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Burrasca
Re: Prose e minime
Come tutte le mattine Arturo si alzò dal letto posando un piede a terra e l'altro pure, nonostante i ginocchi erano ripiegati su se stessi a 342° nord. Una volta in bagno si lavò la faccia con l'acqua ragia e le mani con una tolla di epossicatrame.
Accese poi la televisione col telecomando, poco tele e molto comando; il latte bolliva nel paiolo quando Arturo si accorse che in giardino la gallina vecchia faceva buon brodo ed il lupo perdeva il peto ma non il vischio. Subito corse fuori e notò con enorme stupore che anche il pappagallo volava ad altezza ambiente ed i 44 gatti in fila per sei non davano il resto di 2… con una scaccolatrice moltiplicò il pane, i pesci ed anche il vino per rivenderlo al miglior offerente su ebay poi, con un’arguzia fuori dal municipio, presentò domanda da vice-sceriffo per ottenere i beni materiali detti anche materie benigne. Ma Benigni non era d’accordo e si accordò con una volpe per ottenere la sua furbizia, che altri non è che la zia dei furbi. “Furbi et orbi” disse lei, e mentre in cucina il latte diventava formaggio, Iaquinta ingranava la quarta e sfrecciava a tutta felicità verso la velocità…
Morale della favola? Che tu sia vice o sceriffo non importa, perché se can che abbaia non dorme è sempre meglio non lasciar incustodito un latte che bollisce…
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