
Originariamente Scritto da
Buros
Quella mattina Arturo uscì di casa con un ombrello color nero fuxia, manico in legno battuto (2-0 per la cronaca) e pulsantino a scatto.
Il cielo era azzurrissimo come nelle terse giornate nebbiose in valpadana ed il sole picchiava forte, tant'è che persino Cassius Clay dovette abbandonare per k.o. tecnico dopo sole due riprese.
Lungo il tragitto verso il lavoro gli attraversò la strada un gatto nero, anche lui fuxia come l'ombrello ma senza pulsantino. Subito i pensieri più astrusi gli trapanarono il cervello, ed alcune viti con taglio a croce gli punzecchiarono le orecchie come una pulce col pepe sul culo.
Arturo arrivò in ditta con mille preoccupazioni. Si recò in spogliatoio, si tolse di dosso i vestiti e, dimenticandosi di indossare il camice da lavoro, entrò in stabilimento. Tutti lo guardarono sbigottiti, alcuni anche coi bigodini. Arturo passò tra i vari reparti, sentendosi osservato come mai in vita sua. Forse il gatto nero non era presagio di sventura, questo fu quello che passò per la sua testa mentre si recava in postazione di lavoro.
Arrivato al suo banco di lavoro non fece in tempo a cominciare a lavorare che il suo collega vicino gli chiese "Arturo, ma... che mi combini?". Arturo non capì. Cosa voleva dire il suo collega con quella domanda?
"In che senso cosa combino, Genoveffo?" chiese Arturo al suo collega.
"Ma non ti sei accorto?" di nuovo gli chiese Genoveffo.
Arturo si guardò in giro, tutti lo guardavano esterrefatti, alcune sue colleghe addirittura tirarono fuori la fotocamera digitale per immortalare l'evento. Mai in vita sua Arturo si era trovato cosi al centro dell'attenzione e per lui era motivo di orgoglio e vanto.
Ringalluzzito da cotanto interesse da parte dei suoi colleghi, si pettinò alla meno peggio con le dita e ad alta voce domandò "allora, sono o non sono un vero fusto?".
In quel momento entrò il principale che sentendo ciò esclamò "Arturo, invece di fare il pirla col bigolo di fuori, vammi a comprare un fustino di Dixan!!".
Arturo si guardò e si rese conto di essere completamente nudo, ed il pisello gli si raggrinzì come le antenne di una lumaca.
Rosso dalla vergogna scappò via col pisello ballonzolante da tutte le parti, e tutti si misero a ridere.
Si rivestì ed uscì dalla ditta per eseguire l'ordine del suo principale. Nel dirigersi al vicino supermercato, gli attraversò la strada un gatto nero, pareva essere lo stesso gatto fuxia di prima.
"Fanculo!" esclamò ad altissima voce Arturo, "mi hai fatto fare una gran bella figura di merda oggi, lo sai?". Il gatto nero lo guardò, in quel momento dal supermercato uscì una bella gnocca con un pacchetto di gnocchi in mano, avrà avuto circa 30 anni, mentre lei ne avrà avuti 25. "Arturo, eccoti qua! Ma dov'eri finito?".
Arturo si girò di scatto, guardò la ragazza, cercò di rimembrare chi potesse essere... Chi era quella ragazza che lo conosceva? Arturo non ricordava di aver mai visto quella ragazza e si domandava come potesse essere che non si ricordasse di un'amica cosi attraente e seducente.
"Ciao..." rispose lui, "... effettivamente è da un bel pò che non ci si vede. Come stai?" balbettò un pò intimorito Arturo per la paura di fare un'altra figura di merda.
La bella ragazza rispose "stavo sicuramente meglio prima di vederla. Ora mi faccia il piacere di rimettersi dentro quel coso nella patta e mi lasci prendere il mio gatto"...
La minima?
+9.3° alle 5:44
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