senza figli. Come se la persona in questione fosse incompleta e - caricaturando - immatura. In particolare per chi vuole condurre una carriera politica, la mancanza di figli può essere un handycap: come se mancasse l'esperienza di gestire una famiglia, direi quasi l'esperienza della vera vita".
Insomma un genitore è più rassicurante di una persona senza figli.
"Sì, l'individuo senza figli è spiazzante, è un elettrone libero che dipende meno dalla struttura sociale".
Infatti lei parla del ruolo normativo dei figli nella nostra società.
"Dico che una coppia con figli è più facilmente "controllabile"".
Che significa?
"Una coppia con figli non cambierà mai attività, città, amicizie sulla base di un colpo di testa. Non potrà permettersi un comportamento asociale, non si ribellerà facilmente proprio perché deve pensare al benessere dei figli. Un individuo o una coppia senza figli sono molto più liberi e imprevedibili. In un certo senso il nucleo familiare è un elemento stabilizzante della società, è il collante di un certo ordine e conformismo. Provi a immaginare un gruppo importante di persone che decide di non procreare e di realizzare invece i propri desideri: non c'è nulla di più sovversivo!".
Lei dice anche che il capitalismo adora i bambini.
"Nel libro scrivo che un figlio è il più fidato alleato oggettivo del capitalismo nel senso che è il più potente motore di consumo della nostra società. Provi a pensare a quanti prodotti superflui e inutili compriamo ai nostri figli: lo sa che in Inghilterra due terzi dei bambini tra i 6 e 13 anni hanno già un cellulare? È così essenziale per lo sviluppo che un bimbo di otto anni abbia telefono, gameboy, costose trading cards che perde sistematicamente e delle sneakers da 100 euro?".
A
ggiunge che la società ama i neonati e i bambini piccoli. Ma quando arrivano a 18 anni li abbandona.
"Perché li amiamo in quanto oggetto. Ma quando diventano soggetto è tutto molto più problematico e nessuno si preoccupa del loro avvenire. È drammatico vedere tutti questi giovani vittime della precarietà e senza sbocchi. È un paradosso interessante: abbiamo dedicato uno spazio enorme ai piccoli ma una volta cresciuti né lo Stato né la società attribuiscono loro un posto".
Ci dia il motivo principale per non avere figli.
"Se vogliamo davvero realizzare i nostri sogni e i nostri desideri, dobbiamo sapere che i figli sono un ostacolo a questa realizzazione".
E se una donna le rispondesse che la sua più bella realizzazione sono, appunto, i figli?
"Avrei dei dubbi sulla sua sincerità: mi interesserebbe andare oltre le apparenze e scavare nel vissuto di questa persona".
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