
Originariamente Scritto da
Jadan
Sono d'accordo con tante cose dette e scritte qui. Ma su alcune non tanto.
Innanzitutto trovo letteralmente insopportabile Magdi Allam che più passa il tempo più si candida a diventare Mr. Zio Tom, ovvero "il negro ghe biage dando ai bianchi". Ovvero il musulmano che dice cose che nessun musulmano pensa e che nel suo Egitto, tra gli ambienti che conoscono l'ìItalia, viene considerato una macchietta esilarante e una nullità intellettuale.
Ciò detto (e non solo riferito a questo articolo) cerchiamo di capirci. Ho passato l'estate in Egitto (ma non a Sharm
el Sheik che non viene considerato Egitto dagli egiziani) e ho conosciuto e frequentato egiziani. Lì la velatura è del tutto facoltativa: ci sono donne (in ordine di crescente copertura) che vanno in giro chiome al vento, con un semplice foulard su abiti normali, con un velo e un abbigliamento "tipo" le nostre suore o con il precedente più un velo a coprire il viso sotto gli occhi. Burqa NON ne esistono. I Burqa sono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE un'usanza afghana. Non è imposta da nessun Islam ed è puramente locale. La scelta di quale abbigliamento dipende esclusivamente dai singoli e non dalla legge. Ma è imposto?
Bene, con mia somma sorpresa ho scoperto che assai sovente i mariti sono MOLTO più liberali delle donne. Ho conosciuto uno che ha nel portafoglio la foto della moglie giovane in blue jeans ma che poi, mi ha detto, ha voluto ritornare al velo. E lui non ne era contento. Altri hanno avuto lo stesso problema. La civiltà islamica, in sostanza, sta attraversano un periodo di bigottismo, e lo sta attraversando perché trascinata in massima parte dalle donne stesse. Le giovani generazioni (dai 10 ai 20 anni) sono più bigotte e meno scafate dei genitori (30-50 anni).
L'infibulazione, come noto, non c'entra nulla con l'Islam. E' una triste e ripugnante pratica diffusa lungo il Nilo, dal Corno d'Africa su su fino all'Egitto. Il Corano non ne parla. Il Governo egiziano ha fatto un legge (mi pare nel 1995) che non solo ha messo fuori legge l'infibulazione ma impone ipso facto l'espulsione dall'albo di quei medici che la praticassero.
Ciò detto, una persona che conosco ha dovuto minacciare il divorzio perché sua moglie (infibulata) voleva far infibulare (clandestinamente) la figlia. La storia si è risolta bene, con un compromesso: se vorrà, compiuti i 20 anni, la figlia lo farà (clandestinamente) da sé.
Queti pochi flash per farvi capire che la situazione è assai complessa. Se continuiamo con la litania delle donne oppresse dal velo continueremo a non capire un tubo. Sono loro, in massima parte (non sempre, of course), che lo vogliono. E' un sentirsi parte della tradizione dei padri e dei nonni, significa ostentare un'appartenenza di cui andare fieri. Ed è assolutamente esilarante (ma in realtà demenziale) che a scagliarsi contro il velo (non il burqa, quello in Italia, mancando afghane, non esisterebbe) siano spesso quei leghisti che (a ciance) dovrebbero aver molto care le tradizioni. Una donna che si vela è una leghista islamica: ci tiene alle sue tradizioni, parla in dialetto, ci tiene a far capire a tutti di non essere figlia del mondo globalizzato ma figlia del suo popolo etc. etc. . Come da noi, come risposta alla globalizzazione, si sviluppano movimenti tra il xenofobo e il particolarismo, così lì si ritorna al bigottismo. E' la paura dell'altro che ci fa chiudere nel nostro bozzolo, metaforico o reale (velo).
Infine: ordine pubblico. Partiamo da un dato e non dalle leggende metropolitane:
http://notizie.alice.it/notizie/poli...l?pmk=nothppol
Il problema c'è (se n'è accorto persino Beppe Grillo che, come al solito, propone risposte del cavolo) e si chiama Romania. I quali rumeni sono cristianissimi, parlano una lingua neolatina, girano alquento svestite (le donne) e non sono manco extracomunitari. Allora mi chiedo: è così essenziale per l'ordine pubblico il problema del velo (non il burqa) per le donne islamiche? Non sarà un falsissimo problema dietro al quale si cela l'assoluta incapacità di dialogare con la sponda meridionale del Mediterraneo? Incapacità di dialogo sempre foriera, nel corso della storia, di catastrofi inenarrabili? Non sarà, infine, un indice di nostra pigrizia mentale ed intellettuale?
P.S. come non sono leghista, così non
amo il velo.
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