purtroppo è Vetroni il male minore...votatelo
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Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
E quindi pari sono, cvd.
Vedi, Romagna, i tempi sono cambiati ma pare a me che certa parte della sinistra non se ne sia accorta. Chiediamoci se, nel 2008, far politica significa mandare persone in parlamento. Greenpeace non ha nessuno in parlamento e nemmeno Emergency né amnesty international né altri. Eppure fanno politica in maniera efficace.
Un deputato, sia pure che la pensi esattamente come te, in cosa può cambiare il corso politico del paese? Credo in nulla. La rappresentanza parlamentare identitaria è figlia dell'800, quando un'idea politica, per farsi ascoltare, necessitava della tribuna parlamentare. Oggi un'idea la si può manifestare con maggiore efficacia fuori dalle aule parlamentari.
Un tempo, un democristiano intelligente notò che in America la rappresentanza politica è divisa fra un centro (o centrosinistra, al più) e una destra. Non che la sinistra non esista, in America: Noam Chomsky, Moore, movimenti pacifisti, movimenti per i diritti civili. Ma questa sinistra non ha rappresentanza parlamentare. In Italia, diceva quel democristiano (che mi pare fosse D'Onofrio) finirà così. Così è finita, e non solo in Italia. Oggi la rappresentanza parlamentare è funzionale al governo: è finita l'epoca in cui si mandavano al parlamento deputati di opposizione sapendo che sarebbero stati all'opposizione. Oggi si cerca di votare un governo. Se ci si riesce bene, sennò, amen, si va all'opposizione. Ma non si parte sapendo che si andrà all'opposizione. E questo, piaccia o no, è un qualcosa che gli italiani hanno metabolizzato. L'arcobaleno, somma di RC, PdCI e Verdi rischia di prendere meno voti di quanto prendesse la sola Rifondazione sino a pochi anni fa. Perché? Perché se non il fatto che nel mondo d'oggi si concepisce la rappresentanza politica in funzione di un possibile governo e non come una testimonianza, peraltro afona e sterile?
Molti sono affezionati ad un'idea di sinistra che, però, per essere compiuta, necessita di un mondo attorno. Quel mondo non c'è più, ma si continua a parlare di sinistra (certa sinistra) come se quel mondo ancora esistesse.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Fila, fila, invece. Leggi la risposta qui sopra.
Nel mondo (a partire dagli USA) ci sarà un 10% che vota convinta appieno degli ideali per cui va a votare, in tutto e per tutto. Il rimanente 90% condivide, con coloro che vota, una comunanza di vedute sul mondo e sui problemi. Non è più il voto il momento in cui esprimo i miei ideali: ho una marea di altre possibili forme di organizzazione. Il voto è l'espressione della persona o della politica più vicina al mio modo di sentire.
Se oggi votassero solo le persne che sono pienamente convinte degli ideali di questo o quel partito voterebbe sì e no il 20% (a dir tanto!) della popolazione visto il distacco siderale che c'è, in genere, tra partiti ed elettori, tra classe politica e cittadini comuni.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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