Il romanticismo è l'apoteosi dell'ipocrisia.
Un uomo che perde la dignità, tirando fuori frasi ridicole e melense, quando l'obiettivo di fondo è uno solo: inserire il suo jack in una delle 3 spine disponibili.
Lo trovo abbastanza avvilente il romanticismo, una sorta di attimo fuggente tra il baratro della dignità e l'inganno verbale.
"I tuoi occhi sono luminosi come stelle".
Un'ora dopo, a letto: "Mettiti a pecora che te la scovolino come una pipa".
Dove va a finire il romanticismo? Il suo bello è proprio questo, la sua ingannevolezza, il suo velo di ipocrisia, l'apparire diverso da quello che si è: viscidi maiali in cerca di carne umida.
Questo è il romanticismo, la cosa più vile di questo pianeta.
Ma figurati. Il romanticismo è una specie di corruzione psicologica.
Io ti dico (tu in senso generico) cose che non penserei mai, per convincerti a darmela. Gli occhi diventano stelle, i capelli setole dorate, seni e vagina frutti proibiti, cotanto ambiti.
E poi? Sei commossa, sono speciale, nessuno ti ha mai detto cose tanto dolci.
Ed ecco che scatta la seduzione, non mi resisti, vieni a letto con me. Ed è lì che si manifesta l'altra faccia del romanticismo.
Una volta finito di fare l'amore, ecco che i tuoi occhi non sono più stelle, ma tornano ad essere semplici organi sensoriali. I tuoi capelli mi danno fastidio, noto quella forfora di cui non ti ho parlato prima. I seni diventano tette, e il resto non lo guardi più, perchè la tua libido ha già preso quella parabola discendente che si porta verso meno infinito.
La tua voce, dapprima melodiosa, ora mi disturba.
Da dea diventi rompicoglioni, ed ecco che la metamorfosi si è compiuta: il romanticismo ti è servito, come una banconota di 500 euro ad un giudice corrotto. Non ricordi più nulla di quello che hai detto prima, o per lo meno ti vergogni di averlo detto.
Bella cosa il romanticismo.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
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