
Originariamente Scritto da
Massimiliano Selvix
Un primo piccolissimo passo.
=JUVENTUS: SOCIETA' CHIEDE REVOCA SCUDETTO 2006 =
(AGI) - Torino, 10 mag - La Juventus richiede la revoca dello
scudetto 2006. Il cda della societa' bianconera ha, infatti,
deliberato di inviare ai presidenti di Coni e Figc, alla
Procura federale e al Procuratore Federale Capo un esposto nel
quale si richiede la revoca della decisione di assegnare lo
scudetto della stagione 2005-2006. La premessa del documento e'
che il "movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealta' tra
- e nei confronti degli affiliati, nonche' sulla equita' e
parita' di trattamento".
Nell'esposto presentato oggi si fa esplicito riferimento
alle novita' emerse nel procedimento penale in corso presso il
Tribunale di Napoli, che rivelano, sottolinea una nota della
societa', "l'esistenza di una 'fitta rete di contatti' tra
esponenti della societa' beneficiata dell'assegnazione a
tavolino dello scudetto 2005-2006 e tesserati del settore
arbitrale". "Tali contatti rappresentano, secondo i criteri
adottati dalla Procura Federale nel giudizio a carico della
Juventus, la vuolazione dei principi di lealta', probita' e
correttezza sanciti dall'articolo 1 del Codice di Giustizia
sportiva". "E' convinzione della Juventus, pertanto, - conclude
la nota - che venga meno il presupposto della decisione
assunta dal Commissario Straordinario della Federcalcio nel
2006: l'inesistenza cioe' di 'comportamenti poco limpidi'
addebitabili alla squadra che risulto' prima classificata dopo
la penalizzazione delle altre".(AGI)
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La Juventus chiede la revoca dello scudetto 2006
Nel corso della seduta odierna, convocata per l’approvazione della terza trimestrale di bilancio, il Consiglio di Amministrazione della Juventus ha deliberato di inviare ai presidenti di Coni e Figc, alla Procura Federale e al Procuratore Federale Capo un esposto nel quale si richiede la revoca della decisione di assegnare lo scudetto della stagione 2005-2006. Come aveva anticipato John Elkann lo scorso 29 aprile, la Juventus chiede dunque un trattamento equo. La premessa del documento è infatti che «il movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealtà tra - e nei confronti de - gli affiliati, nonché sulla equità e parità di trattamento».
Nel comunicato del 26 luglio 2006, nel quale il Commissario Straordinario della Federcalcio motivava la decisione di assegnare lo scudetto 2005-2006 si leggeva che «gli organi federali possono intervenire con un apposito provvedimento di non assegnazione quando ricorrono motivi di ragionevolezza e di etica sportiva, ad esempio quando ci si renda conto che le irregolarità sono state di numero e portata tale da falsare l'intero campionato ovvero che anche squadre non sanzionate hanno tenuto comportamenti poco limpidi».
Come noto, le ragioni che portarono alla condanna in sede sportiva della Juventus riguardavano principalmente i rapporti tra gli allora dirigenti della società ed esponenti della classe arbitrale oltre che della Federazione.
Nell’esposto presentato oggi si fa esplicito riferimento alle novità emerse nel procedimento penale in corso presso il Tribunale di Napoli, che rivelano l’esistenza di una «fitta rete di contatti» tra esponenti della società beneficiata dell’assegnazione a tavolino dello scudetto 2005-2006 e tesserati del settore arbitrale. Tali contatti rappresentano, secondo i criteri adottati dalla Procura Federale nel giudizio a carico della Juventus, la violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dall’articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva. È convinzione della Juventus, pertanto, che venga meno il presupposto della decisione assunta dal Commissario Straordinario della Federcalcio nel 2006: l’inesistenza, cioè, di «comportamenti poco limpidi» addebitabili alla squadra che risultò prima classificata dopo la penalizzazione delle altre.

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