Mi vergogno di essere Italiano a sentire queste offese

BERLUSCONI: RAI DOMINATA DALLA SINISTRA
ROMA - La decisione di Walter Veltroni di non andare a Porta a Porta, impedendo così al leader dell'opposizione di andare in televisione, "é una violenza inaccettabile e gli italiani devono sapere che la Rai è ancora in mano alla sinistra che la domina come e quando vuole". Lo ha detto Silvio Berlusconi, leader del Pdl, poco prima di parlare davanti all'assemblea di Confartigianato. "Ma chi scappa dal confronto televisivo con Veltroni. C'é una legge che impedisce il confronto e se lo facessi con il leader del Pd dovrei farlo con gli altri dodici candidati premier e così mi si impedisce anche di andare in tv", ha dichiarato tornando poi ad attaccare il suo diretto avversario: dopo aver ironizzato sul fatto che "tutti i giorni va a mangiare a sbafo in una famiglia diversa", il leader del Pdl, tornando sul caso di 'Porta a Porta' ha detto che la Rai "si è messa al suo servizio".

'Ho un solo incubo, quello dei brogli', ha continuato Berlusconi, secondo cui "bisogna votare il Pdl per riportare l'Italia in Europa e in Occidente e non subire i condizionamenti di un partito che è ancora condizionato dalla sinistra estrema".

"Avrò anche tutte le istituzioni contro", insiste il Cavaliere. "Il capo dello Stato - ha proseguito l'ex premier - l'hanno nominato loro, gran parte della magistratura è dalla loro parte ed anche la maggioranza dei membri della Corte costituzionale".

"Ho visto che è ripreso l'antiberlusconismo e in una intervista l'uomo di Bettini mi paragona a Le Pen. Grazie! allora mi consente di dire che il Pd é l'ultima mimetizzazione dei Comunisti italiani". Lo ha detto Silvio Berlusconi, leader del Pdl, poco prima di partecipare ad un incontro a Confartigianato.

RIFIUTI: BERLUSCONI, O RISOLVO IL PROBLEMA IN TRE MESI O E' COLPA MIA

"Se non riuscirò a portare Napoli e la Campania alla loro bellezza entro due, massimo tre mesi, quella immondizia lì sarà colpa mia". Lo ha detto Silvio Berlusconi, leader del Pdl, intervenendo davanti ai rappresentanti di Confartigianato, sottolineando tuttavia che si tratta di una "impresa improba".


SONDAGGI: IPR, SENATO IN BILICO - SFIDA PD-PDL SUI NUMERI

di Alessandra Chini

ROMA - Sfida sui sondaggi tra Pd e Pdl a soli due giorni dalla data oltre la quale, per legge, non potranno più essere pubblicate indagini sulle intenzioni di voto degli italiani il 13 e 14 aprile. Walter Veltroni, che da tempo predica la parabola della "più grande rimonta della storia", a metà giornata anticipa: "I sondaggi confermano che il divario tra Pd e Pdl si accorcia". Poco dopo arriva il supporto tecnico alla sua tesi: una ricerca Ipr per Repubblica.it che parla, nella migliore delle ipotesi, di un vantaggio di 5 seggi a Palazzo Madama per la Pdl rispetto a tutta l'opposizione (quindi Pd, Sinistra Arcobaleno e Udc). "C'é un sondaggio di Repubblica.it - esulta infatti il leader del Pd - che dice che se a loro va di lusso avranno una maggioranza di tre o quattro seggi". E da tutti i democratici, da Dario Franceschini a Nicola Latorre, arriva il coro del 'Si puo' faré al Senato. Berlusconi reagisce nel suo stile. Veltroni - è la sua tesi - sui sondaggi mente e il testa a testa a Palazzo Madama è "esattamente il contrario della verità", insomma "come nella vecchia ricetta stalinista Veltroni dice tre bugie ogni due righe". E in ogni caso "al Senato siamo avanti di più di trenta senatori". Anche nel resto del centrodestra non si crede al pareggio. "Non ci sarà nessun pareggio - assicura il leghista Roberto Maroni - ma una vittoria netta del Pdl a Camera e Senato". Ma se per il Carroccio il rischio non c'é, il leader della Dc per le Autonomie, Gianfranco Rotondi, intravede un "rischio caos" alla Camera Alta. Intanto, i 'piccoli', che potrebbero pesare molto nella partita di Palazzo Madama se ottenessero un buon risultato ("al Senato saremo determinanti", avverte Casini) sono alla caccia di voti per abbattere il 'muro' dell'8%, soglia regionale per alcuni piuttosto proibitiva. Secondo il sondaggio Ipr per il Senato, la Sinistra Arcobaleno dovrebbe farcela in una decina di regioni, eleggendo 18 senatori. La partita dovrebbe essere semplice almeno nelle regioni rosse, dove il voto alla Sinistra Arcobaleno è in qualche modo 'utile' anche al Pd perché porta via seggi al Pdl. Di qui i sospetti da parte di qualcuno nel centrodestra di un accordo 'sottobanco' in questo senso. E' l'allarme che lancia, ad esempio, Altero Matteoli, testa di lista del Pdl a Palazzo Madama in Toscana in base alle dichiarazioni di due esponenti democratici, Mauro Zani e Gianfranco Pasquino. "Una combine - attacca il senatore - votando Pd alla Camera e Sinistra Arcobaleno al Senato nelle regioni rosse è tesa a determinare lo stallo e una situazione di incertezza che non serve certamente al futuro del Paese. Veltroni smentisca". Ma tant'é, i calcoli si fanno e l'Udc, ad esempio, sta con il pallottoliere in mano per il Lazio, una regione dove i centristi potrebbero mancare di un soffio l'8%. "Quella del Lazio - sprona i suoi elettori Casini - è la madre di tutte le battaglie, dobbiamo recuperare un solo punto. Per questo vi chiedo uno sforzo straordinario". Nel caso, però, la soglia non dovesse essere superata, i voti all'Udc andrebbero dispersi. Per questo dal Pdl si invita ancora una volta a votare i partiti grandi. Lo fa, ad esempio, l'azzurro Lucio Malan: "Chi darà retta al sondaggio Ipr rischierà di pentirsene non appena scoprirà di avere disperso il voto due volte: una perché non avrà contribuito a determinare il vincitore delle elezioni, un'altra perché non avrà neppure contribuito a eleggere un senatore". C'é poi chi spera nell'exploit come 'la Destra' di Daniela Santanché che, al momento, nei sondaggi, non supera l'8% regionale. Ma la deputata fa sapere che lei e Storace contano di farcela nel Lazio e, forse, in altre quattro regioni (Calabria, Campania, Abruzzo e Liguria) portando alla Camera Alta un drappello di 5-8 eletti. Senatori che poi spiega la deputata aiuteranno il Pdl. "La fiducia a un governo Berlusconi - dice la Santanché - sicuramente la voterei anche se non ci presentiamo insieme al voto". Una buona notizia per Berlusconi i cui sonni, comunque, al momento non sembrerebbero turbati dall'incubo 'pareggio'.

(fonte Ansa on line)