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  1. #1
    Vento forte L'avatar di brenva'20
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    Predefinito La frana del 1920 sul Ghiacciaio della Brenva...cronaca e foto

    Il 14/11/1920, con tempo sereno e mite, senza che nulla del clima potesse dirsi causa occasionale del fenomeno, verso le ore 14:30 dalla spalla est del Pilier d’Angle, una grande massa rocciosa si staccò e precipitò verso la parete nord dell’Aiguille Blanche nel canalone che dal colle di Pétéret scende sul ghiacciaio della Brenva. Richiamate dal suono parecchie persone, che a quell’ora erano fuori per lavori ad Entrèves ed altrove nella valle, videro nettamente lo slittamento.

    Il prof. Valbusa ha raccolto alcune testimonianze dagli abitanti di Entrèves riguardanti l’evento.
    Si afferma che la massa rocciosa abbia compiuto il moto di “voltarsi come questo cappello che mostra la fodera” per poi precipitare con fragore sul ghiacciaio come una grande nube di polvere bianca.


    Senza fermarsi la nuvola densa “simile a un fiocco di lana che si muovesse”, prese la via intermedia del ghiacciaio, passò sopra la Pierre à Moulin ed i suoi seracchi, raggiunse la parte inferiore della lingua, sulla quale, per la sua convessità, si divisero due digitazioni distinte che sbordarono sulla destra e sulla sinistra delle morene, raggiungendo da una parte il piano del Purtud, dall'altra riempiendo il valloncino esterno fin quasi agli alpeggi della Brenva.Sempre secondo le testimonianze raccolte dal Valbusa, “al salto della Pierre à Moulin si vedevano le pietre balzar fuori dalla nuvola come fossero proiettate da una mina”.

    Poco dopo la nuvola, ben definita come “fiocco di lana”, seguì un nebbione fitto che per parecchio tempo rimase ad offuscare il bacino del ghiacciaio. Il Valbusa stima che ci siano voluti dai 3 ai 4 minuti per il compiersi della frana, ossia per la caduta dai 4350 m slm ai 1500 del piano del Purtud (2800 metri di dislivello).

    Il 14 novembre, le distanze percorse orizzontalmente e verticalmente, furono rispettivamente di 5000 e 2070 metri con una pendenza media di 22° e 30’. I giorni seguenti nella zona di distacco permase una leggera nebbiolina probabilmente prodotta da alcuni crolli di roccia[1].


    Nulla di rilevante si verificò fino al 19 novembre,quando tra le 14:00 e le 16:45 ebbero luogo quattro nuove scariche consecutive il cui volume complessivo fu, secondo il Valbusa, circa 15 volte superiore al crollo del 14. Dopo la prima il ghiacciaio rimase nascosto dal nebbione che non lasciò vedere più nulla. A seguito dei primi tre crolli dovettero accumularsi grandi quantità di materiali sulla lingua valliva. L'ultima scarica fu ben più poderosa, essa spinse il materiale proprio e quello accumulato sul ghiacciaio dalle precedenti frane, fino a sbordare dalla morena destra per una larghezza di oltre 1000 metri.
    Sul ghiacciaio superiore il percorso di questi crolli fu diverso da quello del 14/11. Gran parte della massa crollata attraversò obliquamente il ghiacciaio e venne deviata dal piede del versante ovest del Mont de la Brenva sul quale risalì per una cinquantina di metri; superata le Pierre à Moulin ricopri poi i 2/3 della lingua inferiore. Intorno alle 16:00, secondo il Valbusa,un deposito sbarrò la Dora della Val Veny per un tratto di circa 300 metri. Le acque del torrente, arrestate dalla massa detritica, formarono un lago di sbarramento dal volume superiore ai 60 000 m2 il cui livello si innalzò fino a sfiorare la villa Makenzie.

    Il giorno 20 fu sempre nebbioso e permise soltanto di rendersi conto in parte della portata dell’evento. La larghissima valanga aveva atterrato e coperto gran parte della foresta del Purtud. Al suo margine era presente un groviglio impressionante formato dagli alberi abbatuti e strappati dal fianco esterno della morena. La frana spinse le sue digitazioni fino a sfiorare le case del Purtud.

    Soltanto il giorno 21, con il ritorno del sole, l’accaduto si rivelava in tutto il suo complesso; tutta la superficie del ghiacciaio era stata abbondantemente erosa dal passaggio della massa rocciosa, i crepacci furono colmati da un conglomerato di ghiaccio e detriti rocciosi. Nel fondovalle il deposito del crollo risalì il versante opposto del Mont Chetif per una cinquantina di metri invadendo la mulattiera che permetteva l’accesso alla vallata.


    Il Valbusa ci fa notare che l’accumulo era costituito in gran parte da ghiaccio, egli afferma “di ghiaccio costituito per la grandissima parte”. Questa affermazione ci fa capire che il ghiaccio incorporato nella discesa a valle della massa rocciosa, doveva costituire almeno i 3/4 del deposito.Il ghiaccio del deposito non era ancora completamente fuso nell’autunno del 1921; due anni dopo il crollo erano ancora presenti delle lenti di ghiaccio tra le rocce nelle zone più spesse del deposito.
    André

  2. #2
    Vento forte L'avatar di brenva'20
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    Predefinito Re: La frana del 1920 sul Ghiacciaio della Brenva...cronaca e foto

    André

  3. #3
    Brezza leggera L'avatar di Domenico87
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    Predefinito Re: La frana del 1920 sul Ghiacciaio della Brenva...cronaca e foto

    da cosa fu causata la frana?
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  4. #4
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    Predefinito Re: La frana del 1920 sul Ghiacciaio della Brenva...cronaca e foto

    Citazione Originariamente Scritto da Domenico87 Visualizza Messaggio
    da cosa fu causata la frana?
    Semplicemnte da un cedimento strutturale della parete, non ebbe una causa scatenante,...diciamo che il bacino della Brenva è soggetto a fenomeni del genere vedi 1997 o anche un presunto crollo nlla PEG e altri nel corso dell'olocene. Questo lo si può dedurre (oltre che dalle varie datazioni cosmogeniche) anche dal profilo della morena laterale destra del ghiacciaio.

    DSC_0585.jpg
    André

  5. #5
    Bava di vento
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    Predefinito Re: La frana del 1920 sul Ghiacciaio della Brenva...cronaca e foto

    Interessante - In Settembre - Novembre le variazioni della temperatura giornaliera - sopratutto il gelo d´acqua di notte - possono essere tali da spaccare del tutto una massa rocciosa giá indebolita in precedenza (probabilmente le frane nelle Dolomiti degli ultimi anni furono alla fine furono innescate da questo ultimo punto). Ma come correttamente giá detto, é un fenomeno naturale che succcede comunque, anche senza una singola causa.

    Esistono per caso carte storiche che mostrano l´area della frana.
    "chi dice in fuoco il mondo finirà
    chi dice in ghiaccio"
    [I]"Fire and Ice" Robert Lee Frost (1874-1963)[/I]
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  6. #6
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    Predefinito Re: La frana del 1920 sul Ghiacciaio della Brenva...cronaca e foto

    Citazione Originariamente Scritto da David_Bressan Visualizza Messaggio
    Interessante - In Settembre - Novembre le variazioni della temperatura giornaliera - sopratutto il gelo d´acqua di notte - possono essere tali da spaccare del tutto una massa rocciosa giá indebolita in precedenza (probabilmente le frane nelle Dolomiti degli ultimi anni furono alla fine furono innescate da questo ultimo punto). Ma come correttamente giá detto, é un fenomeno naturale che succcede comunque, anche senza una singola causa.

    Esistono per caso carte storiche che mostrano l´area della frana.
    Si senz'altro le tue osservazioni sono esatte...
    ecco un'elaborazione del prof.DELINE del 2002, in giallo gli accumuli del 14/11 e il verde quelli degli eventi del 19/11

    brenva frana c.jpg
    André

  7. #7
    Vento forte L'avatar di brenva'20
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    Predefinito Re: La frana del 1920 sul Ghiacciaio della Brenva...cronaca e foto

    Questa è una mia rappresentazione fatta ora alla veloce su una foto di fine settembre 2010...un po' per rendere l'idea...in rosso la frana del 1920 in verde invece quella del 1997

    chetif pano 2.jpg
    André

  8. #8
    Vento fresco L'avatar di paroplapi
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    Predefinito Re: La frana del 1920 sul Ghiacciaio della Brenva...cronaca e foto

    Citazione Originariamente Scritto da David_Bressan Visualizza Messaggio
    In Settembre - Novembre le variazioni della temperatura giornaliera - sopratutto il gelo d´acqua di notte - possono essere tali da spaccare del tutto una massa rocciosa giá indebolita in precedenza
    Come ad esempio ai Drus lato francese quest'anno in settembre-ottobre :


    Per la Brenva (in bianco 1920, in nero 1997) :

  9. #9
    Vento forte L'avatar di brenva'20
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    Predefinito Re: La frana del 1920 sul Ghiacciaio della Brenva...cronaca e foto

    Citazione Originariamente Scritto da paroplapi Visualizza Messaggio
    Come ad esempio ai Drus lato francese quest'anno in settembre-ottobre :
    Immagine


    Per la Brenva (in bianco 1920, in nero 1997) :
    Immagine
    ecco il pdf dell'ultima foto...se può interessare

    DELINE 2009 QSR on line pages.pdf
    André

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