Letto l'articolo, adesso è molto più chiaro..

Hanno identificato un aumento della temperatura dello strato intermedio dell'acqua, tra 50 e 150 metri di profondità. L'oceano artico è fortemente stratificato perché sono presenti forti differenze di salinità che consentono di isolare i ghiacci marini dalle acque profonde che hanno temperature più elevate.



Fig. 1 Temperature and salinity in the BG.(A) Temperature and depth profiles in March 1992, 2008, and 2015 and (B) the same profiles on the temperature-salinity plane. The dashed-dotted black line indicates the freezing temperature at zero pressure, and the vertical dashed lines mark S = 31 and S = 33. (C) and (D) are the same, with the profiles being from September 1992, 2008, and 2015. Heat content (Q, J m−2) relative to the freezing temperature integrated between the isohalines S = 31 and S = 33 is shown in (A) and (C) for the profiles plotted. All profiles are in the vicinity of the diamond shown in the regional map (E), which was free of sea ice in September 2008 and 2015, and ice covered for the other profiles (contours indicate the monthly sea ice edge; 15% concentration); the cyan boundary delineates the BG region.


Attribuiscono questo aumento di temperatura alla riduzione di estensione dei ghiacci e quindi al maggiore soleggiamento, che comporta un aumento delle temperature dell'acqua superficiale della zona (in particola re del mare di Chukchi), che poi in determinate condizioni può scendere e accumularsi in questo strato intermedio. Tuttavia non riescono ad escludere che sia anche arrivata acqua più calda da fuori, ad esempio dal Pacifico.
Ciò che è raddoppiato è il contenuto di calore rispetto alla temperatura di congelamento dell'acqua, quindi fisicamente ha un senso. Questa energia aggiuntiva sarebbe teoricamente sufficiente per sciogliere 80 cm di ghiaccio. Non a caso la zona considerata è una di quelle che ha visto la maggiore perdita di estensione negli ultimi anni, è anche rimasta totalmente priva di ghiacci qualche volta..





Nessuna bomba sotto il ghiaccio però, quello strato è troppo salino per poter risalire improvvisamente verso l'alto. Tuttavia la presenza di questo strato caldo poche decine di metri sotto il ghiaccio produce un trasferimento di calore a bassa intensità che rallenta la formazione e tende a rendere più sottili i ghiacci in quella zona.