Aspetta. Quando al governo era Berlusconi attraversammo ugualmente, dopo il fatidico 2001, un fase recessiva ampia. Ma il problema non è (solo) quanto e come fattori esogeni influiscano sulla nostra fragile economia e sui nostri conti pubblici. Il problema è individuare il giusto modo di reagire, o quantomeno un modo che sia il meno peggio e che vada al massimo grado possibile nella direzione giusta. Padoa Schioppa può sbagliare, come tutti, una previsione sul PIL, tenendo presente che non determina lui il PIL. Ma non può però sbagliare la sua strategia di gestione dei conti pubblici dato un risultato di PIL atteso. Tale strategia ha previsto, sulla base di una previsione del PIL (giusta o sbagliata che sia, per quanto detto) un taglio piccolissimo, ma pur sempre taglio, della spesa/pil, una piccola crescita della pressione fiscale (gettito/pil) caratterizzato, però, tramite l'operato di Visco, da un recupero buono di evasione.
Se alla fine della storia il PIL è diverso da quello previsto, le frazioni vanno a gambe all'aria perchè salta il denominatore. Ma le scelte fatte in merito a ciò che realmente si controlla vanno a gambe all'aria molto meno, secondo me. Così come di scelte, a questo punto, credo se ne sarebbero fatte altre: PIL ben più basso per cause esogene, ergo manovra correttiva in corsa onde riassestare i conti. E' la cosa più normale e sacrosanta del mondo, la cosa più responsabile da fare.
Ora, io sono di parte ed è ben noto, ma chiedo: dal 2001 in poi, quando si manifestò la famosa crisi, dove sono stati i correttivi? Perchè, con tutto quel tempo a disposizione, si è arrivati comunque ad una procedura di infrazione europea?
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Se qualcuno vuol fare una sintesi ...
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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