Le anomalie positive della temperatura superficiale degli oceani in zona temperata atlantica stanno migrando verso il nostro continente; quelle negative si stanno spostando verso la zona tropicale:






Gli ultimi frame testimoniano che si sta stabilendo un dipolo atlantico con:

zona AMO complessivamente positiva, che spalma verso est l’anomalia;

area WHWP (zona atlantica con temperatura >28.5°) e zona NAT (atlantico nord-tropicale) complessivamente negative. Quest'ultima percepisce la migrazione delle acque più fredde a largo della penisola iberica:






Incidentalmente si possono osservare ENSO e NAMIAS (risp. più fredda e più calda della media climatologia) che hanno poca valenza per l’oggetto del topic ma che vanno monitorate in vista della prossima stagione estiva.

Questa azione, pur non essendo indolore dal punto di vista del mantenimento dello status quo, non è nemmeno quella principale. Attualmente ci troviamo di fronte ad una rilevante Kelvin wave proprio in zona Nina che potrebbe decretare la fine della spinta propulsiva della bambina.








A regime, i due elementi presi in considerazione depongono per un approfondimento di un’area di basse pressioni alle latitudini mediane dei due oceani.
Il pattern atmosferico cambierà lentamente: dapprima il continente europeo si troverà sotto un pattern prevalentemente zonale con basse pressioni a nord e stabilità a sud; poi si troverà investito da correnti in quota che ruotano verso sud-ovest, con il sistema di basse pressioni che tende a prevalere sul nord-atlantico nei pressi della Scozia. In questa fase si reitera lo spostamento di un’area depressionaria atlantica dalle latitudini temperate verso il nord Africa (frecce verdi).
Il passo successivo, intorno a metà mese o poco dopo, sarebbe quello di veder sprofondare il sistema di basse pressioni nordatlantiche più a largo in pieno oceano (freccia blu). L’azzorriana allora uscirebbe dalla sua posizione defilata di Atlantic Ridge in cui si è dilungata nello scorso semestre freddo e tenderebbe a pulsare spalmandosi maggiormente lungo i paralleli mediterranei.





Sarà un effetto durevole che cambierà l'anomalia negativa sul Mediterraneo