Quindi tu intendi che, se passa aria piu fredda delle precedente solo alle quote superiori, succede che a causa del contrasto quota-suolo, la colonna d'aria diventa instabile, il gradiente termico verticale aumenta appunto, incentivando le correnti ascensionali.
Coseguenza, sono i cumulonembi che trasportano umidita dal suolo, inoltre, la la torre temporalesca è incentivata a salire per la condensazione che crea calore latente, appunto, dal basso alle quote elevate, ..quindi, in questa situazione l'unico possibile raffreddamento degli strati piu bassi e poi del suolo puo avvenire solo con i downdraft e e le pioggie che portano "freddo" dai 5000 metri e piu.
Questa è quindi l'unico, in questo caso, possibila reffreddamento, giusto??![]()
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
come dice Lorenzo risulta difficile dalle mappe a 500 hpa, ti puoi fare una idea dal momento che il fronte è una discontinuità fortemente presente al suolo...ma, la migliore diagnosi avviene dall'analisi satellitare suffragata da altri campi
Cmq sia per identificare il fronte, per definizione matematica, è il luogo ove la variazione del gradiente di temperatura (proiettato nella direzione del gradiente di temperatura stesso) ha un valore massimo. Ora, siccome bisognerebbe avere a disposizione delle mappe appropriate, uno può fare uso anche dell'andamento degli isospessori dal momento che il fronte (la variazione massima del gradiente) è posto nel settore caldo delle zona contraddistinta da un "ravvicinamento" degli isospessori. Infatti qui la variaizone del gradiente di spessore ha un valore elevato
Francesco Nucera
"Sono un tipo burbero, scontroso e permaloso ma se mi impegno so essere anche simpatico"
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meteorologo Meteosolutions S.r.l.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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