E' stato pubblicato il rapporto di Berkeley Earth sull'anno 2024. E' stato il più caldo anno dal 1850, terminato a +1.62 ± 0.06 °C dalla preindustriale (1850-1900). Siamo stati ampiamente sopra il limite dei tanto vituperati +1,5° degli accordi di Parigi del 2015.

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Le anomalie registrate a livello mondiale rispetto alla 1951-80 son state le seguenti:

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La gran parte del pianeta ha vissuto uno dei 5 anni più caldi della storia, il 24% del pianeta (terra e oceani) l'anno più caldo in assoluto, così come 104 paesi su 193 totali; in nessun angolo il 2024 è rientrato tra i 5 anni più freddi dal 1850 come invece era accaduto al 2023 per una minuscola porzione dell'Antartide:

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Le terre emerse hanno registrato come sempre le anomalie maggiori, chiudendo a circa +2.2° dalla preindustriale contro i +1,2° degli oceani che però prima del 2023 non avevano mai superato il +1° dalla preindustriale!

Di tutti gli oceani, è incredibile il riscaldamento subito dal Nord Atlantico (qui sotto le anomalie per tutto l'oceano Atlantico a nord dell'equatore, ivi incluso il golfo del Messico e il mar dei Caraibi) che viaggia ormai sui +1,2/+1,4° dalla preindustriale da un paio d'anni, ovvero +0,4° dal livello medio su cui aleggiava fino ad inizio 2023:

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Abbiamo spesso detto di avere il sentore che il riscaldamento negli ultimi anni sia accelerato, non è affatto un'impressione, i dati confermano che dal 2023 è in atto un'accelerazione del trend al riscaldamento globale che eccede le più pessimistiche proiezioni tenuto conto dei vari forcing antropici:

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Non si può sapere se questo trend sia temporaneo o meno, ma attualmente è come se il ritmo fosse aumentato di +0,1° per decennio.
La probabilità che l'attuale accelerazione sia frutto del caso è stimata essere dell'1%, è più probabile che dietro vi siano dei forcing trascurati.
Il 2024 ha visto la fine di El Nino, e attualmente saremmo in una fase di Nina detrendizzando e adattando le anomalie dell'oceano Pacifico agli anni più recenti:

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L'ENSO non può spiegare dunque il picco registrato; tutti i fattori potenzialmente in gioco, con tutte le stime di quanto influenzino, è racchiuso in questa infografica:

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Si suppone che il ruolo della diminuzione nell'emissione dei gas solfati possa avere un ruolo incisivo, tuttavia le stime sono ancora incerte (sebbene riviste al rialzo rispetto a solo un anno fa). Si pensa anche ad un fattore di variabilità naturale che sia intervenuto sul Nord Atlantico.


Fatto sta che negli ultimi due anni c'è uno squilibrio in atto nell'energia regionale, più forte sull'oceano meridionale e in Atlantico settentrionale, alcune delle zone dove la diminuzione dei gas solfati potrebbe aver inciso sulle nubi basse portando ad un maggior assorbimento di radiazione solare:

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Da qui in avanti solo opinioni personali.

Il riscaldamento che abbiamo subito in Europa nell'ultimo anno e in Italia potrebbe essere facilmente spiegato proprio dal fatto che il Nord Atlantico ha visto un vero e proprio salto di mezzo grado nelle temperature dell'aria, e poichè la maggior parte delle masse d'aria giunge a noi proprio da lì, specialmente in un 2024 che ha visto poche avvezioni da est, è facile che quel mezzo grado in più si sia riverberato anche su di noi pur non affacciandoci in Atlantico.


In sintesi, il pianeta Terra viaggia su livelli mai conosciuti da chissà quante decine o centinaia di migliaia di anni, ormai è indubitabile che le temperature medie raggiunte siano fuori ogni portata per l'ultimo interglaciale a livello globale.
Il salto degli ultimi due anni è evidente da come 2023 e 2024 si sono comportati, già questi due grafici rendono pienamente l'idea:

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