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    Brezza tesa L'avatar di Gianfranco
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    Predefinito Re: Prevedere venti di caduta e l'intensità del fenomeno

    Citazione Originariamente Scritto da Tarcii Visualizza Messaggio
    Da quel che mi ricordo, per prevedere l'intensità del favonio alpino è necessario guardare il gradiente barico, generalmente oltre i 10 hPa di differenza il fenomeno diventa significativo. Tuttavia, è necessario considerare molti altri parametri, non esiste un episodio uguale ad un altro. Innanzitutto la direzione del vento, a logica le correnti migliori sono più o meno perpendicolari alle catene montuose, la presenza di strati inversionali (tante volte il favonio non arriva, ma paradossalmente la caduta di pressione alza lo strato nebbioso), l'intensità del vento a svariate quote.
    Inoltre, un ruolo lo gioca anche l'orografia, per esempio il favonio è più comune ed intenso in presenza di vallate appena oltre lo spartiacque, ma essa è importante anche quando ci sono eventi molto intensi, dove paradossalmente le raffiche più forti possono essere molti chilometri a sud delle pedemontane, proprio per una parziale protezione offerta dalle Prealpi (ad esempio, succede nel biellese o a volte in Lombardia).

    Tutte queste però sono informazioni aneddotiche della mia (poca) esperienza. Sicuramente anche solo il fatto che in Sicilia si abbia una massa d'aria molto calda a dare effetto favonico porta qualche ulteriore variabile in campo.
    Mi trovo perfettamente d'accordo sulla tua analisi in merito al vento di favonio che "fuoriesce" dalle vallate, è il chiaro esempio di ciò che accade qui a Barletta con il Libeccio/Ponente, avendo a WSW/W la Valle d'Ofanto ed alle sue spalle gli ultimi rilievi meridionali del Subappennino Dauno e i primi di alta collina della Murgia.

    Puntualmente ad ogni evento favonico Barletta, ma soprattutto la mia zona in estrema periferia W, registra raffiche davvero molto elevate rispetto tutto il circondario con differenze di anche 30/40 km/h, in base chiaramente all'intensità dell'evento stesso. Cito spesso l'effetto Venturi in merito a questo fenomeno e credo che sia la spiegazione più logica e sensata.

    Vi riporto qualche esempio recente, ne avrei altri a bizzeffe visto che ormai c'è sempre favonio

    Cattura.jpg Cattura1.jpg

    Mi ha sempre affascinato l'analisi barica in merito agli eventi intensi di favonio, in modo tale da poterne prevedere l'intensità sia in termini termici che di velocità di vento oltre alla visione dei lam che spesso e volentieri sottostimano/sovrastimano a seconda dei casi la portata di tali eventi. Con occhio critico e attento su differenze bariche tra versanti, situazione sinottica generale ed analisi dell'orografia locale tutto sommato si riesce a prevederne l'intensità.

    Anche se quella notte del 13 Maggio 2020 dove registrai la bellezza di 31°C con pieno favonio a 60 km/h da SSW, non ne intuì nemmeno la possibilità e ne rimasi totalmente affascinato, oltre che scioccato.

    Ultima modifica di Gianfranco; 24/05/2024 alle 09:35

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