Vi invito alla lettura di questo articolo apparso oggi sul Sole 24 h. che, a mo' quasi di storiella, illustra comunque una parte dei...casini che tutt'ora stanno attanagliando il mondo finanziario in primis (ma non solo, alla fine !).
Rispetto alle storielle classiche non c'e' una morale finale, anche se forse puo' indurre comunque ad una riflessione forse un po' piu' obiettiva su cosa sta accadendo, appunto !
Buona lettura !
La casa di Mr. Smith, le perdite del sig. Rossi
di Morya Longo
Mister Smith e il signor Rossi non hanno molto in comune. Il primo e' un giovane padre di famiglia, con qualche problema economico, che abita in California.Nel luglio del 2005 e' riuscito ad ottenere un mutuo da Fremont, banca specializzata in "subprime" con sede a Brea in California. Il signor Rossi, invece, e' un pensionato italiano che ha investito i suoi risparmi in fondi obbligazionari e in azioni. Non si conoscono e non si conosceranno mai. Eppure i loro destini sono uniti da un filo rosso: il mutuo. Il prestito che Mr Smith ha ottenuto due anni fa ha infatti messo in ginocchio gli investimenti del signor Rossi.
Mister Smith e il signor Rossi, ovviamente, sono due nomi inventati. Ma la loro storia e' vera e interamente documentata attraverso atti ufficiali. Tutto inizia quando, nel luglio del 2005, Smith si reca in banca, alla sede storica della Fremont. Vuole comprare casa e ottiene un mutuo da 114mila dollari della durata trentennale. Ad agosto inizia a pagare le rate indicizzate al tasso Libor americano. E per i primi 10 anni paghera' solo interessi.
Mister Smith, che faticosamente onora i suoi impegni, non sa che il suo mutuo il 24 febbraio del 2006 e' stato "cartolarizzato" (insieme ad altri 12.414 finanziamenti analoghi, per un totale di 2,5 miliardi di dollari) dalla societa'-veicolo Ace Securities Corp. La societa' veicolo, domiciliata nel Delaware, nel febbraio 2006 ha infatti emesso 17 tranche di obbligazioni con rating che vanno dalla "AAA" alla "BBB": si tratta di asset backed securities, in sigla Abs, cioe' obbligazioni garantite dai 12.415 mutui. Dall'altra parte del mondo il signor Rossi, che si gongola con le Borse ai massimi storici, non ha mai sentito nominare le Abs sui mutui. Per quel che ne sa, l'Abs e' un sistema per frenare la sua auto. Solo un anno e mezzo dopo, nel luglio 2007, scoprira' suo malgrado che le Abs possono anche frenare le Borse di tutto il mondo.
Ma torniamo al febbraio 2006. Il mutuo del signor Smith fa subito un lungo viaggio: la sua banca, Fremont, lo passa prima allo sponsor Db Strucured Products, che lo cede ad Ace Securities Corp, che – a sua volta –emette 17 tranche di obbligazioni.
Morale, il suo mutuo ora ha un nome in codice: Ace Securities corp series 2006-HE1. Questo e' il nome della cartolarizzazione. Mr Smith e' cosi' diventato un numero. Qualcuno lo chiama anche " subprime". Qualcun altro, un anno e mezzo dopo, definira' il suo mutuo <spazzatura>.
A comprare i bond emessi da Ace Securities sono stati alcuni investitori istituzionali. Cosa ne abbiano fatto non e' possibile saperlo. Parlando con alcuni di loro, pero' si scopre che le Abs sui mutui vengono solitamente comprate dai fondi oppure dalle banche. Queste ultime, molto spesso, le reimpacchettano in nuove cartolarizzazioni e creano i Cdo: si tratta di bond garantiti proprio da Abs. Non solo. Alcune banche creando anche dei credit default swap ( polizze contro il rischio di insolvenza) e cartolarizzano anche quelli. Morale: alla fine il mutuo di Mr. Smith e' stato impacchettato talmente tante volte che e' potenzialmente finito in mano agli investitori istituzionali di tutto il mondo.
Ancora, pero' il signor Rossi non lo sa. Lo scopre tra giugno e luglio 2007. Smith continua a pagare le sue rate, ma altri americani "subprime" – in difficolta' per il rialzo dei tassi – non ce la fanno piu'. Bene inteso: sono pochi quelli che smettono di pagare. Si pensi che Standard &Poor's ha calcolato che i mutui sottostanti le Abs emesse tra fine 2005 e il 2006 hanno un tasso di insolvenza dello 0,29%. Vuol dire che su 100 milioni di dollari di mutui cartolarizzati, solo 29mila dollari sono "saltati". Cifra elevata rispetto al 2000, ma comunque piccola. Standard & Poor's, come le altre agenzie di rating, ha pero' dovuto declassare molte tranche di mutui-bond: 600 Abs e 129 Cdo. Ebbene, tra tutti questi declassamenti di rating troviamo anche la cartolarizzazione del signor Smith. S&P ha "bocciato" una tranche da "BBB+" a "BBB" il 12 luglio luglio, mentre le "Triple A" sono rimaste tali.
Sebbene solo l'1%delle cartolarizzazioni sui mutui subprime abbia subito qualche declassamento e sebbene nessuna tranche "Tripla A" sia stata bocciata, tutto questo si e' ripercosso come un ciclone sui mercati finanziari. Finendo per bastonare anche gli investimenti del signor Rossi. Il suo fondo obbligazionario (acquistato da una banca europea) ha subito pesanti perdite perché le Abs su cui aveva investito hanno improvvisamente visto crollare i prezzi. Il fondo, per far fronte ai riscatti, ha cosi' dovuto vendere titoli: dato che il mercato delle Abs si e' improvvisamente chiuso, ha dovuto scaricare altri titoli piu' liquidi. Lo stesso hanno fatto altri investitori istituzionali.
Le vendite hanno cosi' colpito in lungo e in largo tutti i mercati: anche le azioni di societa' che coni mutui subprime hanno ben poco a che fare. Le banche centrali sono intervenute per ridare liquidita' al sistema, ma le Borse in un mese hanno perso oltre 4mila miliardi di dollari.Un po' di questi soldi erano del signor Rossi. Se incontrasse mister Smith forse lo prenderebbe a male parole. Ma lui, nella sua casa in California,non capirebbe il motivo: in fondo non ha mai saltato una rata.
m.longo@ilsole24ore.com
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Scusa ma la funzione di controllo preventivo delle banche centrali esiste? Credo che su questa situazione ci sia più di qualcuno che ci stia guadagnando parecchio. Il problema dei mutui americani e della loro potenziale pericolosità era ben noto da tempo e nessuno è intervenuto a frenare la corsa verso il baratro. Mi chiedo ma cosa ci stanno a fare le autorità preposte al controllo? Sempre più disgustato dal mondo della finanza (banche in primis).
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io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)
io ho sia l'ABS che l'EBD. devo preoccuparmi?
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Non e' tanto la potenziale pericolosita' dei mutuo subprime, a ben vedere, ad aver creato tali casini ma gli strumenti derivati che sono nati e che hanno praticamente confezionato tali mutui, rendendoli praticamente delle opportunita'/stumenti di investimento (ovvero obbligazioni con rendimenti superiori alle media del mercato).
Quindi piu' che le Banche Centrali (che non potevano contestare nulla, visto che tali prodotti sono stati creati e negoziati all'interno delle varie normative !) a mio modesto parere c'e' da fare un profondo ragionamento riguardo invece:
a) la possibilita' oggi di trasformare praticamente quasi tutto in strumenti finanziari !
b) dare una corretta valutazione del rischio insito in tali strumenti !
Il punto b) credo che sia forse quello piu' percorribile oggi: proprio l'attribuzione di rating diciamo elevati a tali strumenti hanno permesso a molti fondi con un ottica di basso rischio di comunque poter comprare tali obbligazioni (che, ricordo, a parita' di rating rendono di piu' e quindi consentivano a tali fondi al piu' considerati quasi monetari di staccare qualche decimo di rendimento in piu', cosa assai difficile da effettuare appunto con tale tipologia di fondi !), per poi trovarsi a dover contabilizzare perdite decisamente troppo elevate x la loro natura.
Quello che in fondo ha di fatto bloccato il mercato di tali strumenti rendendoli altamente illiquidi e quindi facendone precipitare il loro valore e' stato quasi piu' un'ondata emotiva che un effettivo e preciso calcolo numerico dei vari default di tali strumenti: purtroppo pero' sono i mercati finanziari ad essere cosi', ovvero si muovono sulle aspettative e non tanto sui fatti !
Cosi' qui si e' comunque creata un'aspettativa da Cassandre greche, i mercati ove si negoziavano tali ABS e CDO hanno improvvisamente chiuso le porte (domanda=0 o quasi !) mentre tutti se ne vogliono improvvisamente disfare (offerta=immane !): per la dura e spietata legge del mercato quando l'offerta supera (ed in questo caso in modo abnorme !) la domanda i prezzi sono destinati inevitabilmente a scendere (o meglio, qui crollare !!)
Ripeto, in questo caso le Banche Centrali non hanno (sempre a mio parere) colpe, anzi: non fosse x la loro continua iniezione di liquidita' sul sistema che da settimane ormai stanno facendo proprio a sostegno del mercato, lo stesso oggi sarebbe a livelli enormemente piu' bassi !
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già, se non ci fossero loro a quest'ora avremmo ben altre situazioni.
anzi si sarebbe verificato il panico, anche perchè chi vuole speculare sta attaccando ogni qual volta si possono presentare occasioni con motivazioni più o meno valide (crollo del mercato cinese a fine febbraio dell'8%, oggi i mutui subprime).
Di fondo, al momento, le grandi aziende ancora fanno utili e un po' di irragionevolezza in questi crolli esiste. Certo il mercato viene da anni di continui aumenti e ogni tanto deve rifiatare
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A mio modestissimo avviso le banche centrali dovrebbero intervenire in funzione stabilizzatrice all'interno del mercato finanziario. Chiaramente questo è assolutamente contro la intoccabile legge che regola il "libero" mercato della domanda e dell'offerta però, visto che il "libero" mercato sembra regolato più da personalissime leggi iper-speculative che portano i più sprovveduti a prenderla solennemente nel didietro non ci troverei nulla di scandaloso nel delegare alle banche centrali un compito di preciso controllo per evitare che situazioni palesemente rischiose turbino l'equilibrio del sistema. Poco liberista? Certo, ma non vedo come si potrebbe evitare che ciclicamente ci siano questi casini . Ho sempre ben presente la bolla speculativa nel mercato finanziario giapponese negli anni '80 (la famosa "baburu"), tutti ne osservavano il suo gonfiarsi, tutti sapevano come sarebbe andato a finire eppure l'intervento non è arrivato finchè la bolla non è esplosa portando la crisi nel sistema, non solo finanziario, ma nel paese in generale. Dobbiamo continuare, per non toccare la "sacra" legge della libertà di mercato, a piangere dopo?
Riguardo il punto a che hai sopra esposto ci metto pure io la faccina
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io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)
Cosa che appunto hanno fatto e stanno tutt'ora facendo iniettando, come dicevo prima, carriolate di mld di euro/dollari/yen nel sistema !
Seguendo pero' il tuo ragionamento cosa avrebbero dovuto fare ?
a) bloccare o meglio maggiormente regolamentare il mondo degli strumenti finanziari ?
Certo, potrebbe essere un'idea: in effetti si potrebbe dire che certe cose, come i mutui appunto, non potrebbero essere cartolarizzati, oppure eticchettarli con il loro effettivo rischio (mio punto b) di prima). Pero' questa, oltre ad essere effettivamente una restrizione del libero mercato (qui piu' della libera...inventiva dello stesso !) credo sia materia forse un po' troppo complessa e varia e forse piu' finanziaria rispetto alla politica monetaria che dovrebbe essere la mission delle Banche centrali, quindi piu' consona forse ai vari organi di controllo dei mercati stessi (Consob, SEC, ecc.)
b) evitare che certi strumenti possano essere parte dei patrimoni di certe tipologie di fondi/gestioni (a basso rischio, ad esempio) ?
Anche qui si limiterebbe la libera circolazione di tali strumenti, a meno che (e ritorno al discorso dei rating !) gli stessi abbiano un grado di rischio ben preciso ! Ma anche qui si pone il problema del calcolo di suddetto rischio: cito un passo della novella iniziale: "Si pensi che Standard &Poor's ha calcolato che i mutui sottostanti le Abs emesse tra fine 2005 e il 2006 hanno un tasso di insolvenza dello 0,29%. Vuol dire che su 100 milioni di dollari di mutui cartolarizzati, solo 29mila dollari sono "saltati". . Allora, stiamo parlando, tradotto in numeri, di un rischio default dello 0,29% (zerovirgolaventinove !!) di questa tranche di strumenti: ora, credo che il rischio paese dell'Italia (e quindi che il BOT, BTP, CCT, ecc. venga non rimborsato dallo stato) non sia molto differente !! Quindi occorrerebbe forse normare nuovamente alcuni fondi magari quelli piu' di pubblica utilita' (mi vien da pensare ai fondi pensione, ad esempio), ma in questo caso le restrizioni agli investimenti sarebbero non piu' diciamo generiche in base al rischio dello strumento finanziario (ad esempio: impossibilita' di investire in titoli dal rating sotto la tripla B !), ma specifiche di strumenti finanziari (ABS, appunto !) indipendentemente dal loro rating (alcuni avevano tripla AAA !). Pero' cosi' si soffocherebbe probabilmente tale mercato, con tutte le conseguenze del caso !
Che il mercato dei derivati in generale oggi forse debba avere una normativa piu' specifica e completa (alla luce dei nuovi strumenti finanziari che aumentano a vista d'occhio !) sono il primo a dirlo ed auspicarlo: non credo pero' che le Banche Centrali possano e debbano essere coinvolte in tale iter, perche' in fondo non dovrebbe essere di loro diretta competenza !
Piuttosto, che tali isituti invece vigilino forse con maggior piglio sulle Banche e sull'attivita' delle stesse, come ad esempio non ha forse fatto preventivamente la ns. autorita' in merito (se non dopo che e' scoppiato il tutto !) con l'Italease, ultimo esempio nostrano !
Ma questo e' un altro (doloroso !) capitolo......
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