Risultati da 1 a 10 di 4254

Discussione: Temperature globali

Visualizzazione Ibrida

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #1
    Vento fresco
    Data Registrazione
    05/01/09
    Località
    Torino
    Età
    45
    Messaggi
    2,781
    Menzionato
    130 Post(s)

    Predefinito Re: Temperature globali

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio


    No. Eravamo partiti dal fatto che la CO2 in questione fosse quella immessa in atmosfera ed assorbita in modo minore dagli oceani a causa del feed black oceano-atmosfera (minor solublità) messo in atto dal Nino (non solo quindi nelle regioni enso ma a livello globale)





    appunto, continua a essere l'esatto opposto.

    Mi riferivo a questo grafico:

    https://journals.ametsoc.org/na101/h...1-4113-f08.gif

    Con el nino c'è un anomalia negativa nei flussi di co2 nell'oceano globale(dovuta alla regione enso) e positiva sulle aree di terra.

    durante el nino non c'è una riduzione dell'assorbimento di co2 nell'oceano, si ha una riduzione del flusso verso l'atmosfera che di norma è positivo nella regione enso e negli episodi più intensi di el nino si annulla.

    Lo si vede anche nei lag temporali poichè questo fenomeno è immediato, con la riduzione dell'upwelling all'inizio dell'episodio di el nino c'è una modesta riduzione della co2, poi con qualche mese di lag entra in gioco l'anomalia nelle foreste tropicali che è più grande e porta al picco positivo nella co2.
    è noto da decenni, la fonte della co2 è confermata dai rapporti isotopici del carbonio, abbiamo anche osservazioni dirette da boe nel pacifico e a partire dal 2014 anche i dati sat che hanno confermato tutto questo nel nino 2015-16, che altro serve?

    In questa immagine:
    a) soi e ONI nel nino 2015-16
    b) dati del satellite OCO 2 sulla regione nino 3.4 con un iniziale riduzione della co2 (risposta oceanica immediata) e un successivo aumento quando l'anomalia nelle foreste tropicali raggiunge la regione.
    c) osservazioni da boe nella regione enso, di norma il flusso netto è verso l'atmosfera, nel nino 2015-16 quasi si annulla.
    d) osservazioni del monossido di carbonio, un indicatore dell'anomalia negli incendi nelle foreste, perlopiù nel sud-est asiatico.


    Per il resto rispondevo all'affermazione che fattori naturali sono importanti per la co2, l'enso, ipwp, la pdo e qualunque altra cosa sono irrilevanti per i trend di lungo termine nella co2 e quindi per i suoi effetti sul clima, è solo un picco di breve termine poi arriva la nina o quantomeno un anno normale le precipitazioni tornano nelle foreste tropicali e quello che era stato emesso viene nuovamente riassorbito.


    Basta guardare le ricostruzioni della co2, i dati del law dome sono smorzati su circa 10 anni quindi non mostrano i picchi interannuali, el nino e tutti gli altri cicli naturali esistevano anche nei secoli scorsi ma la co2 su scale decennali era pressochè stabile fino all'inizio della rivoluzione industriale, è tutta quanta antropica quella che si stà accumulando in atmosfera.

    Ultima modifica di elz; 11/05/2019 alle 08:55

  2. #2
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
    Data Registrazione
    07/03/04
    Località
    Genova
    Età
    56
    Messaggi
    7,724
    Menzionato
    54 Post(s)

    Predefinito Re: Temperature globali

    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    appunto, continua a essere l'esatto opposto.

    Mi riferivo a questo grafico:

    https://journals.ametsoc.org/na101/h...1-4113-f08.gif

    Con el nino c'è un anomalia negativa nei flussi di co2 nell'oceano globale(dovuta alla regione enso) e positiva sulle aree di terra.

    durante el nino non c'è una riduzione dell'assorbimento di co2 nell'oceano, si ha una riduzione del flusso verso l'atmosfera che di norma è positivo nella regione enso e negli episodi più intensi di el nino si annulla.

    Lo si vede anche nei lag temporali poichè questo fenomeno è immediato, con la riduzione dell'upwelling all'inizio dell'episodio di el nino c'è una modesta riduzione della co2, poi con qualche mese di lag entra in gioco l'anomalia nelle foreste tropicali che è più grande e porta al picco positivo nella co2.
    è noto da decenni, la fonte della co2 è confermata dai rapporti isotopici del carbonio, abbiamo anche osservazioni dirette da boe nel pacifico e a partire dal 2014 anche i dati sat che hanno confermato tutto questo nel nino 2015-16, che altro serve?

    In questa immagine:
    a) soi e ONI nel nino 2015-16
    b) dati del satellite OCO 2 sulla regione nino 3.4 con un iniziale riduzione della co2 (risposta oceanica immediata) e un successivo aumento quando l'anomalia nelle foreste tropicali raggiunge la regione.
    c) osservazioni da boe nella regione enso, di norma il flusso netto è verso l'atmosfera, nel nino 2015-16 quasi si annulla.
    d) osservazioni del monossido di carbonio, un indicatore dell'anomalia negli incendi nelle foreste, perlopiù nel sud-est asiatico.
    Immagine


    Per il resto rispondevo all'affermazione che fattori naturali sono importanti per la co2, l'enso, ipwp, la pdo e qualunque altra cosa sono irrilevanti per i trend di lungo termine nella co2 e quindi per i suoi effetti sul clima, è solo un picco di breve termine poi arriva la nina o quantomeno un anno normale le precipitazioni tornano nelle foreste tropicali e quello che era stato emesso viene nuovamente riassorbito.


    Basta guardare le ricostruzioni della co2, i dati del law dome sono smorzati su circa 10 anni quindi non mostrano i picchi interannuali, el nino e tutti gli altri cicli naturali esistevano anche nei secoli scorsi ma la co2 su scale decennali era pressochè stabile fino all'inizio della rivoluzione industriale, è tutta quanta antropica quella che si stà accumulando in atmosfera.

    Immagine
    Perfetto.
    Ora è più chiaro per tutti.
    Quindi bilancio zero attribuibile alle reciproche ed inverse reazioni della regione Enso rispetto la biosfera.
    Quindi possiamo definire irrilevante o quasi il riscaldamento di altre aree oceaniche (soprattutto delle medie e alte latitudini) ove i fenomeni di upwelling non sono così radicati o cmq limitati alla normale variabilità?
    Con questo ultimo aspetto direi che si chiude il cerchio
    Matteo



Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •