"These days"
Take that.
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Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
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The Alan Parsons project, "Stereotomy" - 1985.
Questo è per me il loro miglior disco, si differenzia moltissimo dagli altri lavori, come suoni è molto moderno e ha una tecnica di registrazione avanzatissima. brani spesso di matrice molto prog, anche qualche spunto più rock in senso heavy e tante tastiere.
le due strumentali splendide.
consigliatissimo, non la solita fotocopia dei dischi precedenti, soprattutto niente fade-out maledetti. ce ne sono pochissimi e molto sensati (confluiscono nel brano successivo).
"Resistance"
Muse.
Allo sfinimento.
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Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
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MIKE OLDFIELD "Hergest ridge", 1974.
questo è uno dei dischi che mi ero riservato al dopo arres... lockdo... quaran... si insomma quella cosa lì.
andava ascoltando potendo annusare l'odore di primavera all'aperto. perché questo album stupendo, composto come sequel perfetto del precedente tubular, è un vero inno alla primavera, scritto da uno che in piena primavera è nato (15 Maggio).
ahimé non so se avrò mai il piacere di vedere l'herefordshire, sicuramente le sensazioni di essere in una di quelle lande col vento e le nuvole che scorrono veloci (dettaglio che qua capirete bene...) e un mix incredibile fra emozioni e contrasti.
l'album è apparentemente dilatato ma ha tantissimi passaggi inquieti, in un contesto estremamente romantico e molto sognante. è evocativo, a me fa molto venire in mente qualcosa di vicino all'amore tra due ragazzi giovanissimi..
il finale però è drammatico. chi lo conosce concorderà che quel finale molto orchestrato e improvviso non è dolce.. sembra quasi si sia interrotto qualcosa... lascia qualcosa di amaro, ma non compositivamente - è stupendo e ben fatto - proprio sembra un avvenimento triste... almeno questa è la sensazione che mi ha dato stasera, mi sono commosso... ammetto è un disco che suscita le cosiddette "goosebumps" a più riprese, parliamo di un compositore eccelso che entra nell'anima e che dovrà sempre essere ricordato.
Stampa giapponese, qualità superba.
È semplicemente qualcosa di meraviglioso quella zona lì mon ami (tra l'altro, a due passi dalle parti mie).
Sono i posti dell'Inghilterra più autentica, paesaggisticamente affascinante, coinvolgente, seducente.
Chi ama la Natura, la tranquillità, la pace, se fa un giro da quelle parti non vorrebbe più andare via.
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
"Rudebox"
R. Williams.
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Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
ah non me lo dire, amico mio. posso solo immaginare, purtroppo.
è sicuramente così. ricordo qualche mese fa (il tempo ci è stato rubato, secondo me era due mesi fa quasi) sul thread dedicato al Cinesin descrivevi una tradizione che fate sempre a tarda primavera dalle tue parti dove vi trovate fra parenti, facevi riferimento a una cugina forse. ho fatto quasi fatica a leggere, perchè da come lo descrivevi si poteva quasi percepire a "naso" l'atmosfera eterea e di pace che ci deve essere, facevo quasi fatica a leggere sia per la situazione nostra, sia perché traspariva il tuo dispiacere.
e non a caso mi richiamò molto le melodie di Mike Oldfield, vicinissime a questi territori dove lui stesso è cresciuto.
parto dal presupposto tu lo abbia già fatto, qualora ti manchi, sentire questi 40 minuti di pura magia penso che ti farà molto bene...![]()
Genio Mike Oldfield, a 19 anni compose Tubular Bells suonando una dozzina di strumenti.
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