Il problema è che se si giunge all'accoppiata salario minimo garantito + enormi difficoltà di licenziamento si arriva al disastro.
Se un'azienda è obbligata a pagare almeno X euro qualunque suo dipendente, allora bisogna dare la possibilità di allontanare quei dipendenti che non si rivelano adeguati alla collaborazione.
E sottolineo ancora una volta il termine collaborazione: finchè non si abbandona la mentalità "io schiavo tu padrone" (da entrambe le parti, sia ben chiaro, perchè ne vedo di tutti i colori) non si andrà molto lontano.
Il titolare deve capire che i dipendenti sono la risorsa più importante dell'azienda, in termini di manodopera ma anche (e soprattutto, di questi tempi) in termini di know-how.
Ma di contro, il dipendente deve capire che non tutto gli è dovuto semplicemente perchè timbra il cartellino puntuale.
Altrimenti, te lo immagini un dipendente svogliato che si spara 20 pause al giorno, si mette a telefonare a parenti e amici (magari con il tel aziendale) e così via, sapendo benissimo che lo stipendio minimo è garantito e il titolare non può licenziarlo.
Atroce![]()
Stefano Giorgetti
always looking at the sky
Beh, nel caso dei contratti atipici direi che le difficoltà di licenziamento non ci sono proprio.
Di questo si parlava.
Poi è vero che c'è anche il famoso (o famigerato) minimo sindacale per i contratti a tempo indeterminato, ma questo direi che il sistema lo ha interiorizzato da un pezzo.
Sono disposto a firmarlo anche ieri![]()
purchè si trovino delle metriche oggettive di rendimento.
E tra queste metriche "il far posto al figlio, al cugino, all'amico dell'amico" non ci sono .........
Aggiungo un grassetto su ciò che hai scritto già tu e quoto in toto.
Sacrosanto.
Francamente non so chi ci arriverà prima ..........![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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