
Originariamente Scritto da
albedo
Avete la vocazione del capo o quella del dipendente? Vi sentite caporali o soldati semplici? Siete efficenti, organizzatori e rompiballe? Avete sempre qualcosa da dire al prossimo che non va e amate fare i paternalisti che sgridano e perdonano? Vi piace la responsabilità?
Proprio oggi parlando con un'amica (io ho sempre un'amica con la quale parlare

) abbiamo scoperto di avere in comune la vocazione dei dipendenti: sottomessi ma liberi. In effetti io ho sempre avuto una naturale idiosincrasia per i capi, per chi comanda. A prescindere.

Detesto che qualcuno mi dica ciò che devo fare o non fare. Odio le paternali. Non imponetemi niente, tanto farò comunque come mi pare.

Caposcuola, capetti e capitani di squadre sportive, bande e band, capiufficio, capiservizio e caporedattori, direttori, titolari, assessori, capi del governo, mogli, suocere, amici e amiche saccenti, presidenti e colonnelli con me hanno sempre avuto vita dura qualora provino a "comandare".
Mai avuto un amico che non sia un mio pari o sotto: se poi non è più mio capo, può anche tornare ad essere amico. Ecco: io sono fatto così, che ci posso fare.
Oh voi?

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