giusto per rimanere in tema "repubblica delle banane": la GAzzetta dello sport, giornale sul quale è stato costruito "moggiopoli" (ripeto: moggiopoli, che dopo quello che sta uscendo in qst giorni dire scandaloso è poco, come minimo dovrebbe fare retromarcia)...va beh dicevo, sul giornale nel quale è stato costruito e inneggiato Calciopoli, NON PUBBLICA NULLA.
Bensì parla di Alessia Merz. Fanno ridere. E questa sarebbe l'informazione?
L'informazione del giornale sul quale Auricchio ha BASATO la sua inchiesta (parole sue) ????? Cioè è qualcosa di ridicolo, semplicemente ridicolo.
E anche qui si parla di cose oggettive, non soggettive...non si possono avere opinioni discordanti. Perchè cadrebbe anche la tesi del "la gazzetta evidentemente non reputa interessanti le intercettazioni", in quanto nel 2006 pubblicò telefonate per spu**anare il figlio di Moggi con la D'amico, e con tutto il rispetto per la d'Amico io penso che Facchetti che chiama MAzzei e decide quali guardalinee mettere per Inter-Juve sia decisamente più interessante.
Evidentemente anche la gazzetta se la sta facendo sotto...![]()
tipo, perchè sulla gazzetta non compare questa intervista a Sandulli che dice cose decisamente importanti??? (per la cronaca, Sandulli non è dello juventus club Settimo Torinese, è colui che insieme ad altri condannò la juve):
Piero Sandulli: «Se avessi avuto quelle prove...»
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Il giudice che emise la sentenza d'appello: «Mai sentite quelle telefonate: altrimenti avremmo inquisito anche l’Inter e altri club»
NAPOLI, 7 aprile - Parla Piero Sandulli, il giudice che emise la sentenza d'appello: « Più che di riapertura, parlerei di apertura perché non mi pare che dalle te*lefonate emergano fatti nuovi sui soggetti già giu*dicati. Semmai emergono fatti su nuovi soggetti».
L’Inter, appunto... Quattro anni fa di queste intercettazione tra Bergamo, Moratti e Facchetti c’era traccia nei documenti che avete ricevuto dalla procura federale o nella sentenza di primo grado?
«No, mai sentite quelle telefonate. Allora le intercettazioni facevano riferimento soltanto alle società poi penalizzate, Juventus, Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina, Arezzo. E mi chiedo se ci sono altre telefonate “incriminate” ancora in giro. Ma per aprire un processo bisogna valutare se nel frattempo il reato non sia prescritto e se i documenti vengano acquisti dal processo di Napoli».
Da queste telefonate emerge però un quadro diverso del sistema calcio: un po’ tutti telefonavano ai designatori e agli arbitri.
«Sì, la teoria del così fan tutti, come un celebre film. Ma, come accade per l’evasione fiscale, il fatto che lo facciano tutti non significa che non sia reato».
Se avesse avuto in mano queste intercettazioni, avrebbe cambiato la sentenza d’appello?
«Prima di tutto tengo a precisare che io venni chiamato a coprire il ruolo di presidente per quel turno di udienze perché il giudice De Lise, essendo anche presidente del Tar del Lazio, temeva un conflitto di interesse. Per quanto riguarda la sentenza, non sarebbe cambiata, però avremmo avuto al tavolo degli inquisiti un altro gruppo di soggetti».
Anche l’Inter, quindi, non sarebbe esente da colpe: ma le sembrò giusto assegnare lo scudetto ai nerazzurri? «Eh no, io non c’entro con quella decisione. Anzi, all’epoca venni anche fortemente criticato perché detti parere negativo. Ero favorevole alla non assegnazione: gli scudetti si vincono sul campo e non a tavolino... A meno che non ci fosse la pressione dell’Uefa».
oppure, pèrchè sempre sulla gazzetta non compare quest'altra dichiarazione?? Dichiarazione anch'essa che non riguarda persone della Juve...quindi...
Morescanti: «Quei pedinamenti archiviati dalla Figc»
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© Foto Liverani
L'avvocato dellarbitro De Santis rivela: «Borrelli ignorò gli atti del processo Telecom. Tavaroli e Cipriani dissero sotto giuramento che fu l’Inter a ordinare le indagini su De Santis, Ceniccola, Fabiani e Bergamo»
TORINO, 7 aprile - Le nuove intercettazioni di calciopoli, quelle ignorate dagli inquirenti ed emerse in questi giorni grazie al lavoro della difesa di Luciano Moggi, hanno ricordato a Silvia Morescanti un’altra vicenda in cui degli atti processuali vennero ignorati da chi doveva indagare per la giustizia sportiva. Avvocato romano, difensore, fra gli altri, dell’ex arbitro Massimo De Santis, la Morescanti ha una storia da (ri)raccontare in questi giorni di nuova luce su vecchie vicende. «Il fatto che molte intercettazioni siano state escluse dall’inchiesta fa indubbiamente pensare. Più o meno come pensai quando mi accorsi che l’ufficio indagini della Figc era in possesso di atti processuali nei quali si diceva che molti arbitri furono pedinati per ordine di Moratti e da quegli atti non nacque nulla».
Ci spieghi meglio.
«Si tratta di documenti che arrivarono a Francesco Saverio Borrelli nell’aprile del 2007 quando il pm era a capo dell’ufficio indagini della Figc. Erano atti del processo Telecom che la Procura di Milano aveva trasmesso a Borrelli. Lo venni a sapere quando, quegli stessi documenti, li richiesi e in seguito li acquisii io stessa, che in quel processo rappresentavo molti degli ex arbitri pedinati ».
Pedinati da chi?
«Secondo quanto deposto dagli allora indagati ora imputati Giuliano Tavaroli ed Emanuele Cipriani fu lo stesso Massimo Moratti a ordinare il pedinamento di una serie di arbitri, assistenti e dirigenti fra cui De Santis e Ceniccola, l’ex designatore Bergamo, l’ex dg del Messina Fabiani. Secondo quanto riportato negli atti, il patron interista chiese di verificare i movimenti degli arbitri, sospettando che ci fosse qualcuno o qualcosa che poteva controllarli o che, in qualche modo, potesse danneggiare l’Inter».
E questi controlli come avvennero?
«Attraverso pedinamenti, controlli dei conti bancari e dei tabulati telefonici. In pratica venivano verificate tutte le telefonate partite o arrivate alle utenze dei “pedinati” per capire con chi parlavano. E chi pedinava, per evitare di essere intercettato a sua volta, faceva uso di schede telefoniche svizzere».
Chi pagò quelle indagini?
«Secondo quanto affermato da Tavaroli e da Cipriani le fatture furono saldate dalla Pirelli, perché Moratti e l’Inter non dovevano assolutamente comparire».
GAZZETTAAAA, dove sei?
Dichiarazione del giudice De Biase
(Ex Giudice sportivo dello scandalo del calcio scommesse degli anni 80):
“Premesso che parliamo di voci che devono essere confermate, direi che l’indagine si presenta piuttosto complessa, perchè investe sia la magistratura ordinaria che quella sportiva. Dire che l’Inter non rischia nulla, salvo una multa, significa non conoscere le leggi. L’Inter rischia, anche la radiazione, in teoria. Inoltre c’è un particolare che sembra essere sfuggito a molte persone che vedo sulle reti delle varie TV parlare a sproposito: la liceità dei pedinamenti.
Non scordiamoci che siamo in un campo ben definito, cioè quello della giustizia sportiva, dove non sempre valgono le regole della giustizia ordinaria. Un esempio pratico: se io, privato cittadino, mi rivolgo ad un’agenzia investigativa, regolarmente licenziata, per far pedinare mia moglie, pensando che abbia un amante, non commetto reato. Queste regole non valgono nella giustizia sportiva: è chiaro che se applico lo stesso concetto, l’unico scopo che mi prefiggo è quello di avere dei vantaggi illeciti.
Oltretutto pare che, oltre ai pedinamenti ci siano anche delle intercettazioni illegali, a danno di squadre avversarie, direttori sportivi e membri della Gea. Quindi, ripeto, se le notizie verranno confermate, direi che l’Inter rischia, e molto, anche perchè tra Inter e Telecom c’è un singolare processo di osmosi: dirigenti, managment e membri del CDA dell’una rivestono, a vario titolo, incarichi nell’altra.”
le ultime tre righe dovrebbero far riflettere...e tanto...
De Biase ci va giu' pesante.....
ma questo silenzio assordante del maggior quotidiano sportivo italiano (la gazzetta), mi fa pensare che si insabbierà tutto (anche perchè sarebbe uno tsunami per molte squadre, non solo l'inter)....ormai il capro espiatorio l'hanno trovato, problema risolto...secondo loro!!!
ma daltronde siamo in italia, anche quando si parla di calcio!![]()
FOSSE SEMPRE INVERNO.......AZZO!
Cosa vuoi che sia.... si tratta di bazzecole...
Adesso arriveranno gli amici intersiti del forum a dare l'impressione che tutto vada bene, che è tutto sottocontrollo, che loro non hanno nulla da temere, nulla da dichiarare, loro sono onesti e, soprattutto, non sono giudici... non spetta mica a loro commentare fatti di questo genere, per di più che riguardano la loro società di verginelle.
Quanto fecero quattro anni fa, anche su questo forum: linciaggi, insulti, sarcasmo offensivo, era legittimo in quanto figlio di un'onestà inopinabile, incorruttibile, quasi metafisica, come, per es. ci dimostra l'ultima telefonata tra Facchetti e Mazzei, che se fosse vera, avrebbe del clamoroso!
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"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
Hanno avuto la fortuna di fare quello che volevano in tempi in cui non si indagava ... Così è ... Dal punto di vista della giurisdizione la Roma è pulita, ma non lo sarà mai nella testa degli sportivi (per quello che conta). Quella di Nakata fu veramente una cosa vergognosa.
Stazione meteo: Davis Vantage Vue; Luogo: Molino del Piano, 12 km a NE di Firenze; Alt.: 120 m; Sito web: www.firenzemeteo.it
Cominciamo a tirare fuori articoli di vecchia data del "giornale sportivo sopra le parti".
31 Maggio 2006 - Articolo sulla Gazzetta, tema: lo sappiamo. Spero che a leggere siano anche interisti...se non sono ancora finiti sotto la sabbia.
C' è Moggiopoli? Camoranesi è «indifferente»
«Non ho seguito bene la vicenda. Tante chiacchiere» Così gli juventini continuano a fare blocco sullo scandalo. «Io sono un calciatore e non posso pensare ad altro. Noi coinvolti un po' di più perché abbiamo vinto»
dal nostro inviato LUIGI GARLANDO GINEVRA (Svizzera) Zoff, Gentile, Cabrini... e il ruggito mondiale di Tardelli nell' 82. C' era da essere fieri di quel blocco juventino, un po' meno di questo che si è composto giorno dopo giorno a Coverciano, davanti alle domande su Moggiopoli. «Blocco» nel senso di tutti uniti, ma anche di sconcertante chiusura davanti alla richiesta di prendere in esame le macerie e le responsabilità di uno scandalo. Ha cominciato mercoledì scorso Fabio Cannavaro, spiegando che «Moggi ha lavorato bene», che certe cose le facevano tutti e che gli scudetti contestati erano stati conquistati sul campo, senza ombre. Alla faccia delle verità intercettate ( ah siii???? quali verità ). Ha proseguito due giorni dopo Gianluca Zambrotta, con toni meno perentori ma con concetti analoghi. Da Pantelleria ha offerto il suo contributo alla causa Fabio Capello che ha attribuito a Moggi il solo peccato veniale della «superficialità» (un po' come nel film «Johnny Stecchino» in cui si dice che la più grande piaga della Sicilia è il traffico). L' allenatore dei bianconeri non ha neppure preso in considerazione l' ipotesi di una retrocessione punitiva. La Juve in serie A per diritto naturale. NON MI INTERESSA Ieri Mauro German Camoranesi ha completato in modo spettacolare la settimana del blocco juventino: dall' austera maschera di sfida di Cannavaro alle smorfie seccate dell' argentino che rifiuta ogni domanda e quindi ogni considerazione sullo scandalo intercettazioni. Giustificazione: «Dopo una settimana di vacanza, ho letto un giornale. Poi nei giorni successivi ho visto che scrivevano sempre le stesse cose e non ho più letto. Non ho seguito bene la vicenda. Ci sono tante chiacchiere. Io sono un giocatore di calcio e non posso pensare ad altro. Se non vi dispiace, io rispondo solo a domande di calcio. Mi hanno chiamato qui per preparare al meglio il Mondiale e cerco di farlo. Noi della Juve siamo stati coinvolti un po' di più perché abbiamo vinto lo scudetto, ma del caso deve occuparsene chi è competente. Io sono un po' ignorante. A me non interessa». A chi deve interessare la pulizia del calcio se non a chi nel calcio e di calcio vive; e porta la maglia della società più travolta dalla bufera? INDIFFERENZA Mentre qualche metro più in là Giovanna Melandri, neoministro dello Sport, chiede un contributo collettivo contro «l' opacità del sistema, a favore della trasparenza, per voltare pagina», Camoranesi fa sapere che oltre la rabbia, il suo sentimento dominante è: «l' indifferenza. E' brutto dirlo, ma è l' indifferenza». Sì, è brutto. Dopo l' uscita scomposta di Cannavaro, il Commissario straordinario, Guido Rossi, intervenne duramente, imponendo l' abiura pubblica al capitano azzurro e chiedendo a tutti i nazionali un sostegno visibile, in parole e comportamenti, alla sua opera di «rinnovamento e bonifica totale»; li ha invitati a inviare messaggi di rottura col passato. Domanda a Camoranesi: «Come se lo aspetta il prossimo campionato?». Risposta: «Come quello scorso». Come non detto. TOTEM Al coro juventino mancano ancora le voci di Gigi Buffon e Alessandro Del Piero. Buffon è spirito libero, che già in passato ha detto cose a Coverciano che sono poi diventate multe da pagare a Torino, come quando invitò platealmente Cassano alla Juve, prospettandogli un futuro da Pallone d' Oro. Moggi non gradì. Ma il portiere ha perso momentaneamente la parola in seguito alla vicenda scommesse. Resta Del Piero che ha il carisma, l' intelligenza, lo stile e il coraggio richiesti per forzare il blocco. Non si tratta di sputare nel piatto della cena, nè di passare da ingrati per aver puntato il dito contro i propri colori. Anzi, considerare e condannare gli errori della ex dirigenza, contribuire alla rigenerazione del calcio italiano è il più coraggioso atto d' amore che uno juventino possa fare oggi per la Signora. ( delirio puro )Così in futuro non accadrà più che scudetti vinti sul campo, giocando onestamente, siano messi in discussione. Non si ordinano arbitri per telefono, non si chiudono i Paparesta nello sgabuzzino, non si minacciano giocatori tramite procuratori: su certi punti servono condanne chiare, senza condizioni. Sul resto si può fare filosofia. Nelle ore più sofferte dello sbando, il popolo bianconero si è stretto attorno a Del Piero, come attorno a un totem di moralità. Lo è (e non per una sola parrocchia), grazie a una carriera limpida ed esemplare. Ale ha saputo tornare dopo esperienze di dolore. Il calcio è malato, lo aiuti a guarire, forzando il blocco juventino con parole coraggiose. I grandi numeri 10 vedono cose che agli altri sfuggono. (eh già...sfuggono anche ai commissari dei carabinieri)
commenti confrontando il tutto con il comportamento attuale della gazzetta?
c'è un'interessante inchiesta sulle donne del calcio
Qualcosa cmq hanno scritto:
Intercettazioni: la Figc potrebbe aprire un’inchiesta, ma i tempi…
07/04/2010
Una settimana e sapremo. Si aspetterà infatti l’udienza di martedì 13 prima che la Federcalcio decida sulle intercettazioni-bis. Il presidente Giancarlo Abete e il procuratore Stefano Palazzi si sono incontrati ieri. Per ora si raccoglierà il materiale: martedì l’avvocato Tito Lucrezio Milella sarà in aula a Napoli. Se le intercettazioni bis verranno ritenute utili al processo, anche la Figc (parte civile nel processo) le acquisirà, riaprendo di fatto l’inchiesta, cosa assai diversa dalla semplice apertura di un fascicolo, avvenuta ieri. Fascicolo ed eventuale successiva inchiesta tutti da riempire: perché, l’ha precisato la stessa Figc dovranno essere valutati «eventuali nuovi elementi e se quest'ultimi siano compatibili con i termini della giustizia sportiva » . Cioè: attenti alle prescrizioni.
Fuori tempo massimo? L’eventuale riapertura dell’inchiesta sportiva dovrebbe infatti slalomeggiare fra i paletti del fuori tempo massimo. In base al Codice di giustizia sportiva in vigore al momento dello scandalo (2006, ma i fatti si riferiscono al 2004-2005) la prescrizione per le società è di due anni e per i tesserati (dirigenti inclusi) di quattro anni. Siamo comunque oltre i termini. A meno che le intercettazioni bis non rivelino scenari clamorosi. Nei confronti del Milan, inoltre, non sarebbe possibile procedere perché la Figc ha già sanzionato il club rossonero. In ogni caso nuovi colpevoli non produrrebbero un effetto-discolpa per chi è già stato condannato in sede sportiva.
E lo scudetto 2006? Un altro fronte aperto è quello del titolo 2006, che pure Christian Vieri ha chiesto di sottrarre all’Inter. Anche Cesare Ruperto, il presidente della Corte d’Appello delle prime condanne, cita oggi il dispositivo della sentenza di allora, che scriveva di «non assegnazione» e di «insana temperie sul campionato di serie A». Forse era meglio mettere una bella x sull’albo d’oro.
Maurizio Galdi – Valerio Piccioni, La Gazzetta dello Sport
Stazione meteo: Davis Vantage Vue; Luogo: Molino del Piano, 12 km a NE di Firenze; Alt.: 120 m; Sito web: www.firenzemeteo.it
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