Ho scannerizzato dal libro Storie di Ghiaccio, di Pietre, di Foreste: milioni di anni fra Presolana e Sebino questi disegni che mostrano dove arrivasse questo colosso in una delle ultime ere glaciali:
In una ricostruzione ecco la lingua che risaliva la val Borlezza fino a fermarsi all'altopiano di Clusone dove dopo l'abitato di Cerete, secondo gli studi delle argille si era formato un lago glaciale.
Nel disegno si vede la val Borlezza vista da Clusone verso il lago d'Iseo. Sullo sfondo al centro la Corna dei Trentapassi (1200mt) che attualmente si staglia sul lago dalla sponda bresciana e a sin il monte Guglielmo (mt 1950).
Pensare a quell'enorme serpente di ghiaccio che scendeva dalla valle sfiorando le cime delle mie montagne mi mette dei piacevoli brividi...![]()
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Ultima modifica di Rudyak; 06/10/2006 alle 13:53
E pensare che buona parte delle vie di comunicazione, delle aree agricole, degli insediamenti, oltre che naturalmente del paesaggio naturale odierni di tutta quell'area si spiegano con gli indelebili segni lasciati da quel "serpente" ....
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"Talvolta i perdenti hanno insegnato più dei vincenti. Penso di aver dato qualcosa di più e di diverso alla gente"
ZDENEK ZEMAN
Quando questo mondo ti sta crollando addosso..
La vita non si ferma con una diagnosi di Sclerosi Multipla..
L'altro ieri la nebbia ha risalito le valli, salendo sopra il mio paese ho scattato alcune foto e se pensiamo che la nebbia sia ghiaccio, possiamo vedere più o meno l'incrocio della val Borlezza con la val Cavallina e il Sebino come era un tempo come nel disegno sopra...
DSC00602.jpg
Qualcosa di più artistico...
DSC00597.jpg
La montagna innevata è il Monte Guglielmo.
Approfittando di Ennio che è così appassionati da questi studi geomorfologici alla ricerca di tracce glaciali pongo un quesito:
Ricostruendo la risalita del ghiacciaio camuno nella sua branca dx lungo la val Borlezza la situazione doveva essere questa:
Ghiacciaio camuno.jpg
Forse l'isola a dx nella maggiore espansione era completamente sommersa dal ghiaccio, infatti il monte Clemo ha un aspetto completamente arrotondato ed è provvisto di massi erratici fino in cima. E forse ho ecceduto un po' con la lingua che dalla Presolana doveva scendere verso Castione (quella in alto centrale). Ma quello che volevo chiedere è cosa ne pensate dell'altopiano di Clusone che come dicono gli studi non venne raggiunto dalla lingua risalente dalla val Borlezza e nemmeno da quella discendente dalla Presolana. Nell'altopiano ci sono curiose formazioni collinari quasi perfettamente circolari alte dai 50 ai 150 mt ca che ho cerchiato in rosso e mi son sempre chiesto cosa potesse averle create. Ancora sul fondo dell'altopiano a dx e a sx esistono delle colline che scorrono sui due versanti a mo' di terrazzamenti alte circa 15-20 mt. Non hanno l'aspetto propriamente morenico, sembrerebbero quasi le sponde di un affusolato lago... Potrebbe essere che le acque che scendevano dal passo della Presolana trovando sbarrata la val Borlezza attraversassero l'altopiano per scendere lungo la val Seriana?
A me sembra così strano che a Clusone (quota 600mt) non ci fosse ghiaccio. Le cime dalle quali dovevano scendere i ghiacci sono la Presolana, alta attualmente 2520 mt e la cima Pora alta poco meno di 1900mt.
Dai Rudyak,io sono la persona meno adatta a risponderti,perchè è la prima volta che guardo le tue parti e di Alpi non ho letto nulla,tuttavia provo a fare qualche considerazione,tenendo conto della ricostruzione del ghiacciaio del post del 6 ott 2006 e del tuo ultimo:
1)Nella ricostruzione del 2006,nella sella in località Cantoniera della Presolana,non è segnato alcun passaggio di ghiaccio dalla val di Scalve (che comunque doveva essere ben piena del suo ghiacciaio) verso Donico (eppure quella sella,una valle tronca che proseguiva oltre, sembrerebbe aver avuto un rimodellamento glaciale ,sta più in basso dei segni di esarazione verticale dei monti che delimitano la val di Scalve).
2)Dalla vetta della Presolana (sempre su quella ricostruzione del 2006) sono segnati due ghiacciai locali del versante sud-ovest di quel monte.Le morene sono evidenti.Forse per un versante sud di un monte di 2500 non si poteva chiedere di più anche in piena era glaciale,e gli stessi ghiacciai lì si fermano abbastanza indietro.
3)In effetti le valli che risalgono ad est di Onore sembrano ancora di sola escavazione fluviale.I monti locali,ai margini della grande glaciazione alpina,che riempiva le valli,si comportano come l'Appennino settentrionale,e ci vogliono almeno 1500m. per sviluppare ghiacciai locali,sui pendii a nord(limite climatico sui 1300m. credo).
4)Per il quesito del monte Clemo,noi i massi erratici sulla cima certamente non possiamo vederli dal computer,ma considerando che i fianchi verticali,(esarati dal ghiacciaio) dei monti della sponda sx(guardando a nord) del lago d'Iseo,arrivano a circa 850-950 m.ed in certi casi anche di più, il monte che tu dici,essendo più basso(circa 780m) forse per un certo periodo è stato completamente sommerso dal ghiacciaio.
5) per le strane forme collinari che tu dici nei pressi di Clusone,(monte Polenta?)non saprei dirti ora se sono resti di bassi crinali o morene del ghiacciaio della valle di Ardesio,tuttavia una parte di quella piana ha quote simili per un tratto ampio e sembra un lago riempito di sedimenti alluvionali(lago che forse si era formato in epoca glaciale per occlusione ad est a causa del ghiacciaio della val Borlezza ed a sud-ovest per la morena terminale del ghiacciaio che scendeva dalla valle che passa per Ardesio.Questo lago effimero(segnato in tratteggio su quella ricostruzione del 2006) si è riempito di sedimenti e si è trasformato in una piana alluvionale,da cui emergono le cime di bassi crinali e verso ovest la morena del ghiacciaio;successivamente i torrenti hanno ripreso il loro corso ed hanno scavato questi terrazzamenti fluviali di cui parli e che hai indicato,sul tipo di quelli che stanno più a monte nella stessa valle,mentre le collinette tondeggianti isolate (Monte polenta ed un altro poco sopra) saranno per caso le cime di colline o morene che emergono dal sedimento pianeggiante che ha riempito il lago?
Ciao a presto,mi rendo conto che sono più le domande che le risposte![]()
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 06/12/2012 alle 08:41
Rudyak il ghiacciaio Camuno dalle tue parti è a dir poco interessante,perchè non c'è soltanto un ghiacciaio nella sua valle e basta,ma ci sono ghiacciai che risalgono valli trasversali,laghi di sbarramento glaciale poi colmati e successivamente l'erosione fluviale ha parzialmente eroso le piane alluvionali e inciso le morene.
Ora partirei dal montarozzo nell'abitato di Clusone,chiamato Monte Polenta,scendendoci sopra con street view e guardando il taglio dovuto alla realizzazione di via Venezia,direi che la roccia compatta di cui è costituito,esclude l'origine morenica,direi quindi che è la cima di un basso cocuzzolo che emerge da una piana alluvionale(originata dal riempimento del lago glaciale-come ho detto nel primo intervento-).Tuttalpiù la sua forma affusolata potrebbe essere stata generata da una piccola diramazione del ghiacciaio della val Seriana che tracimava da ovest,ma non sono sicuro che arrivasse fino a lì.
Tornando al lago,segnato nella ricostruzione del 2006,e di cui rimane traccia nella piana alluvionale,ho campito una quota di piana alluvionale (circa 615-620 m.) tutto intorno e mi sembra che ci stiamo per avere un lago.Infatti ad est la morena terminale della val Borlezza ha le quote giuste nelle parti che sono rimaste dopo l'erosione del torrente Valeggia che ha ritrovato il suo corso post glaciale,incidendo parte di quella morena.Verso la valle del Serio ci pensava il ghiacciaio e le sue morene a sbarrare tutto da quella parte,anche se oggi noi quell'argine non lo vediamo più,perchè eroso dal piccolo corso d'acqua che dalla loc. Fiorine si getta nel Serio presso il ponte della Selva.
Quei terrazzamenti fluviali,che incidono la piana alluvionale potrennero essere opera dei piccoli corsi d'acqua locali che scendono dai monti,oppure dello stesso torrente Valeggia,che prima di incidere le morene che gli sbarravano la strada per la val Borlezza magari si gettava,almeno in parte nel fiume Serio.
Allego un pò di immagini salvate da G.E. e street view.Saluti.
A parlare di polenta viene pure fame,da noi nella campagna abruzzese se ne fa una ottima,semiliquida che si spande in un grande tavolaccio,ed ognuno mangia quello che ha davanti,usanza un pò barbara,direi, io preferisco mangiarla nel mio piatto,quella un pò più solida quella che forse ha dato il nome al nostro montarozzo.
p.s. La ricostruzione del 2006,non è precisa sulla Presolana,ha dimenticato un ghiacciaio,quello della valle che scende a sud,con calma lo postiamo.
Ecco le immagini :
-monte Polenta zenitale-1-monte polente zenitale.jpg
-immagine zenitale più ravvicinata-
2-monte polente zenitale.jpg
-da via Venezia-3-monte polente.jpg
-il taglio di via Venezia mette in luce solo roccia madre e non detriti morenici-
4-monte polente roccia madre.jpg
-la curva di livello che borda il monte Polenta prosegue intorno alla valle ed è interrotta ad est dall'erosione del torrente Valeggia che ha inciso la morena terminale della val Borlezza,mentre ad ovest il piccolo corso d'acqua aiutato dagli affluenti che provengono dalla sua sinistra orografica(dx per noi),e che si getta nel fiume Serio ha smantellato l'orlo morenico che delimitava il ghiacciaio omonimo.Nella piana alcuni terrazzamenti fluviali,potrbbero essere stati opera del T. Valeggia prima che cambiasse il suo corso,oppure opera di corsi d'acqua minori se non lo ha cambiato mai.
-5 ricostruz.jpg
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 08/12/2012 alle 19:17
Grazie delle considerazioni. Effettivamente è quello che ho pensavo anch'io: una piana alluvionale con la presenza di qualche laghetto. Un unico grande lago tendo ad escluderlo perchè la quota è comunque tendenzialmente digradante verso ovest. Nell'ultima immagine GE hai tracciato le linee azzurre passanti nell'abitato di Clusone, ma in verita ci sono più livelli (terrazzamenti) degradanti verso Sud, e al centro vi sono delle "isole" con sponde regolari e arrotondate e spianate sopra. Depositi e erosioni alluvionali? Opera dell'uomo? E chi lo saprà mai con certezza?
Nella mia ricostruzione spannometrica se vi fosse stato un lago avrebbe potuto raccogliersi entro l'area gialla.
piana di Clusone.jpg
Rudyak però considera una cosa,per l'esistenza del lago non dovresti considerare la situazione di oggi come la vediamo noi,dove effettivamente da Clusone al centro della piana ci sono diversi metri di dislivello,ma piuttosto dobbiamo pensare alle fasi che ci sono state nel passato ossia:
1) lago glaciale sbarrato su due lati di cui alla ricostruzione a penna del 2006 più o meno
2) riempimento di detriti alluvionali ad opera dei torrenti fino alla scomparsa del lago per interramento
3) una volta che si è creata la piana alluvionale asciutta è iniziata l'incisione di quegli argini fluviali che operavano su basse pendenze,quasi pianeggianti,e che hanno prodotto quei terrazzamenti fluviali,naturali, opera di corsi d'acqua che pigramente convergevano verso il fiume Serio.
4) nel frattempo la morena che sbarrava la val borlezza veniva erosa in parte sia dalla tracimazione del laghetto residuo sia dai piccoli rivi posti a valle fino a quando il torrente Valeggia si è scavato il solco che c'è oggi.Dall'altro lato sparito il ghiacciaio del Serio e smantellate le sue morene dall'erosione dei ruscelli e torrenti che vi si gettano presso il ponte della selva veniva a mancare l'argine occidentale.Quegli argini,sono rimasti poi all'ascitto quando si è riaperto il suo corso nella Val Borlezza il torrente omonimo.
Del resto tutto ciò è suggerito dal disegno che hai postato tu.
Una curiosità,ma come scaricava(se scaricava) il torrente borlezza nel lago D'Iseo prima delle opere di canalizzazione che si vedono?
Comunque ci sono altri aspetti da chiarire a me sembra troppo modesto il ghiacciaio della Presolana riportato in quel disegno,forse non era solo quello e la morena che vediamo oggi era già di una fase di ritiro del resto con un limite delle nevi forse a 1500m. sui versanti meridionali di quel monte (1300 su quelli a nord) dovremmo avere la discesa dei ghiacciai almeno fino a 500-600m.credo.
Ciao alla prossima
Considerando l'aspetto della val Seriana ritengo (come anche nel disegno del libro) che il ghiacciaio che scendeva si fermasse all'altezza di Piario o poco più giù. Da Ponte Selva in poi l'aspetto della valle e a V e la cosa fa pensare che di li lingue glaciali non ne son passate. Detto ciò, non comprendo quale morena doveva esserci a occidente dell'altopiano di Clusone.
Per quanto riguarda il Borlezza mi pare di aver letto da qualche parte, ma la cosa direi che è palese, che la sua foce nel lago fosse là dove c'è la penisola industrializzata tra Castro e Lovere. Penisola evidentemente creata dallo scarico di detriti del fiume. La canalizzazione attule venne fatta nel 1916 proprio per scongiurare definitivamente i capricci alluvionali del fiume.
Magari ti interesserà sapere anche che il Borlezza in antichità non sfociava nel lago d'Iseo ma a Sovere svoltava a dx e girava per la val Cavallina. Nella piana di Sovere vi era un lago dove i depositi argillosi hanno nel tempo dato forma a una gran quantità di fossili. Abbastanza famoso il cervo di Sovere
700.000 anni fa un cervo
Poi un giorno, scava scava il Borlezza ha rotto gli argini e si è buttato a capofitto verso il lago d'Iseo creando negli anni quell'incisione serpentiforme nella valle.
E successivamente il buon Leonardo da Vinci fece uno studio per rideviare nuovamente il Borlezza verso la val Cavallina al fine d'utilizzare le sue acque per irrigare le pianure a sud est di Bergamo. Ma tutto finì in qualche schizzo su carta.
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