mercoledi e giovedì, in compagnia di mio zio, colui che mi ha trasmesso la passione per la montagna, sono andato in alta Val Codera per monitorare il Ghiacciaio di Sivigia NE.
Siamo saliti dall'alpeggio del Ciresc, nella Val Bregaglia svizzera e siamo rientrati in Italia attraverso la strategica Bocchetta della Teggiola, utilizzata anche dai partigiani come via di fuga durante la guerra civile.
Abbiamo dormito al bivacco Pedroni Dal Prà dove abbiamo conosciuto Marino, un sociologo bergamasco salito da solo da Novate Mezzola.
Ieri, breve salita al vicino Pizzo Trubinasca con annesse foto al ghiacciaio.
2 giorni immersi in una natura ancora molto selvaggia dove si assapora ancora aria di vecchi tempi. Del resto la Val Codera è l'unica valle alpina ancora abitata che non ha un collegamento stradale con il fondovalle.
Ecco qualche immagine.

Salendo i magri pascoli sovrastanti l’Alpe Teggiola


La ganda che conduce alla Bocchetta di Teggiola. Sulla sinistra i Pizzi dei Vanni


Giunti alla bocchetta, la vista si apre sulla selvaggia Val Codera


Il bivacco Pedroni – Dal Prà




Tramonto dal bivacco


Intrecci di creste e catene montuose


Il Pizzo Ligoncio illuminato dal primo sole mattutino


Giunti in vetta al Pizzo Trubinasca, la vista si apre sulla sottostante Val Bondasca e sulla Val Bregaglia.
Un particolare del Vadret da Trubinasca, 600 m più a valle


La Val Bregaglia fin giù al Maloja


Io e Marino in cima


Panoramica dalla Val Codera alla Val Bregaglia




Panoramica dal Pizzo Parcellizzo alla Val Codera


Caratteristiche striature nella roccia. La zona è meta di numerose spedizioni geologiche per la varietà di minerali presenti


Il relitto glaciale Sivigia NE, scopo primario della salita fin quassù


Risalita della Bocchetta di Teggiola. Notevole l’incremento di foschia causata probabilmente per l’ingresso di correnti da est nei bassi strati.


La bocchetta con il Badile sullo sfondo visto da una prospettiva insolita