Pagina 4 di 4 PrimaPrima ... 234
Risultati da 31 a 33 di 33
  1. #31
    Vento forte L'avatar di Nevizio
    Data Registrazione
    29/05/06
    Località
    Cerratina fraz. di Pianella (PE)
    Messaggi
    3,078
    Menzionato
    18 Post(s)

    Predefinito Re: Neve appenninica e grecale

    Che spettacolo la mia terra!

  2. #32
    svip
    Ospite

    Predefinito Re: Neve appenninica e grecale

    l'abruzzo è l'abruzzo!!!!

  3. #33
    Vento forte
    Data Registrazione
    17/12/06
    Località
    Lanciano (CH)
    Età
    53
    Messaggi
    3,033
    Menzionato
    125 Post(s)

    Predefinito Re: Neve appenninica e grecale

    beh, secondo il mio parere, Enrico ha visto "giusto" su CI e Gran Sasso riguardo le prec nevose. Se la neve viene da Est tutto il versante adriatico ne risente in maniera positiva con accumuli che possono andare anche oltre 1mt nel singolo evento...il problema è che ne cade praticamente la medesima quantità sia sul Calderone che ai Prati di Tivo, sia su Castelli che sul Camicia, mentre la piana di CI, Pizzo Cefalone, Pizzo Camarda, ecc, insomma oltre il65% della superfice del Gran Sasso rimane sottovento con accumuli molto inferiori o addirittura irrisori (specie zona M.Jenca, Stabiata, e Rocca Calascio). Se una perturbazione viene da Ovest, SOLO la zona del Camicia e sud Prena sono sottovento con accumuli solo a volte irrisori, altrove la neve è assicutara e la barriera offerta dalla catena più occidentale del GS (Bolza-Cefalone-S.Franco) non offre una copertura al 100%, anzi, spesso lo sfondamento da W è costante in quasi tutto il massiccio. Un'altra faccenda sono i mm di neve fusa equivalenti tra i due tipi di maltempo: quelli da Est sono più freddi, la neve è più leggera, contiene più aria quasi a tutte le quote, quindi 1mt di neve, in pochi giorni, si può ridurre a 50cm,; mentre da W tale riduzione è inferiore trattandosi spesso di neve più umida e consistente, a volte anche alle quote più alte. Poi c'è la questione vento: è ovvio che la neve secca e fredda (Balcanica) è più trasportabile di quella umida(tirrenica) e questo porta (secondo me) a degli errori "occhiometrici" riguardo ad un'innevamento più o meno consistente o più o meno pericoloso del Gran Sasso. Per la conservazione della neve ritengo che conti più un buon trasporto eolico che "comprime" e "ammucchia" la neve nei soliti punti (spesso dove resistono i nevai) che un'innevamento più bello a vedersi (senza creste e gobbe "spelate"), magari anche più abbondante ma che sperisca immediatamente al primo caldo tardo primaverile. Un'esempio è dato da quest'anno dove il gruppo della Majella ha visto una situazione stabile dei nevai nonostante sia risultata spesso sottovento (specie la Val Forcone che riceve neve per l'80% da irruzioni adriatiche e che conserva molti nevai). Questo grazie probabilmete al notevole trasporto eolico favorevole in quota con conseguente "concentrazione" nei canaloni, conche e basi di pareti. La suddetta zona, già a metà marzo appariva poco innevata, mentre la neve nei canaloni era visibilissima anche a Luglio dalla costa adriatica; mentre il Gran Sasso bianchissimo a inizio marzo risultava quasi privo di neve già ai primi di giugno. Cmq le considerazioni da fare sono ancora molte e queslle che ho descritto sono frutto d iesperienze personali frequentanto di due massicci molte volte l'anno e da molti anni.

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •