Sei sicuro che i tuoi concittadini non abbiano problemi e non sentano assolutamente il problema sicurezza?Se lo sei credo che tu viva in un altro mondo.Per quanto riguarda i tuoi standard ma, sinceramente allibisco.......
Aggiungo anche se credo sia tempo perso che il problema sicurezza è sentito in maniera sempre piu' forte nei piccoli centri,addirittura nei paesini di poche centinaia di persone.Faccio un esempio ,in alto montefeltro dove è nato mio suocero, 10 anni fa quando sono arrivato io le chiavi stavano sempre nella serratura adesso non piu',ladri e delinquenti stanno risalendo dalla riviera e sono gia' arrivati lassu' a quasi 1000 metri,ma te ne rendi conto?Sono tutti preoccupati,se questa è tranquillita' stiamo freschi,meno male che non avete vinto!
In copertina il romanzo di mio figlio ventenne, consigliatissimo
"Due cose al mondo non ti abbandonano mai, l'occhio di Dio che sempre ti vede e il cuore della mamma che sempre ti segue"
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Ho visto che è stato citato il caso Prato.
Non posso rispondere adesso perché sono al lavoro e non ho tempo, ma anticipo che è abbastanza complesso, non si può liquidare con una "sensazione".
Innanzitutto, per introdurre appena l'argomento, dal punto di vista immigrazione Prato va inserita in un contesto metropolitano che va ben oltre i confini comunali e comprende un po' tutta l'area fiorentina. Ha poco senso dire che a Prato spacciano e, per esempio, Sesto o Campi sono immuni, perché la circolazione delle persone è più o meno la stessa.
Quindi si parla di un'area che, tolta Pistoia, si avvicina al milione di anime regolarmente censite. Più quelle mai censite, che sono tante...
Non è proprio un "paesino", come diceva il solito Alessio...
E questa è solo una piccola anticipazione, poi con calma entrerò nel vivo della questione.![]()
Io sono un suo concittadino e forse anch'io vivo fuori dal mondo: a Milano non avverto il problema sicurezza. Almeno non più di quanto lo avvertivo 10 o 20 anni fa.
Anzi forse la situazione è migliorata.
Ancora una volta, fino all'ossessione:
e i dati mi danno ragione
Gianfranco Bottarelli
Milano Famagosta - Rete MeteoNetwork
Alt. 144 metri s.l.m. (Suolo 112 metri, 32 metri dal suolo) Lat.: 45° 26' 55" N; Long.: 9° 8' 9" E
Il sistema più efficace per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi (Carlos Ruiz Zafòn, L'ombra del vento)
Mi quoto per rispondere più che altro a Mission.
Fatta la premessa che ha poco senso parlare di "delinquenza" a livello comunale quando si è in presenza di un'area metropolitana così urbanizzata come la nostra, mi pare ovvio che rispetto a 40 anni fa c'è stato un aumento dei reati anche a Prato, visto che la popolazione dal dopoguerra è quintuplicata con tutti i problemi che ciò comporta.
Dobbiamo tuttavia distinguere fra criminalità vera e propria, legata ad organizzazioni che pianificano reati tutti di una certa gravità, e microcriminalità, piccoli reati per lo più legati a singoli disperati.
Quanto alla prima, come avviene in tutte le metropoli, siamo in presenza a bande di natura diversa, alle quali corrispondono altrettanti fonti di guadagno di natura illecita:
- mafia cinese
- racket della prostituzione (albanesi, rumeni, africani)
- traffico di droga (più che altro nordafricani)
- mafia italiana (nella nostra zona più che altro si dedica al riciclaggio di denaro sporco investendo in opere urbanistiche e allo strozzinaggio)
Da questi traffici nascono delitti-reati per lo più concentrati all'interno degli stessi giri malavitosi (vendette, punizioni ecc.) che coinvolgono per nulla o ben poco la popolazione italiana.
La situazione è del tutto analoga a qualunque grande città italiana, senza distinzioni direi.
E' chiaro che leggendo sul giornale di cinesi che si ammazzano con la mannaia e prostitute sgozzate, si ha la sensazione di paura e impotenza, ma queste cose, in realtà, ci coinvolgono molto poco e accadono a Marsiglia come a Barcellona, a Torino come a Napoli.
Diverso è il discorso della microcriminalità: furti, scippi, borseggi, piccole truffe a casa. E qui, ti assicuro, non c'è stato un apprezzabile aumento della casistica negli ultimi 10 anni. Sono però i reati che toccano più direttamente la popolazione, che quindi si sente, giustamente, indifesa ed ha la sensazione di uno Stato impotente che lascia stare e non punisce (e in gran parte lo è, qualunque sia il colore di chi comanda).
In realtà, a Prato come altrove, la sensazione di paura è nettamente sovrastimata rispetto alla realtà. Si gira per il centro di Prato e si ha la sensazione di essere accerchiati da chissà quali delinquenti. La realtà è ben diversa: il 99% delle persone che circolano a piedi in città sono stranieri normalissimi che non hanno la minima intenzione di delinquere, ma il solo fatto di vederli stranieri associa a un "sentito dire diffuso" e ingenera insicurezza e paura.
Io mi chiedo come mai i pratesi viaggino solo in auto (mai a piedi) e neppure nella giornata ecologica (domenica scorsa) trovano il modo di andarsi a godere la città riappropiandosi della loro città vuota di auto, invece di vivere terrorizzati senza motivo.
Una ragazza che passeggiava la sera sul viale Galilei negli anni '60 aveva la stessa probabilità di essere avvicinata da un balordo quanta ne ha oggi, la differenza è che allora il balordo sarebbe stato "nostrano" oppure di origine pugliese o campana, vista l'altissimo tasso di migrazione meridionale di quegli anni verso la nostra città. Oggi invece ha la faccia olivastra, ma non cambia: i disperati e i maniaci c'erano allora come adesso, basta andarsi a rileggere le cronache della Nazione dell'epoca.
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