Il clamore e l'insistenza di repubblica su quella storia:
http://parma.repubblica.it/dettaglio...rgogna/1500460
Che già era ridicola come foto... ecco che pian piano saltano fuori dichiarazioni inquietanti sui giornalisti:
Il giallo della prostituta
Il verbale con le dichiarazioni
della ragazza uruguaiana
"Nessun maltrattamento: lei è stata violenta, gli agenti pazienti e determinati"
PARMA, 3 OTTOBRE (Apcom) - Le accuse di violenze da parte di alcuni vigili urbani di Parma su una prostituta nigeriana, fermata due mesi fa nel corso di un'operazione della polizia municipale, sarebbero tutte una montatura giornalistica.
A ridimensionare il caso è la denuncia alla Polizia di Stato di un'altra prostituta uruguaiana, presente al comando durante la medesima operazione. Le sue dichiarazioni sono state raccolte il 21 agosto, 13 giorni dopo la diffusione della foto della ragazza nigeriana sdraiata a terra nella sede del comando vigili di via del Taglio.
"Non ho subito alcun maltrattamento da parte degli agenti che mi hanno controllato - si legge nella testimonianza di U.S.P. di Montevideo ( Uruguay), verbalizzata dagli agenti negli uffici della Polizia Municipale -. Lo stesso vale per le altre persone controllate insieme a me.
La donna di colore, che ho poi saputo essere nigeriana dai giornali, è stata molto violenta con gli agenti i quali, nonostante questo, sono stati molto pazienti e determinati affinché non combinasse altri guai.
Ha cercato di autolesionarsi dando testate contro il muro e percuotendosi il viso. I vigili l'avevano bloccata e rinchiusa nella camera di sicurezza dove lei continuava a strillare".
"L'insistenza di un giornalista"
La ragazza si sarebbe decisa a raccontare la sua versione dei fatti lo scorso 21 agosto, a seguito "dell'insistenza" di un "giornalista" a "volermi parlare e convincermi a denunziare presunti maltrattamenti": "Mi sono portata dapprima in Questura cercando del Sostituto Commissario Reda, che conoscevo per aver trattato una pratica in cui ero testimone, ma, essendo assente, ho deciso di informare telefonicamente il Comando della polizia municipale".
Prima che fosse chiusa in cella, precisa la ragazza "quella donna oltre a prendersela con gli agenti, sbatteva la testa contro il muro e si picchiava da sola forse per accusare i vigili di averla picchiata.
Ma, per quanto ho potuto constatare nessuno la toccava con un dito. Anzi erano loro che avevano la divisa scomposta per il comportamento della donna che alternava la violenza al finto svenimento".
Ma quello che ancora di più sorprende la prostituta è che "nel corridoio degli uffici della polizia municipale ho notato la presenza di alcuni giornalisti e fotografi, tra cui una donna.
Ho detto all'agente di non farmi riprendere perchè ero residente a Parma e non volevo pubblicità. Infatti nessuno di loro mi ha fotografato o intervistato. Però nei giorni successivi sono stata cercata insistentemente da due giornalisti, un uomo e una donna.
Hanno insistito nel parlare con me definendomi `ragazza uruguaiana' descrivendo il comportamento tenuto dai vigili urbani la sera del controllo. In particolare loro ritenevano che avessero operato maltrattamenti nei nostri confronti e volevano che io li denunciassi anche in maniera anonima".
E se questo è fare giornalismo... chissà quante boiate si leggono sui giornali!!!
Sconvolgente...
ovviamente quando poi viene fuori la vera verità, tutti fanno finta di niente![]()
Quando questo mondo ti sta crollando addosso..
La vita non si ferma con una diagnosi di Sclerosi Multipla..
Grazie al cielo questa è capitata tutta tra italiani:
Pestati dai carabinieri
per uno sguardo storto
Giorgio e Maurizio Frau
L’aggressione In un locale di Borgaretto
MARCO ACCOSSATO
TORINO
Una frattura alla testa dell’omero, una lussazione alla scapola, lividi e contusioni. E’ finita al pronto soccorso dell’ospedale San Luigi di Orbassano la serata dei fratelli Giorgio e Maurizio Frau, 27 e 33 anni, manutentore delle Ferrovie il primo, magazziniere il secondo. Entrambi barbaramente picchiati, spinti a terra, e ancora malmenati fino alla frattura e alla lussazione da un gruppo di giovani carabinieri del Primo Battaglione Piemonte di stanza a Moncalieri. Una decina fra i circa trenta militari presenti la settimana scorsa a una cena di commiato alla «Società Operaia» di Borgaretto avrebbe aggredito i fratelli Frau per uno sguardo di troppo: «Per nessun’altra ragione», giurano i fratelli. Forse per un bicchiere di vino in più. «Era da poco passata mezzanotte - racconta Giorgio Frau, il ferito più grave che probabilmente dovrà essere operato alla spalla destra -: sono entrato con due amici nel locale, ho dato una rapida occhiata al tavolo dove c’erano quelle persone, e una di loro, puntandomi con occhi incarogniti, si è alzata “Che cos’hai da guardare? Hai qualche problema?”». No, nessun problema. Solo un’occhiata. Ma quell’occhiata al carabiniere (in borghese, come tutti, tra cui un maresciallo) è parsa un affronto. «Un attimo dopo mi ha raggiunto fuori dal locale dove ero andato a fumare una sigaretta - prosegue Giorgio -, e mi ha chiesto di nuovo se avevo qualche problema, poi mi ha sferrato un pugno». Che cosa sia successo esattamente a quel punto - e soprattutto perché - lo stabilirà una doppia inchiesta: una penale, l’altra disposta dall’Arma. Giorgio accusa di esser stato colpito più e più volte, e non da un solo carabiniere: «Ho tentato di scappare, mi ha raggiunto, sono caduto tra una macchina posteggiata e un muretto. Ero in trappola, ne sono arrivati altri, mi hanno pestato anche loro fino a farmi perdere conoscenza».
Giorgio porta tutti i segni di quella notte tremenda. Nel locale c’è chi ha gridato: «Chiamate i carabinieri!». Qualcuno, fra i giovani fuori, nel pieno del pestaggio ha risposto: «Siamo noi i carabinieri!». Dolorante e intontito, con la spalla rotta, Giorgio Frau racconta di esser riuscito a rialzarsi soltanto «dopo la terza raffica di calci, schiaffi e pugni». Ricorda: «I due amici che erano entrati con me nel locale non sono neppure riusciti ad avvicinarsi, così quando mi sono rialzato ho telefonato a mio fratello perché venisse lui a soccorrermi». Maurizio Frau è arrivato in un amen: «Guardate come l’avete ridotto... Facile mettersi in tanti contro uno», ha gridato. E come il fratello è diventato bersaglio di quella follia: «Mi hanno urlato “Bastardo”, poi mi hanno preso alle spalle tirandomi un pugno dietro l’orecchio, e mentre cercavo di liberarmi mi hanno picchiato ancora». Parlano al plurale, i fratelli Frau. Parlano di più militari. Dopo aver sporto denuncia nella caserma dei carabinieri di Beinasco si sono rivolti all’avvocato Maurizio Bortolotto: «Un’aggressione immotivata; non chiediamo soldi, ma giustizia».
Insistono: «Non abbiamo provocato nessuno». Aggiungono: «L’unico che dobbiamo ringraziare è il maresciallo Cannati di Beinasco, che non ha pensato neppure un istante di sdrammatizzare l’accaduto pur essendo coinvolti dei carabinieri. In caserma hanno raccolto immediatamente la nostra denuncia». Giorgio Frau e il fratello sono pronti a riconoscere chi li ha aggrediti. L’avvocato Maurizio Bortolotto chiede sia fatta «al più presto chiarezza, soprattutto considerata la gravità delle lesioni». I fratelli Frau sono stati soccorsi e portati in ospedale dalla fidanzata di Maurizio che li ha aspettati e caricati in auto lontano da quell’inferno.
Ora vediamo di prendere tutti quanti un qualcosa di solido
Se tale verità sarà dimostrata... direi che al gruppo di Carabinieri coinvolto nel pestaggio si può tranquillamente:
- togliere per sempre la divisa e stroncar loro per sempre l'eventuale carriera nell'arma;
- processarli uno ad uno in modo rapido ed efficace
- imporre ad ognuno di loro un risarcimento danni (ai fratelli Frau) esemplare
Ciao!
Davide V
siamo quassù, soli, immersi in un “nulla” che per noi invece è “tutto” (R.Maruzzo .... la frase in realtà è di Rita!)
E poi ovvio: tutte le creste portano al Weisshorn
Aggiungo solo che non sono tra i forcaioli anti polizia, nè un difensore ad oltranza. Casi come sono successi in questi giorni potranno essere inventati come potranno essere pure reali, mi piacciono poco i sensazionalismi e le speculazioni.
Ora vediamo di prendere tutti quanti un qualcosa di solido
Ha! Rissa con i carabinieri!![]()
Verbale integrale.....
L'anno 2008, addì 21 del mese di agosto, alle ore 11,15, negli Uffici della polizia municipale, siti in Parma, via del Taglio 8/a. Innanzi a noi sottoscritti Sostituto Commissario della Polizia di Stato Giuseppe Cosi - Ufficiale di P.G. in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Parma, e Ispettore Massimo Marchinetti, Ufficiali di P.G. in servizio presso il suindicato Ufficio, è presente U.S.P., nata a Montevideo (Uruguay), la quale, sentita come persona informata sui fatti dichiara quanto segue: Sono in Italia da diversi anni. Sono in possesso del permesso di soggiorno per motivi familiari. Sono solita esercitare la prostituzione nella zona di via Spezia, dove vi sono anche altre donne quasi tutte bianche. Per questa ragione sono stata spesso oggetto di controllo da parte delle forze di polizia e carabinieri i cui agenti dopo avermi identificata ed accertato essere in regola col soggiorno mi hanno rilasciata. La sera dell'8 agosto c.m., verso le ore 23, mentre mi trovavo in via Spezia da sola ad espletare il mio mestiere sono stata fermata da un'autovettura con agenti in borghese qualificatisi come agenti della polizia municipale. Gli stessi avevano già fermato un'altra ragazza di origine russa e due clienti. Ero in possesso dei miei documenti di identificazione ma priva del permesso di soggiorno. Per queste ragioni sono stata condotta negli Uffici della polizia municipale dove hanno accertato la mia situazione in Italia e dopo avermi contestato la infrazione amministrativa per la violazione dell'ordinanza sindacale dr. 230-0S/II.1 del 9 novembre 2007, sono stata mandata via. Mentre mi trovavo nei loro uffici ho sentito arrivare alcuni vigili con una donna di colore seminuda che strillava a più non posso, tirava calci contro il personale nel tentativo di liberarsi. Io mi sono spaventata perché temevo che la donna, se fosse riuscita a liberarsi, potesse prendersela con noi bianche. Il motivo è che credono che noi siamo privilegiate e che non ci mandano via come loro. Invece non è vero. Io comunque mi sono alzata e mi sono messa dietro a un agente finché la donna di colore non è stata chiusa nella camera di sicurezza.Però nei giorni successivi sono stata cercata insistentemente da due giornalisti, un uomo e una donna. L'uomo ha dichiarato, alla mia collega D., di origine colombiana, che si prostituisce nella mia stessa zona, di chiamarsi M. L'uomo e la donna hanno insistito nel parlare con me definendomi “ragazza uruguaiana” descrivendo il comportamento tenuto dai vigili urbani la sera del controllo. In particolare loro ritenevano che avessero operato maltrattamenti nei nostri confronti e volevano che io li denunciassi anche in maniera anonima. Infatti hanno detto alla mia collega “è ora che la smettano di trattarvi così” invitando la stessa collega a riferirmi di contattarli il più presto possibile. Nella mattinata odierna ho contattato l'uomo e questi mi ha confermato che mi cercava perché sarei stata maltrattata dagli agenti che mi hanno fermato e che lui stesso aveva udito le mie invettive contro gli agenti operanti.Invece non è vero. Io inveivo contro un cliente il quale dopo avermi avvicinato e chiesto quando prendevo ero stato fermato dagli stessi agenti che gli hanno contestato lo stesso illecito amministrativo che hanno contestato a me. Gridavo contro di lui perché pretendeva che io negassi il fatto e che in caso contrario mi avrebbe denunziato. Il giornalista, al telefono, ha insistito perché io affermassi di essere stata rinchiusa in cella di sicurezza per circa 4 ore. Anche questo è falso. Come ho già detto dopo aver accertato che ero in regola col soggiorno ed avermi contestato l'illecito amministrativo sono stata rilasciata. A.D.R.: Ribadisco, ancora una volta che non ho subito alcun maltrattamento da parte degli Agenti che mi hanno controllato. Lo stesso vale per le altre persone controllate insieme a me. La donna di colore, che ho poi saputo essere nigeriana dai giornali, è stata molto violenta con gli agenti i quali, nonostante questo, sono stati molto pazienti e determinati affinché non combinasse altri guai. Come ho già detto aveva cercato di autolesionarsi dando testate contro il muro e percuotendosi il viso. I vigili l'avevano bloccata e rinchiusa nella camera di sicurezza dove lei continuava a strillare.A.D.R.: Vista la insistenza del giornalista a volermi parlare e convincermi a denunziare presunti maltrattamenti, ho deciso, in forma autonoma di denunziare l'episodio. Mi sono portata dapprima in Questura cercando del Sostituto Commissario Reda, che conoscevo per aver trattato una pratica in cui ero testimone, ma, essendo assente, ho deciso di informare telefonicamente il Comando della polizia municipale.
neeno, di grazia, da dove hai preso quel testo ? Se non pensassi che sei in buona fede potrei credere che sia tutta una fandonia.
Dimenticato il link oops: http://www.lastampa.it/Torino/cmsSez...8258girata.asp
Ora vediamo di prendere tutti quanti un qualcosa di solido
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