E giustamente per i suoi 7 capi di imputazione, per gli intrallazzi suoi e della moglie, mi sembra doveroso dedicare 2 righe ad un personaggio storico, per vari motivi.
Al secolo il grande (a questo punto doveroso) Totò Cuffaro.

I più attempati ricorderanno le sue performance in quella famosa trasmissione di Santoro sulla mafia presente il compianto Falcone.

I più giovani ora potranno farsi un'idea in diretta.
Colui che viene condannato (se non erro) per abuso d'ufficio (EDIT: pardon; violazione di segreto d'ufficio) e per favoreggiamento semplice nei confronti di 3 mafiosi (ma non della mafia nel suo complesso) a 5 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici non solo non si dimette da governatore della Sicilia, ma "dà pure una festa" in "onore della sentenza" che lo scagiona dal reato di favoreggiamento nei confronti della mafia.

Questo è il nostro meraviglioso Paese.
Quello per cui ci inalberiamo quando da oltre confine ci pigliano per il c..o.