Un esempio di "sleet" qui lo abbiamo avuto il 18 gennaio 2005. Dopo alcuni giorni di freddo intenso accompagnati anche da nebbia persistente e giornata di ghiaccio il 17 ( ad Albano S.A., dove abitavo prima ), durante la giornata del 18 le condizioni meteorologiche sono peggiorate e le prime precipitazioni sono iniziate intorno a mezzogiorno, liquide perchè fra i 700 ed i 1000 metri resisteva temporaneamente uno strato a temperatura positiva ed essendo molto deboli erano soggette alla completa fusione attraversandolo, provocando al suolo il fenomeno della pioggia congelantesi ( notare la piccola stalattite appesa alla cella solare nella foto )...
Successivamente però le condizioni nella colonna d'aria sono andate cambiando e quel "buco" a temperatura positiva nella colonna atmosferica è andato chiudendosi, e la debole pioggia ha lasciato spazio a piccole "palline" di ghiaccio che rimbalzavano a contatto con il suolo, lo "sleet" appunto...
Successivamente nonostante la precipitazione sia rimasta ancora molto debole si è tramutata completamente in neve ( o nevischio ), poi in serata il tutto si è rapidamente intensificato portando un accumulo di 15 cm.
Quanto mi piacciono questi thread, qua si impara sempre qualcosa. Ovviamente ringrazio tutti per le risposte, anche molto dettagliate![]()
L'alba del 29 Dicembre 2005...
...questa meraviglia della natura, colori che sembrano dipinti da una mano divina...questa alba è un soffio che ti entra nell'anima e non può che farti respirare felicità.
QuotoOriginariamente Scritto da StefanoBs
Quoto anch'io!Originariamente Scritto da StefanoBs
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"....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
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Per essere precisi, in inglese britannico "sleet" equivale al nostro acquaneve, ovvero "pioggia mista a neve". In inglese americano è invece la pioggia ghiacciata composta da granelli di ghiaccio. Questa si forma quando i fiocchi di neve si sciolgono passando attraverso uno strato caldo ma non in modo totale, cosìcché, trovando uno strato con temperatura < 0°C, possono rigelare in questi grani di ghiaccio. Se invece il fiocco di neve si scioglie completamente le gocce di pioggia che si formano non possono rigelare e anche a temperatura < 0°C cadono in forma liquida come pioggia congelantesi.E' lo sleet....se non ho capito male è un fenomeno simile alla pioggia congelantesi (gelicidio) ma che si differenzia da essa perché contiene del ghiaccio al suo interno (la pioggia congelantesi è solo acqua sottoraffreddata), simile a piccoli chicchi di grandine (nel link che hai postato dice che "rimbalza"). Ora che ci penso in situazioni di inversione mi è capitato di assistere a tale fenomeno, specie quando arriva aria calda in quota nelle fasi di transizione da neve a pioggia. Sembra che piova ma fa un frastuono notevole.
No, è tradotto con con "snow grains".Il nevischio in inglese è tradotto come "light snow"
Che io sappia, pioggia congelantesi è il fenomeno e gelicidio è lo strato di ghiaccio che la pioggia congelantesi lascia al suolo e sugli oggetti. Il vetrone è invece un fenomeno parzialmente differente, pioggia che cade su oggetti raffreddati per irraggiamento. Leggete qui per maggiori approfondimenti.Sì anche a me risulta così. In questo modo vengono anche differenziate con una sfumatura più precisa "gelicidio" e "pioggia congelantesi".
Termoigrometro Oregon Scientific EMR812HGN/THGR228N su schermo passivo Davis
A dire il vero l'ho scritta io, come si può notare dalla cronologia della pagina.
Vero, controlla questa pagina. Il fenomeno è analogo al nevischio/Griesel/snow grains, ma il meteorologo che l'ha scritta mi ha detto che, secondo lui, i granelli di neve minuti possono formarsi anche per ricongelamento di un fiocco di neve parzialmente disciolto. In realtà, credo che questo fenomeno produca i grani di ghiaccio/Eiskörner/sleet invece che il nevischio.
Termoigrometro Oregon Scientific EMR812HGN/THGR228N su schermo passivo Davis
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