
Originariamente Scritto da
Lorenzo Catania
Non c'è una regola fissa, comunque riferendoci ad una circolazione occidentale o meridiana (ecludo per semplicitÃ* le gocce fredde da est o i venti orientali) di norma i minimi che al suolo si trovano avanti (cioè verso est) rispetto al minimo in quota sono in piena attivitÃ* e con grandi possibilitÃ* di approfondirsi. In tal caso la perturbazione, se non esiste ancora, tenderÃ* ad organizzarsi abbastanza rapidamente, e quindi l'instabilitÃ* sarÃ* maggiore.
Il caso opposto (minimo al suolo dietro a quello in quota) generalmente non si verifica e, se capita, molto spesso porta ad un rapido colmamento del minimo al suolo.
Può però capitare che, ad esempio, un vecchio ciclone ormai in fase di colmamento venga raggiunto da un impulso freddo in quota (una linea di instabilitÃ*, un asse di saccatura mobile, un vecchio sistema frontale atlantico), allora in tal caso può essere che per qualche ora ci sia un certo riacutizzarsi dell'instabilitÃ*.
In definitiva, nel 90% dei casi l'instabilitÃ* maggiore (nel senso, più diffusa e persistente) si ha quando il minimo al suolo precede quello in quota; in caso contrario si PUO' avere instabilitÃ*, ma ben più discontinua, di breve durata e solitamente di moderata intensitÃ*

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