Caro piromane,
stamane, quando alle otto sono partito per Messina, ho trovato così la
strada che dal "mio"paese conduce al mare.
Non voglio far presa sulla tua parte razionale, perchè so che non ne hai.
Preferisci infatti il guadagno immediato-il poter edificare sui terreni incendiati, il far crescere erba fresca a cui il tuo bestiame può attingere per nutrirsi-ad un vantaggio a lungo termine, ossia quello di garantire a te e ai tuoi figli un futuro in cui possano vivere su una Terra che dà l'ossigeno necessario per la sopravvivenza, e montagne che non franino, trattenute dagli alberi che tu adesso stai bruciando. Senza contare le persone che sono morte a causa della tua scelleratezza.
Farò allora presa sulla tua parte emotiva, perchè spero che almeno quella tu ce l'abbia, e ti racconto quel che è successo ieri sera.
Venivamo da una giornata caldissima. Ho avuto una massima di 38 gradi col 23% di umidità e vento caldo di scirocco. Quelli che per te sono giorni di gloria, visto che li aspetti tutto l'anno, come un novello Nerone affamato di fiamme, per noi sono giorni di disperazione.
Ma facciamo un passo indietro: ti voglio far vedere com'era la Valle del Fitalia prima che tu, in combutta coi tuoi amici, decidessi di portarmela via.
Vorrei che tu sapessi che mi hai derubato della mia infanzia, di quelle mattine d'estate in cui mi sedevo sotto gli alberi a prendere un pò di fresco, e si scendeva sotto la Chiesa di Capri Leone ad abbeverarci, attorniati dal verde. Quel verde, stamattina, non esisteva più.
Vorrei dirti che mi hai derubato anche della mia adolescenza, di quelle volte in cui il sole bruciava ma la sola vista del verde acceso dei Nebrodi, i miei-i tuoi-Nebrodi, rinfrancava lo spirito. Eravamo la Scozia della Sicilia, dicevano i turisti.
Oggi, per colpa tua e degli altri, stiamo diventando una propaggine del Maghreb. Già da qualche anno, infatti, dalle cime dei Nebrodi, dalle quali si ammirano i profili delle Eolie, è il giallo il colore dominante. Quelle cime da cui, a 1800 metri d'altezza, vedi l'Etna, le Isole, i declivi ora dolcissimi ora aspri dell'Ennese, la riviera fino alle porte di Palermo.
Vorrei dirti che da qualche anno ti diverti a derubarmi anche del mio presente, devastando uno dei paesi più antichi e belli del Fitalia, Longi. Le rocce che tu hai bruciato vengono dalle Alpi: eh si, perchè, come mi hanno spiegato amici che ne capiscono qualcosa, in epoca antichissima un pezzo di Alpi si staccò da dov'era e andò a incastrarsi proprio qui, nella Sicilia nord-orientale, quella che poi diventerà nei secoli la verdissima provincia di Messina.
Longi, però, conserva intatto il suo fascino alpino, spero ancora per un pò.
Ti ricordi il '97? Proprio a Longi tui e i tuoi complici bruciaste i terreni attorno al paese, e il mio amico Mauro, visto che nessuno arrivava di quelli che avrebbero dovuto occuparsene, contribuì con altri ragazzi a spegnere le fiamme.
Anche a Frazzanò, dove domina sull'abitato uno dei tanti orologi del mio amato prozio, ti sei divertito. Contento? La "timpa", il dirupo del paese, è andato più volte a fuoco.
Ogni sera salgo su in terrazza a guardare la valle che brulica di paesini.
Mai avrei immaginato cosa avresti fatto di lì a poco.
Sai, a me la Valle del Fitalia piace ricordarmela così, con il profilo di Mirto che si staglia sotto di me e le Eolie che spuntano dai profili delle colline.
Caro piromane, guarda l'ultima immagine. Quel paesino si chiama Malò, e nell'immaginario collettivo dei mirtesi è importante. Anzitutto perchè è una bussola per capire dove sta il Nord(un pò più verso destra), e poi perchè quando è avvolto dalla nebbia sappiamo tutti che sta per piovere.
Guardalo, l'altra sera era in festa, e i fuochi d'artificio creavano una danza di suoni e di colori. Quello è il fuoco che mi piace.
-------------------------------------------
22 Agosto 2007.
A Mirto si soffoca. Raffiche caldissime di scirocco fendono l'aria, a bruciarti la pelle, a schiaffeggiarti la faccia. Mirto ancora si presenta verde, come sempre. Ancora per poco.
L'aria è secchissima, nell'aria solo puzza di fumo, rumore di vento e cenere nera.
In bocca il sapore della sconfitta, perchè la Valle, la mia, la tua, la nostra valle, brucia. Bruciano le contrade dove i ragazzi, di tanto in tanto, si appartano per qualche futtuta. Immagino che anche a te piacesse, da ragazzo, no? Anche adesso, forse. Hai una compagna? Chissà cosa dice di queste tue scelleratezze.
Brucia Frazzanò, chiamato così perchè era pieno di faggi(frazza)che ora non esistono più. Brucia Capri Leone, brucia Castell'Umberto, brucia Floresta, brucia Alcara, dove è scoppiato un grosso incendio che in serata si fonderà, in un infernale abbraccio, con l'altro, quello che sta arrivando alle porte di Malò.
E' lì che sta succedendo l'inferno. In strada mi chiamano: "Prufissuri! Cannu finisci stu caudu?" "Ne avremo fino a domenica", rispondo. Chissà perchè per qualcuno sia un "professore", forse per il mestiere di mio padre, forse perchè sanno che amo la meteorologia, quella che tu segui in TV perchè non vedi l'ora di bruciare tutto, fors'anche l'anima di una terra già fin troppo martoriata.
Bruciano case, che esplodono come in un attacco terroristico, bruciano pinete, sugherete, ulivi, palme, fichidindia, abeti, pini, sterpaglie, bruciano persone, purtroppo.
Eccolo lì, Malò, che brucia.
Mirto è circondata: il fronte del fuoco s'allarga, si avvicina, irrompe ovunque.
Al caldo, alle cavallette, al vento putrido di sabbia del Sahara, si aggiunge la cenere puzzolente, il fumo che fa tossire, il sole oscurato da queste fiamme sempre più alte.
Siamo sotto attacco, ormai. Il Fitalia, terra verde, terra sacra per noi, terra che dà pane, che dà lavoro, che dà un senso al nostro essere nel mondo-parlo di noi che abbiamo le nostre radici qui, quindi anche di te, sta sparendo, si sta annerendo, sta urlando di un dolore silenzioso.
Qualche altra casa, fra poco, esploderà.
Malò rischia grosso, e le ambulanze e le auto della polizia e dei vigili percorrono il borgo dirimpettaio, ben visibili.
Mirto adesso rischia: il paese che amo vantare perchè apparso su "Repubblica"perchè ha l'unico museo della moda al Sud Italia, il paese apparso nelle TV nazionali anni fa perchè uno dei tre paesi della provincia ad avere un sindaco donna, il paese che negli anni '60 vedeva ragazze emancipate quando in molti altri paesi regnava l'oscurantismo, rischia di essere inghiottito totalmente, circondato, assediato, avviluppato dai flutti di fuoco. Guarda. Ti piace lo spettacolo? Solo un Canadair a spegnere quel che può, mentre bruciano i ricordi, le speranze, la ragione. Un lungo sonno della ragione.
Brucia il polmone verde dell'Isola, e anche da Milazzo, lontana quasi 80 chilometri, si vedono le fiamme. Si fa sera.
Quando il fuoco sembra spegnersi, subito si aprono altri fronti, sospinti dal vento impetuoso che non farà scendere il termometro sotto i 33 gradi.
Alle due la gente esce in strada: si pensa di fuggire verso la montagna, perchè la via del mare è nelle fiamme. Molte abitazioni esplodono nella valle, il fuoco lambisce il paese. Usciamo, io e i miei, molti fanno i voyeur, entusiasmati da chissà che. Brucia tutto, è un inferno.
Per fortuna qualcuno spegnerà le fiamme, ma già sei riuscito a rubarmi, oltre ai ricordi, anche il futuro, un futuro in cui il verde possa ancora essere il mio compagno di avventura quando guardo la vallata, un futuro in cui la montagna non frani a ogni minima pioggia, un futuro in cui gli alberi mi permettano di respirare a pieni polmoni attimi di felicità.
Questo futuro è passato, e io non te lo perdonerò mai.
![]()
Toccante e commovente, Nino... Grazie per questa tua testimonianza, sono veramente dispiaciuto per quello che sta accadendo alla tua Terra...
Ti capisco anche qui nella mia terra stessa storia.....non ho + parole oramai non mi meraviglia + nulla....siamo all'epilogo
Grazie Nino
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
grazie per la tua poesia, che colpisce in pieno la mia tristezza nel vedere il nostro splendido mondo andare in fumo.
Provo un immenso dolore nel vedere quelle fiamme aggredire la vita e distruggerla per sempre....
![]()
quello che hai scritto dovrebbe essere messo in evidenza.
prego i moderatori di farlo, grazie
magari spostandolo nella stanza di meterologia
![]()
Non ho letto tutto per non arrabbiarmi ancora...qui hanno bruciato tutti gli Aurunci verso Formia in quattro giorni di fuoco continuo. Non credo che un essere come un incendiario o un piromane possa essere toccato da una lettera del genere...loro lo sanno delle conseguenze che provocano, alcuni traggono anche piacere da questa "fama" degli ultimi tempi, come ha fatto un ragazzo qualche giorno fa. Invece è ottima per sensibilizzare le persone "normali" che finora non si sono interessate a questi scempi. Per me bruciare un bosco equivale come per un appassionato d'arte a bruciare la Gioconda. La lotta che si deve fare contro queste persone secondo me deve essere una lotta meno mediatica e più pragmatica, fatta di arresti, giudizi veloci, controlli efficaci nelle aree sospette per beccare in flagrante. Spero non si risolva tutto nella solita sfuriata televisiva.
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Nino sono senza parole, posso solo dirti che sono vicino a te a ai tuoi conterranei.![]()
"....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
[B]Gesù Cristo[/B] (Marco 14,62)
[B][URL="http://www.luceraweb.eu"]
[/URL][/B]
Grazie Nino, nella sua inutilità (le persone alle quali è indirizzato il tuo post non avranno mai-ahimè- la capacità di capire le tue parole) il tuo post è da incorniciare.
io ho vomitato sul sedile di un 737 AF (per chi non è pratico af=air france). figo, no? (Fedex dixit)
Segnalibri