Sì, alcuni parametri sono in declino già decenni, come le medie nivometriche che anche in canton Ticino a basse quote sono drasticamente calate tra la 61/90 e la 81/10 e sicuramente ancora peggio con la 91/20 (il decennio ’80 viene sostituito da quello in conclusione ora…).
Dalle mie misure, come si chiedeva @MarcoT posso anch’io definire nel 2013 come anno di stacco invernale rispetto quanto sta prima e dopo.
Lo si avverte in modo palese e si confida ancora sia una svolta temporanea dovuta anche ad un periodo non favorevole. Empiricamente si dice da molto tempo che gli inverni al Nord Italia più belli si registrano in caso di NAO-, ebbene, mi risulta che dal 2013/14 (proprio lo stacco che citiamo) nessun mese invernale ha chiuso con tale indice negativo.
Non si può ricondurre tutto ad un indice, ma si possono indagare le cause, e se dovesse emergere che è cambiato qualcosa irreversibilmente lontano da noi come in Artico a causa del GW per esempio (sentivo possibili riferimenti a ciò), allora la prospettiva per il futuro non è quella di un miglioramento e le nostre aree geografiche potrebbero essere tra le zone a pagare di più rispetto altre.
La mia serie inizia già ad essere rappresentativa, perché include bene il decennio scorso, dal 2003 al 2013 sono contenuti gli anni della prima gioventù, dove si giocava, si girava in paese ed era normalissimo il vedere delle fonti idriche gelate, o dei prati di campagna che dopo nevicate diventavano quasi delle piste di pattinaggio, o anche il semplice gelo autunnale.
Ora questo si sta perdendo da una decina d’anni, la nuova gioventù non è più abituata a quanto vedevo io già solo un 10/15 anni fa, che in miniatura è il paragone che facevi tu con il ghiaccio di Trento negli anni’70/80.
In parte ho rivisto “i fasti di un tempo” di recente solo temporaneamente a gennaio 2017 (per il gelo costante) e dicembre 2017 (nevicata con tenuta al suolo duratura), ma poi restano cose isolate nell’anonimità generale.
C’è da dire che qua gli inverni degli anni’70 pur non essendo freddissimi hanno però reso tantissimo come singoli episodi di nevicate abbondanti (cito dicembre 1970, gennaio 1977, gennaio 1978, ecc.) e restano impressi nella memoria della gente.
Poi arrivano gli anni’80 che hanno presentato alcune dinamiche eccezionali (esempio gennaio 1985 e febbraio 1986) seppur esse siano ovviamente state comunque già in rallentamento rispetto quanto poteva avvenire a inizio XX secolo o prima.
Gli anni’70/80 sono ben ricordati, ma furono una fase anche molto favorevole quindi un relativo rallentamento in futuro era da mettere in conto, ma chiaramente qualcosa è cambiato già da fine anni’80 con alcuni “invernacci“ (che ora andrebbero quasi bene…) e gli anni’90 non entusiasmanti, poi gli anni’2000 perlomeno non sono peggiorati anzi.
15 anni fa faceva scalpore un inverno 2006/07, gli inverni di adesso su più o meno parametri sono più vicini ad un 2006/07 di quanto non lo siano con la norma dello scorso decennio per tutte quelle dinamiche visive citate in precedenza che si toccano con mano, come ad esempio può anche essere l’impiego della bicicletta 365 giorni all’anno che fu possibile nel 2007 quando si era soliti ad archiviarla per la stagione fredda.
Il fatto è che in special modo al NW di cui anch’io io di fatto faccio parte, per avere una “resa invernale” non basta semplicemente fare un evento come al centro-sud, ma servono anche delle condizioni di base ed inerziali più elaborate, come i cuscini di aria fredda e una loro tenuta nel tempo che possibilmente non venga sempre buttata via dal solito HP gonfiato di turno ad occidente che viene a rompere le scatole, perché ci sono HP e HP in inverno. Poi ci devono essere anche delle interazioni con l’est e l’ovest atlantico, ma se si fissa la NAO+ si è sotto scacco da quanto mi pare di capire.
Poi vabbè, l’episodio lo può sempre fare, anche di recente abbiamo fatto ottime nevicate a marzo, però vuole essere un analisi che valuta le condizioni medie degli inverni, e dal 2013 constato che siamo totalmente su una nuova dimensione che pure non ha riscontri simili quando andava male nel passato (ad esempio il 1974/75 sarà si stato un inverno scarso, ma prima aveva fatto un certo ottobre 1974 e chissà quante altre gelate precoci… ora abbiamo gli ottobre 2014 o 2018 prima di queste cose… è una discussione ad ampio raggio)
Di fatto il decennio attuale per gli inverni qua è iniziato verso il 2013, quanto sta prima fa parte di un blocco a sé, sto perdendo la motivazione a cercare confronti con il passato di fronte a continui fallimenti di “regole logiche” a cui eravamo abituati (ad esempio un potente freddo inversionale che non si verifica da tempo), mi ero lamentato parecchio di gennaio 2017 che non mi aveva portato i -10°C, ma con il tempo ho capito che la coperta è corta e la pacchia è finita, dobbiamo accontentarci anche di quelli che prima erano banali -7°C nonostante dinamiche che teoricamente avrebbero dovuto fare di più.
La nuova frontiera dell’assurdità è stato l’inverno 2019/20 dove nonostante tutte le inversioni anticicloniche a malapena ha raggiunto una minima a -5°C cose che prima si digerivano sono con inverni atlantici come il 2013/14.
Concludo portando due grafici che mostrano bene il cambiamento che ho misurato verso il 2013.
Il primo indica la data in cui avviene la prima minima negativa in autunno. Se dal 2003 al 2012 se ne registravano senza problemi già in ottobre, in seguito non solo non sono più avvenute, ma addirittura la data media è passata dall’essere il 31.10 al 16.11 con pure ora dei casi in terza decade di novembre (2020, 2018, 2015!), quando prima il limite massimo era metà novembre. Un balzo di oltre due settimane non è da poco, e nell’ottica di “costruzione” questo ritardare l’avvio dell’inverno ha una sua importanza.
gelata.png
Nel secondo grafico ho raggruppato le 3 minime mensili assolute dell’inverno e mediato (per provare a intuire la forza delle irruzioni), e anche qua l’andamento è molto simile, dal 2013 è in atto totalmente un’altra cosa.
3.png
Ultima modifica di AbeteBianco; 22/11/2020 alle 12:58
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